Open di Mentana, il fact-checker ufficiale
Pubblicato il 16 Marzo 2023
Pubblicato il 16 Marzo 2023

Un esempio emblematico è il caso di Open, il giornale on line di Enrico Mentana.

Questo giornale in piena pandemia Covid si proclamò fact-checker ufficiale italiano contro le presunte fake news pubblicate dai “complottisti”.

In realtà oggi sappiamo che tutte le notizie e gli studi che venivano bollati all’epoca, anche da questo giornale, come fake news erano e sono in realtà più che validi.

Un caso in particolare può aiutarci a capire come funziona il meccanismo del fact-checking.

Tutto nasce dopo la pubblicazione, il 22 agosto 2022 sul Corriere della Sera, di un articolo a firma di Laura Cuppini intitolato Covid, gli antinfiammatori riducono le ospedalizzazioni del 90%”.

Dopo la pubblicazione di questo articolo il web si è giustamente scatenato.

Open, che ha anche la “licenza” di fact checker da parte di Facebook Italia, durante la pandemiaha indicato molte “notizie” sul Covidcome “disinformazione”, relegandole così nell’inferno dei feed. Post nei quali si “consigliava” l’utilizzo di antinfiammatori per trattare il covid con le cure domiciliari sono stati indicati da Open come fake.

Clamorosamente l’articolo della Cuppini smentisce, a distanza di molti mesi, la veridicità di quanto sprezzantemente bollato come fake da Open.

Successivamente alla pubblicazione dell’articolo del Corriere, Open si proponeva di smentire le critiche con un pezzo del giornalista, “specializzato fact checking”, David Puente, facendo leva sul fatto che l’uso degli antinfiammatori non fosse mai stato sconsigliato dalle linee guida.

Il prolisso slalom argomentativo dell’articolo del debunker Puente dimostra in ogni caso l’impossibilità di una smentita secca da parte di Open alla giustificatissima indignazione popolare: un conto è ‘non sconsigliare’ una terapia precoce, che invece avrebbe potuto salvare migliaia di vite, un altro è trattare come ciarlatani i soggetti che affermavano l’utilità dei farmaci antinfiammatori (FANS) per la cura del Covid-19.

Occorre capire che i fact-checkers, quando ripetono ciò che le autorità li hanno istruiti a ripetere, non si preoccupano se ciò che affermano sia effettivamente vero o abbia un minimo senso: le loro argomentazioni non hannolo scopo di convincere che qualcosa sia vero o falso o tantomeno di convincere noi.

I fact checker utilizzano copioni ufficiali e luoghi comuni che ripetono come mantra per bloccare tutto ciò che contraddice o minaccia la versione ufficiale.

Per dirla alla Goebbels: “Ripetete una bugia mille, un milione di volte e diventerà una verità.”

Open, un editore privato che giudica i suoi concorrenti

Open è un giornale online gratuito edito dalla società fondata nel 2018 da Enrico Mentana. Inizialmente pensato per i giovani, poco dopo lo scoppio della pandemia fa una scelta editoriale precisa: la lotta alle fake news.

Alla sezione Fact-checking del sito si legge: “Fact-checking di Open è un progetto giornalistico indipendente che mira a monitorare le notizie false o fuorvianti diffuse in Italia e all’estero, fornendo un servizio di corretta informazione e degli strumenti necessari ai cittadini per imparare a riconoscere le bufale, la disinformazione, la misinformazione e tutte le altre falsità che minano la società e il processo democratico.

Open però è un editore privato e viene chiamato a giudicare i contenuti pubblicati da altri editori suoi concorrenti: è ovvio che siamo in presenza di un palese ed enorme conflitto d’interessi.

Essendo Open un editore presente sul mercato dell’informazione ed essendo stato chiaramente schierato politicamente per tutto il periodo pandemico (spingendo per gli obblighi vaccinali, Green pass e leggi liberticide) come può Open stabilire cosa sia vero o non vero?

Una volta che si è dato a Open questo potere è ovvio che dalle applicazioni di tale facoltà sarebbero scaturite importanti conseguenze economiche e di mercato.

Loredana

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