(immagine in evidenza: imputati alla sbarra.
Prima fila, da sinistra: Hermann Göring, Rudolf Hess, Joachim von Ribbentrop, Wilhelm Keitel.
Seconda fila, da sinistra: Karl Dönitz, Erich Raeder, Baldur von Schirach, Fritz Sauckel.
Tentarono di giustificarsi affermando che avevano semplicemente messo in pratica le teorie eugenetiche statunitensi. Tratto da it.wikipedia.org)
Le propensioni megalomani della famiglia Rockefeller si spinsero anche oltreoceano per approdare in Germania alla vigilia della svolta nazista. A partire dal 1922 i Rockefeller fecero donazioni all’Istituto di Psichiatria Kaiser Wilhelm, in particolare a Rüdin, coautore sotto il regime nazista della ‘legge eugenetica per la Prevenzione della Progenie Difettosa’.
L’Istituto Kaiser Wilhelm e la cooperazione tra scienza e Stato nazista
L’Istituto Kaiser Wilhelm per l’antropologia, il patrimonio umano e l’eugenetica è stato fondato a Berlino nel 1927. La Fondazione Rockefeller ha parzialmente finanziato la costruzione dell’Istituto e ha contribuito a mantenerlo a galla durante la Depressione. Questa istituzione ha tratto grande beneficio dalla generosità di Rockefeller, che non è stata certo di carattere altruista e ha avuto un ruolo importante nello sviluppo, nella realizzazione e nello sfruttamento dei programmi razziali del Terzo Reich, compresi gli esperimenti omicidi. Gli scienziati del Kaiser Wilhelm, insieme allo Stato nazionalsocialista, hanno perseguito l’obiettivo di “migliorare la salute pubblica” con particolare attenzione all’eugenetica e alla purezza razziale.
La cooperazione tra la scienza e lo Stato nazista non solo ha legittimato le politiche e i programmi del regime di Hitler, ma ha anche portato allo sfruttamento, alla mutilazione e all’assassinio di decine di migliaia di vittime innocenti da parte di medici e scienziati associati ad alcune delle principali università e istituzioni di ricerca del mondo. Grazie all’impegno degli scienziati associati alla Kaiser Wilhelm Society, la scienza ha certamente contribuito in modo determinante al programma di terrore scientifico e di omicidio dello stato nazista.
Dopo la seconda guerra mondiale, quando la parola eugenetica divenne impronunciabile, i medesimi intenti e spesso le stesse persone, confluirono nel Population Council, istituto fondato dai Rockefeller all’interno dell’ONU, per poi successivamente diramarsi in altri organismi quali la FAO e l’UNESCO.
Alla luce di quanto ci insegna la storia e di questi precedenti, appare chiaro che il controllo attuale da parte dei Gates dell’OMS non rappresenta affatto uno stato di eccezione, ma può essere considerata prassi ormai consolidata.
Le cavie umane in Guatemala
Nel 2011 è stata resa pubblica la pratica attuata dal governo statunitense, con la complicità dell’Istituto Johns Hopkins e la Fondazione Rockefeller, di sperimentazione su cavie umane guatemalteche.
Tra il 1945 e il 1956 migliaia di cavie umane, selezionate tra detenuti, prostitute, militari, orfani e malati di mente sono state deliberatamente infettate con sifilide e gonorrea ed in alcuni casi intenzionalmente privati delle relative cure per verificare il decorso delle patologie. Quello che era apparso sin da subito come un vero e proprio scandalo di proporzioni gigantesche e orripilante per la sua natura, rivelò che centinaia di persone del paese centroamericano sarebbero state deliberatamente infettate. Lo scopo di questi esperimenti umani sarebbe stato quello di scoprire se la penicillina fosse efficace contro le malattie a trasmissione sessuale. Tra le centinaia o forse migliaia di vittime (tra le mille e le 3 mila) ben 774 si erano rivolte alla giustizia presso la Circuit Court di Baltimora, lamentando di essere state coinvolte in quest’esperimento di massa e denunciando come gli esperimenti fossero stati condotti a loro completa insaputa o senza il loro consenso. Nel 2015, queste vittime hanno deciso d‘intentare una causa per danni superiori a 1 miliardo di dollari al Johns Hopkins e alla Fondazione Rockefeller, ritenendoli rei non solo di aver pianificato, finanziato ed organizzato le attività, ma anche di aver svolto un ruolo operativo di controllo e supervisione.
Loredana
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