L’informazione nelle democrazie liberali
Pubblicato il 30 Marzo 2023
Pubblicato il 30 Marzo 2023

La democrazia liberale propugna da sempre l’ideale della libertà di stampa, della pluralità di fonti di informazione e della libertà di pensiero. A parole però.

Nella realtà, sia a livello mondiale, sia a livello locale, si verificano invece pericolose concentrazioni di aziende che comprendono il mondo delle televisioni, dei giornali, delle riviste, dell’editoria e dei social. Tali concentrazioni sono logica conseguenza di un imperialismo che non ha più freni.

La forza dei mezzi di comunicazione sta nella loro “presunta” autorevolezza: chi mai si permetterebbe di mettere in dubbio l’autenticità di una notizia data da un telegiornale o da un quotidiano? Il sistema dell’informazione definisce letteralmente ciò che per noi è importante e ciò che non lo è.

La verità è che siamo immersi in un colossale sistema mediatico nel quale radio, televisione, stampa e social network plasmano le nostre opinioni stabilendo cosa e come pensare senza che noi ce ne accorgiamo.

L’informazione in Italia: gli Agnelli-Elkann e il gruppo GEDI

Leggere che: “il 23 aprile 2020 si è conclusa la vendita della partecipazione del 43,78% di CIR (della famiglia De Benedetti ndr) in GEDI in favore di Giano Holding, società per azioni detenuta da EXOR (della famiglia Agnelli ndr)”, potrebbe non suscitare alcun interesse a meno di avere una certa conoscenza delle dinamiche del capitalismo italiano.

In realtà dietro questa operazione si nasconde il passaggio di proprietà non solo del quotidiano La Repubblica, ma anche de L’Espresso, HuffPost Italia, la Stampa, il Secolo XIX, Limes, MicroMega, Radio DeeJay, Radio Capital e tanto altro ancora, a una holding finanziaria olandese, la EXOR, controllata dalla famiglia Agnelli.

La Repubblica, che prima apparteneva al gruppo editoriale della famiglia De Benedetti, finisce così sotto il controllo diretto degli Agnelli, che per ovvie ragioni economiche hanno spostato il centro dei loro interessi finanziari nei Paesi Bassi.

Anche il quotidiano La Stampa, la cui storia è legata alla famiglia Agnelli sin dal 1920, è da poco tornato nelle loro mani.

Pietro Ratto, in una recente intervista per il canale ByoBlu, ripercorre la storia delle famiglie più potenti in Italia e nel mondo in relazione ai gruppi che controllano l’informazione.

Dalla sua ricerca scopriamo che gli Elkann sono imparentati coi Rothschild sin dal XV secolo: un’alleanza di ferro e un intreccio familiare fortissimo.

John Elkann, designato dal nonno Gianni Agnelli come suo successore, in questo momento dirige il gruppo GEDI che pubblica La Stampa, Il Secolo XIX, Repubblica, Radio Capital, Radio Deejay e che gestisce Kataweb, MYmovies e tutte le versioni satellitari di quelle emittenti.

Il gruppo GEDI possiede inoltre un’enorme quantità di reti locali che fanno in modo che possa controllare l’informazione in maniera estremamente capillare su tutto il territorio italiano.

Loredana

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