Non c’è dubbio che la Rockefeller Foundation, peso massimo nella ‘filantropia’ sanitaria del XX secolo, abbia avuto una profonda influenza sull’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e con essa abbia mantenuto relazioni lunghe e complesse anche se entrambe le istituzioni sono cambiate nel tempo.
La Rockefeller Foundation ha continuato a interessarsi alle attività legate alla salute e allo sviluppo attraverso il finanziamento della ‘rivoluzione verde’ in agricoltura, il cui vero esito è stato quello di sottrarre la produzione agricola familiare e assoggettare i contadini, specie del Terzo Mondo, agli interessi di tre o quattro colossi dell’agribusiness euro-americano. Non dimentichiamo che la Fondazione Rockefeller spende centinaia di milioni di dollari (esentasse) per sviluppare tecniche OGM, supportare Monsanto e altri giganti della chimica, come DuPont, le scienze sociali, la ricerca medica e il Population Council.
Ma un collegamento ancora più profondo esiste tra la Fondazione Rockefeller e la Johns Hopkins: le due organizzazioni hanno una lunga storia di collaborazione fin dal 1916, quando fu fondata la John Hopkins School of Hygiene and Public Health con il finanziamento della Rockefeller Foundation. Da allora i due istituti sono diventati inseparabili.
‘Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale’, Lock Step, e pandemia Covid 19
Nel maggio 2010 la Rockefeller Foundation, in collaborazione con il Global Business Network, ha pubblicato un documento intitolato ‘Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale’, per sensibilizzare l’attenzione verso la necessità di imparare a guardare al futuro in modo differente: lo studio utilizza lo strumento degli ‘scenari’ per immaginare e simulare diverse strategie al fine di essere più preparati per il futuro o, più ambiziosamente, per plasmarlo.
Vengono prospettati quattro scenari, Lock Step, Clever Together, Hack Attack e Smart Scramble, che ipotizzano il verificarsi di catastrofi naturali e altre configurazioni apocalittiche.
Il primo scenario previsto, ‘Lock Step’, è quello pandemico, impressionante per la somiglianza rispetto a quanto si è verificato con la pandemia da Covid-19. Nessuno prima d’ora conosceva la parola lockdown, né avrebbe mai potuto immaginare il confinamento dell’intera popolazione, sana e malata, senza distinzione, per fini di prevenzione e così a lungo. Questo primo scenario era descritto così: “Un mondo caratterizzato da uno stringente controllo governativo e da una leadership autoritaria, con poca innovazione e crescenti resistenze da parte della cittadinanza”.
Nello scenario previsto appare improvvisamente una pandemia virale che infetta rapidamente le popolazioni di tutto il mondo, distruggendo le economie, interrompendo la mobilità di persone e merci e debilitando le industrie e le catene di fornitura globali. Questo rende possibile ai leader di governo di assumere il controllo totale sui propri cittadini come misura di salute pubblica: un processo che la gente non ama molto, ma al quale è psicologicamente incapace di resistere perché viene fatto in nome della loro protezione.
Le economie e le strutture politiche di tutto il mondo emergono come un sistema totalitario unito, con una popolazione risentita e indisciplinata, ma che può essere efficacemente controllata dalle nuove tecnologie.
Questo studio, un tempo consultabile sul sito della Rockefeller Foundation, ha iniziato a circolare tra i divulgatori della libera informazione, ma evidentemente il fatto che la popolazione venisse a conoscenza di tale ‘singolare coincidenza’ ha disturbato la sensibilità dei filantropi che si occupano del futuro del mondo e così, in data 27 maggio 2021, la Fondazione Rockefeller ha rimosso il documento.
Il file originale è, almeno per il momento, ancora consultabile a questo link.
Johns Hopkins Center for Health Security, WEF e ‘Event 201’
Qualche anno più tardi e con tempismo davvero inverosimile, ad ottobre del 2019, proprio mentre verosimilmente il SARS-COV-2 iniziava a diffondersi in Cina e forse altrove, si teneva a New York un evento, “Event 201”, finalizzato a “simulare” la capacità di reazione di istituzioni e media al verificarsi di una pandemia.
Tale evento, profetico quanto lo scenario “Lock Step”, fu organizzato e sponsorizzato dal World Economic Forum (WEF), oggi noto come sponsor del “Grande Reset”, la Fondazione Bill e Melinda Gates, nota per la sua prolifica attività evangelizzatrice sul problema del sovrappopolamento della Terra e in prima linea nella promozione della medicina preventiva (vaccini) e Johns Hopkins Center for Health Security, che gestisce tra l’altro il database mondiale dell’evoluzione della “pandemia” SARS-COV-2. Questa simulazione, che si è verificata solo sei settimane prima dell’epidemia di coronavirus del 2019, ha visto poi verificarsi esattamente la fase iniziale dello scenario “Lock Step” previsto dagli ‘Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale’.
Solo a un ingenuo può non apparire evidente come gli effetti economici e politici di una pandemia di livello mondiale siano stati attentamente studiati e probabilmente pianificati, alla Rockefeller Foundation almeno già nel 2010.
Loredana
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