Il bavaglio all’informazione
Pubblicato il 23 Marzo 2023
Pubblicato il 23 Marzo 2023

Amber Lyon è una giornalista d’investigazione e documentarista che ha lavorato per la CNN prima di essere licenziata nel 2012, quando la CNN ha deciso di smantellare l’unità di investigazione e documentari.

L’ex giornalista ha rivelato che, durante il suo lavoro per la CNN, ebbe ordini di falsificare determinate notizie e di ometterne altre, con l’obiettivo di avviare una campagna diffamatoria verso Iran e Siria, per manipolare l’opinione pubblica e ottenere consensi atti a legittimare una futura invasione militare.

Amber Lyon ha accusato inoltre il network di aver sistematicamente censurato i resoconti più importanti sulla rivoluzione in Bahrain.

Afferma Amber Lyon: “Ho lavorato nel mainstream per quasi un decennio ed ho avuto la testimonianza diretta che non ci si può fidare dei media. Ho toccato con mano, come il mainstream faccia uscire storie censurate o false per il volere dei governi, corporation ed élite. Dovete fare affidamento su giornali e giornalisti indipendenti per avere un quadro accurato di ciò che sta succedendo”.

Nel nostro paese a questo proposito non possiamo non ricordare le clamorose dimissioni di Maria Luisa Busi da conduttrice del TG1 nel 2010. Nella sua lettera aperta la giornalista denunciò l’informazione deviata e manipolata che le impediva di svolgere il proprio lavoro con onestà.

L’informazione filtrata dei social network

Gran parte dell’informazione che proviene oggi dalle principali piattaforme digitali, prime fra tutte Facebook, Twitter e Google, viene scrupolosamente filtrata. Grazie a questi giganti nordamericani sono a rischio i nostri diritti fondamentali legati all’informazione e al diritto di espressione.

Le multinazionali statunitensi decidono quello che durante la giornata noi possiamo o non possiamo leggere. Come avviene questa scelta e come operano i famigerati algoritmi di queste piattaforme?

Perché se seguiamo una pagina Facebook di un sito di informazione o di un giornale che a noi interessa, quelle pagine non compaiono mai nelle nostre bacheche, mentre invece veniamo tartassati da pagine che “potrebbero interessarci”? Perché nelle notifiche dei nostri cellulari arrivano solo notizie, editoriali o commenti di alcuni giornali e mai di altri? Chi filtra gran parte dell’informazione rispetta i nostri diritti costituzionali? Rispondere a questi interrogativi non è semplice, ma scavando in profondità troviamo il “filtro” dell’informazione.

Loredana

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(immagine in evidenza: vista aerea del CNN Center ad Atlanta, Connor.carey/English Wikipedia)

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