La Rockefeller Foundation e la filantropia
Pubblicato il 23 Gennaio 2023
Pubblicato il 23 Gennaio 2023

Negli Usa le donazioni in beneficenza sono esenti da tasse e sono anche deducibili dai redditi, il che consente ai miliardari di ridurre il loro imponibile, evitando lo scaglione superiore di prelievo, per questo praticano così attivamente la “beneficenza”.

Assillato dai richiedenti da quando era diventato una celebrità, John D. Rockefeller, il capostipite padrone della Standard Oil, versava 100 dollari qua e 200 là, alla vedova e all’orfano. Errore, gli spiegò l’amico Frederick Taylor Gates, co-azionista della Standard Oil (se fosse il nonno del noto Bill non si è mai capito davvero): bisogna versare con continuità somme ragguardevoli in organizzazioni filantropiche appositamente create, onde dare continuità alle loro attività. Che non è sfamare la vedova e l’orfano al dettaglio, bensì attuare politiche “sociali” e sanitarie nel senso voluto… dai miliardari.

Viene così creata, nel 1913, la Rockefeller Foundation: il primo strumento in cui, sotto la voce ‘beneficenza’, i miliardari americani attuano la forma di “ingegneria sociale” e di politica che desiderano imporre ai governi.

La Rockefeller Foundation non è certamente l’unica istituzione filantropica che ha fortemente influenzato la politica sanitaria globale negli ultimi cento anni, ma ha guidato il settore come nessun’altra organizzazione. Questa fondazione ha istituito la cooperazione sanitaria come legittima impresa intergovernativa e privata e ha dato forma ai principi, alle pratiche principali del settore sanitario nazionale e internazionale.

A differenza degli attuali attori globali del settore sanitario, in particolare Bill e Melinda Gates, la Rockefeller Foundation non ha ostentato il suo ruolo, ma è rimasta in gran parte dietro le quinte.

La filantropia è stata da sempre uno strumento per l’utilizzo mirato dei profitti, per l’elusione fiscale e non esattamente un esercizio di carità come invece sosteneva di essere. La filantropia della Rockefeller Foundation ha avuto un ruolo geopolitico andato ben oltre il settore sanitario e la beneficenza. Recentemente si è acceso il dibattito sul ruolo delle fondazioni nella politica sanitaria globale in generale e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in particolare. Gran parte di questo dibattito ruota attorno alla filantropia della Fondazione Bill e Melinda Gates e al suo impatto sull’agenda sanitaria globale, i Gates sembrano aver preso ispirazione dal lavoro decennale dei Rockefeller e aver superato i maestri per importanza.

Il filantrocapitalismo

​​Il benessere, così come la povertà, può solo essere elargito dall’alto, da coloro i quali si ritengono i padroni del mondo.

Il filantropo costituisce un ingranaggio essenziale nella macchina della globalizzazione. Il sistema capitalista stesso incarica entità private di utilizzare parte delle ricchezze accumulate ai danni dei poveri del pianeta per allestire una facciata attraente, accettabile ed eticamente spendibile. Quello che rimane difficile da comprendere è l’atteggiamento dei governi che, di fronte all’arroganza di queste entità, continuano a indietreggiare lasciando sul campo importanti pezzi di democrazia.

La giornalista Nicoletta Dentico, nel suo saggio ‘Ricchi e buoni? Le trame oscure del filantrocapitalismo’, ripercorre la storia del filantropismo da Rockefeller fino ai giorni nostri passando per Bill Gates e ci rivela come il filantropismo sia un’abile strategia inaugurata sin dall’inizio del nuovo millennio da una ristretta classe di vincitori sulla scena della globalizzazione economica e finanziaria. Grazie alle donazioni erogate tramite le loro fondazioni, in nome della lotta alla povertà, questi imprenditori, i nuovi salvatori bianchi, hanno cominciato a esercitare un’influenza sempre più incontrollata sui meccanismi di governo del mondo e sulle loro istituzioni, modificandole profondamente. Il tutto in un intreccio di soldi, potere e alleanze con il settore del business che i governi non sanno più arginare né possono più controllare. Anzi, sono i leader del mondo politico ad accogliere i ricchi filantropi a braccia aperte, ormai senza più fare domande.

Loredana

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(immagine in evidenza certificato azionario della Standard Oil, 1896)

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