Torniamo all’origine della medicina attuale, quella governata da Big Pharma, che ha riposto le cure naturali da un bel po’. A descrivere come si sia arrivati alla medicina governata da Big Pharma è stato l’autore Chris Kanthan, su World Affairs.
Alla fine del 20° secolo, John D. Rockefeller controllava il 90% di tutte le raffinerie di petrolio negli Stati Uniti attraverso la sua compagnia petrolifera Standard Oil, che in seguito fu sciolta per diventare Chevron, Exxon, Mobil, ecc. In quello stesso periodo, intorno al 1900, gli scienziati scoprivano i “prodotti petrolchimici” e la possibilità di creare tutti i tipi di sostanze chimiche dal petrolio. Questa è stata una meravigliosa opportunità per Rockefeller che ha visto la grande occasione di monopolizzare l’industria petrolifera, chimica e medica tutte nello stesso tempo.
La cosa straordinaria dei prodotti petrolchimici era che tutto poteva essere brevettato e venduto per alti profitti. Ma c’era un ostacolo col quale Rockefeller doveva fare i conti: le medicine naturali e a base di erbe erano molto popolari in America a quel tempo. Quasi la metà dei dottori e dei college di medicina negli Stati Uniti praticava la medicina olistica, usando le conoscenze dell’Europa e dei nativi americani.
Rockefeller, il monopolista, doveva trovare un modo per sbarazzarsi di quella grande competizione, così ha usato la classica strategia della “soluzione del problema-reazione”, cioè crea un problema e spaventa le persone, quindi offri una soluzione pre-pianificata.
John D. Rockefeller andò dal suo amico Andrew Carnegie, un altro miliardario che aveva fatto i soldi monopolizzando l’industria siderurgica, che ideò per lui un piano.
Il “Rapporto Flexner” e la demolizione delle cure naturali
Per eliminare tutti i concorrenti della medicina occidentale, che propone farmaci e radiazioni come unico trattamento, Rockefeller assunse un uomo chiamato Abraham Flexner per presentare un rapporto al Congresso nel 1910.
Dalla prestigiosa Carnegie Foundation, Flexner fu mandato a viaggiare per il paese e riferire sullo stato delle scuole mediche e degli ospedali in tutto il paese, realizzando il celebre “Rapporto Flexner”, finanziato oltre che dalla Fondazione Carnegie, anche dalla JP Morgan, assieme alla stessa AMA (American Medical Association). Abraham Flexner valutò i vari metodi di insegnamento utilizzati in ciascuna delle 155 scuole da lui studiate allo scopo di impostare e preordinare il sistema standardizzato di medicina che i suoi committenti (paganti) intendevano realizzare.
Prima del Rapporto Flexner quella che oggi viene chiamata “medicina alternativa” era semplicemente la medicina antica, quella della tradizione. All’epoca vi erano tantissime scuole di pensiero e ogni sorta di approccio alla medicina, ognuna con i suoi risultati e benefici. Le varie scuole di medicina, omeopatia, chiropratica, osteopatia, fitoterapia, ecc., erano oltre 650 nei soli Stati Uniti. Il piano diabolico dei gruppi che finanziarono il Rapporto era di unificare la medicina in un unico sistema: il loro sistema, sottoposto ovviamente al loro controllo. Prima del lavoro di Flexner l’industria farmaceutica era agli albori e si stava radicando, ma le cose cambiarono molto rapidamente quando l’industria petrolifera, impero Rockefeller, si rese conto che grazie alla chimica organica si potevano alterare le molecole, trasformandole in ogni sorta di sostanze, anche farmaci. Un business fantasmagorico.
La nuova formazione medica e la chiusura delle università di vecchio modello
Nacquero così i primi brevetti, i primi farmaci chimici. Flexner e la sua squadra d’élite denominata Hopkins Circle crearono il terreno e in questo modo l’AMA assunse il controllo totale del sistema didattico, creando un monopolio ed eliminando tutta la concorrenza alla formazione medica basata sul modello petrolchimico. Questo provocò la scomparsa di moltissime scuole esistenti, perché́ gli istituti universitari trovandosi nell’impossibilità di mandare avanti una facoltà̀, sospesero le loro attività̀. Dagli enormi forzieri di Carnegie, Rockefeller e JP Morgan, uscirono centinaia di milioni di dollari per le scuole in cui si insegnava una medicina basata sull’uso di farmaci.
In cambio dei finanziamenti alle scuole veniva richiesto di continuare ad insegnare materie esclusivamente orientate all’impiego di farmaci, senza attribuire alcuna importanza alla medicina naturale. Le scuole di Yale, Princeton, Stanford e tante altre che appoggiarono il nuovo insegnamento ricevettero milioni di dollari, mentre quelle che insegnavano qualcosa di diverso dal loro programma finirono per chiudere a causa delle pochissime iscrizioni e della mancanza di soldi. Per aiutare la transizione e far cambiare idea a medici e scienziati, Rockefeller donò oltre 100 milioni di dollari a college e ospedali e fondò un gruppo di facciata filantropico chiamato “General Education Board”. Il Rapporto Flexner parlava della necessità di rinnovare e centralizzare le istituzioni mediche. Sulla base di questo rapporto, più della metà di tutti i college medici furono presto chiusi. Il numero delle facoltà̀ di medicina passò da 650 a 50 e in qualche decennio la salute mondiale cadde nelle mani dell’élite!
In pochissimi anni l’industria privò la medicina di tutta la sua linfa vitale, trasformandola in un vuoto meccanismo per la generazione di profitto. L’omeopatia e le medicine naturali furono derise e demonizzate e i dottori furono persino incarcerati. In pochissimo tempo, le università mediche furono tutte semplificate e omogeneizzate.
Gli scienziati ricevettero enormi sovvenzioni per studiare come le piante hanno curato le malattie, ma il loro obiettivo era prima identificare quali sostanze chimiche nella pianta erano efficaci, quindi ricreare una sostanza chimica simile, ma non identica, in laboratorio, che potesse essere brevettata. Da allora tutti gli studenti impareranno la stessa cosa e la medicina riguarderà esclusivamente l’uso di droghe brevettate.
‘Una pillola per un malato’ divenne il mantra della medicina moderna.
Loredana
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