![Le comete: trasportatrici spaziali dei mattoni per la vita](https://dalcieloallaterra.com/wp-content/uploads/2024/12/le-comete-trasportatrici-spaziali-dei-mattoni-per-la-vita-1b-1024x576.jpg)
(Crediti Michael Jaeger-spaceweather.com)
Comete zoidi cosmici – prima parte
Qualche tempo fa, cercando del materiale relativo alle attività del Sole in internet, mi sono imbattuto in questo video:
Circa 17 anni fa, mentre la cometa Encke si stava dirigendo verso il Sole all’altezza dell’orbita del pianeta Mercurio, la sonda STEREO A ha registrato il momento in cui la sua coda veniva momentaneamente investita da un’eruzione solare, il 20 aprile 2007. La densa ondata di particelle subatomiche emessa dal Sole che ha colpito la cometa Encke è stata causata un’espulsione di massa coronale (CME). Si può vedere nel video che la coda della cometa è stata “portata via” dall’impatto con la CME: probabilmente la causa di questo è da attribuire ai campi magnetici interagenti piuttosto che dalla pressione meccanica della collisione.
Mentre osservavo questa rara e forse unica ripresa di un fenomeno interplanetario così particolare, ho pensato che la forma della cometa e il movimento della sua coda era molto somigliante a quello di uno spermatozoo: l’aspetto della cometa Enke mentre stava orbitando verso la nostra stella ricordava quello di uno spermatozoo nello spazio.
In quel momento mi tornò alla memoria un’altra analogia tra le comete e gli spermatozoi, ben più importante di questa sopra descritta che riguarda solo l’aspetto esteriore: le comete trasportano all’interno del loro nucleo i semi della vita.
Le comete sono zoidi cosmici
Nel nostro passato recente, una persona ha dedicato la propria vita alla missione di divulgare al mondo i concetti e il contenuto delle comunicazioni che riceveva dalle intelligenze extraterrestri con cui era in contatto. Eugenio Siragusa il 17 marzo dell’anno 1986 divulgò questo suo scritto:
SOLTANTO AGLI DEI È DATO CONOSCERE LA PRODIGIOSA, INFALLIBILE ARTE CREATIVA E I SEGRETI DELLA DIVINA INTELLIGENZA.
E. S.
L’INGEGNERIA GENETICA DELLA SUPREMA INTELLIGENZA ONNICREANTE DEL COSMO.
PARLIAMONE UN PO’!
LE GALASSIE, I SISTEMI SOLARI E QUANT’ALTRO ESISTE NELL’INFINITO SPAZIO COSMICO, SONO SCATURITI DALLA PERFETTISSIMA INGEGNERIA GENETICA DELL’INTELLIGENZA CHE PRESIEDE IL CONTINUO DIVENIRE DEL TUTTO, UOMO COMPRESO.
SAREBBE TEMPO CHE ANCHE L’UOMO DI QUESTO PIANETA SI RENDESSE CONTO CHE GLI INNESTI, LE MUTAZIONI FREQUENZIALI CHE PROPONGONO I COMPLESSI MUTAMENTI NEI VARI PIANI DIMENSIONALI, SONO SEMPRE ESISTITI SIN DAL PRINCIPIO.
GLI “ZOIDI COSMICI”, COMETE, HANNO UNA LORO SPECIFICA FUNZIONE NELL’ECONOMIA CREATIVA. LE COMETE NON SONO PER CASO, PORTANO CON SÉ UN PROGRAMMA CAUSALE BEN PRECISO E DETERMINANTE, MIRANTE A STRUTTURARE O AD INFLUENZARE SECONDO L’IDEA DELL’INTELLIGENZA ONNICREANTE.
LA COMETA HALLEY PORTA CON SÉ NUOVE FREQUENZE GENETICHE. ALTRO CHE GHIACCIO SPORCO! GLI EFFETTI DI QUESTO INFLUENZAMENTO NON TARDERANNO A FARSI SENTIRE.
NE ABBIAMO PARLATO UN PO’.
UN AMICO DELL’UOMO
E. S.
Nicolosi, 17 marzo 1986
Molti argomenti sono toccati all’interno di questo breve scritto: per il momento approfondiremo il concetto di “zoide cosmico“.
Secondo il dizionario il termine “zoide” è utilizzato per indicare singole cellule aventi una certa indipendenza e movimenti propri. In biologia una cellula è l’unità morfologica e fisiologica elementare degli organismi animali e vegetali, costituita da una parte centrale denominata nucleo, contenente tra l’altro i cromosomi che sono deputati alla trasmissione dell’informazione genetica. Naturalmente questa definizione non è applicabile nel suo senso più stretto alle comete.
Ecco un breve confronto delle maggiori analogie tra lo zoide biologico e le comete:
- La caratteristica unitaria: sia le cellule che le comete sono un singolo elemento. Le ultime sono unità vaganti nello spazio interplanetario o interstellare.
- La caratteristica del movimento proprio: indipendente per la cellula e legato alle complesse attrazioni gravitazionali dei corpi a cui si avvicina in base alla sua velocità e orbita per le comete.
- La caratteristica di un nucleo contenente elementi specifici: i cromosomi per la cellula e gli elementi chimici alla base della vita biologica (per come noi la conosciamo) per le comete, come vedremo più avanti.
- La caratteristica della trasmissione della “informazione”: una informazione genetica per la cellula, ma anche un’informazione specifica nelle comete. All’interno di queste ultime è stata verificata in più occasioni la presenza addirittura di amminoacidi come la Glicina. Brevemente, gli amminoacidi servono a convertire le informazioni del DNA delle cellule in proteine. Quindi possiamo dire che le comete contengono informazioni specifiche su come debba avvenire la trasformazione del DNA cellulare. Argomento che sarà approfondito in questo scritto in un capitolo a parte più avanti.
È sempre bene tenere a mente che le scoperte scientifiche a noi contemporanee che sono riportate in questo articolo (i link originali delle pubblicazioni scientifiche sono riportate alla fine di ogni articolo) sono valide ad oggi: è molto molto probabile che in futuro le attività di ricerca e di esplorazione (speriamo a scopo pacifico e per il benessere di tutta l’umanità) nel nostro Sistema solare ci possano portare a effettuare scoperte ancora più importanti.
Tornando al messaggio di Eugenio Siragusa, ricordiamo nuovamente che correva l’anno 1986. Oggi a quasi 40 anni di distanza dalla data di divulgazione dei concetti espressi nello scritto sopra riportato, andiamo a vedere più approfonditamente cosa la nostra civiltà umana della Terra ha ulteriormente scoperto e approfondito rispetto ai temi trattati.
Nelle comete tutti gli elementi per la vita
All’interno delle comete sono stati trovati tutti gli elementi utili allo sviluppo della vita, per come noi attualmente la conosciamo. Questa affermazione è oggi una evidenza scientifica: è certo che Eugenio Siragusa questo non poteva assolutamente saperlo, dato che la prima missione effettuata da una sonda per l’analisi del materiale di cui è composta una cometa si è conclusa il 30 settembre 2016, 30 anni dopo la realizzazione del messaggio sopra riportato.
In uno studio pubblicato il 25 settembre 2020 sulla rivista Monthly Notice della Royal Astronomical Society, realizzato dai ricercatori dell’Università di Turku in Finlandia, è stato dichiarato che nelle particelle di polvere cometaria rilasciate dalla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko è presente sia il fosforo che il fluoro.
Questa ultima “scoperta” ufficiale chiude il cerchio per sapere che i sei elementi alla base del 98% della materia organica sulla Terra si trovano con certezza all’interno delle comete: carbonio (C), idrogeno (H), azoto (N), ossigeno (O), fosforo (P) e zolfo (S). Vengono denominati nell’ambiente scientifico CHNOPS: questa parola è l’acronimo formato dalle lettere iniziali dei nomi inglesi di questi sei importanti elementi per lo sviluppo della vita biologica. Finora cinque di essi erano già stati individuati nelle comete: la scoperta del fosforo nella polvere dalla chioma di 67P/Churyumov-Gerasimenko era il tassello mancante.
Ad esempio sul nostro Pianeta blu, il solo che per il momento conosciamo dettagliatamente come ambiente nello spazio in cui la vita biologica si è sviluppata, questi sei elementi CHNOPS, nonostante non siano i più presenti come abbondanza sulla crosta terrestre, sono quelli che stanno sempre alla base della materia vivente.
Il fosforo era stato già trovato in passato nelle comete. In un articolo del 1987, i ricercatori ne annunciarono la rilevazione nella polvere rilasciata dalla cometa di Halley. Ma questa scoperta è diversa: questa volta i ricercatori hanno trovato ioni di fosforo in particelle solide minerali o sotto forma di fosforo metallico. Qui “…il fosforo scoperto si presenta in una forma più ridotta e forse più solubile”, ha detto il capo del progetto Harry Lehto del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Turku. “Questa è la prima volta che elementi CHNOPS necessari per la vita vengono trovati nella materia solida che compone le comete“.
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Ma perché la scoperta nelle comete della presenza di fosforo è così importante? Perché il fosforo era uno dei pezzi mancanti nel puzzle della vita sulla Terra. Secondo le ricerche degli studiosi c’era una mancanza di molecole contenenti fosforo solubile sulla Terra primordiale ma gli esperimenti hanno dimostrato che l’elemento avrebbe potuto svolgere un ruolo chiave nell’origine delle molecole biologiche.
Una nota a conclusione di questo capitolo: la missione spaziale e quindi anche la sonda grazie alla quale è stato possibile analizzare da molto vicino la reale superficie di una cometa fu battezzata in fase di progettazione con il nome latino di Rosetta, per ricordare proprio la stele di Rosetta. Questa era un manufatto dell’antichità che riportava uno stesso testo in tre scritture per due lingue diverse, tra cui l’egizio in geroglifici, che permise all’archeologo Champollion di tradurre l’antica lingua egizia, fino ad allora rimasta incomprensibile. Analogamente la sonda Rosetta ha avuto l’incarico di fare da anello di congiunzione tra i meteoriti (che gli scienziati possono studiare sulla Terra) e l’intero Sistema solare, che gli scienziati non possono visitare personalmente, ma che invece le comete attraversano continuamente.
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La prima rilevazione inequivocabile dell’amminoacido glicina in una cometa
Brevemente, nelle polveri che circondano il nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko è stata trovata la presenza dell’amminoacido glicina. Questo fatto per gli scienziati e i ricercatori suffraga l’ipotesi secondo cui sono state le comete a depositare sulla Terra e su altri pianeti del sistema solare le molecole chiave per lo sviluppo della vita. La scoperta è stata fatta dagli strumenti a bordo della sonda Rosetta dell’Agenzia spaziale europea, i cui dati sono stati analizzati da un gruppo internazionale di ricercatori e pubblicati in un articolo su “Science Advances”.
Gli amminoacidi sono stati trovati anche in molti meteoriti antichi, quindi sempre materiale proveniente dallo spazio, ma secondo i ricercatori è altamente probabile che in quei casi gli amminoacidi possano essere stati prodotti nelle soluzioni acquose usate per lo studio delle rocce cadute sulla Terra.
A indicare per la prima volta la presenza di amminoacidi nelle comete è stata la missione Stardust della NASA che, durante il suo incontro ravvicinato con la cometa Wild-2 nel 2004, raccolse campioni delle micropolveri che la circondano. Le analisi rilevarono la presenza della forma più semplice di amminoacidi, la glicina, e di altre due molecole organiche essenziali per la formazione degli amminoacidi nell’ambiente ghiacciato delle comete. Anche in questo caso però, è sempre rimasto il dubbio che possano esserci state contaminazioni.
Questi dubbi sono stati dissolti dal nuovo studio, effettuato senza alcuna preparazione di campioni, ma sfruttandolo spettrometro di massa ROSINA (Rosetta Orbiter Spectrometer for Ion and Neutral Analysis) a bordo della sonda Rosetta che ha analizzato le sostanze volatili liberate dalla cometa mentre essa si avvicinava al punto di massima vicinanza al Sole.
“È la prima rilevazione inequivocabile di glicina su una cometa”, ha dichiarato Kathrin Altwegg, coordinatrice scientifica dello strumento ROSINA.
Utilizzando parole più semplici possibili, per capire cosa sia la glicina, possiamo dire che è una molecola contenente idrogeno, ossigeno e azoto, all’interno della quale questi elementi sono legati tra loro in una configurazione e quantità ben precisa: la formula chimica è C2H5NO2 . Questo amminoacido glicina è utilizzato dagli esseri viventi sul pianeta Terra (e quindi anche dai nostri corpi) per la sintesi delle proteine, cioè per rendere possibile il processo biochimico attraverso il quale l’informazione genetica contenuta nel DNA di una cellula viene convertita in proteine specifiche, che svolgono nella cellula un’ampia gamma di funzioni. Una tra tante delle funzioni più importanti che hanno le proteine è la replicazione del DNA, quindi ad esempio rendono possibile la moltiplicazione delle cellule biologiche.
Una curiosità: la glicina è oggi venduta liberamente come integratore per aiutare l’organismo a svolgere numerose funzioni cellulari importanti. La dicitura commerciale riportata sull’etichetta di uno di questi prodotti, ad esempio, riporta: “La glicina fa parte degli aminoacidi ed è utilizzata dal nostro organismo per sintetizzare molte molecole nel nostro corpo come gli antiossidanti (glutatione). Ha un ruolo importante nella sintesi del collagene e per questo viene usata per la salute delle articolazioni, ma anche per migliorare il sonno e dormire bene.“
Anche il nostro corpo umano è in grado di produrla; ma come vedremo nel prossimo articolo, le molecole di glicina presenti nelle comete molto probabilmente sono più antiche del nostro stesso Sistema solare. Esistevano già prima che il Sole si accendesse come stella e che permettesse la creazione e lo sviluppo di tutto quello che è il sistema solare per come noi oggi lo conosciamo.
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Nel prossimo articolo saranno approfonditi alcuni aspetti peculiari delle comete e verrà trattato il fatto che ancora ad oggi non conosciamo con esattezza da dove queste provengano.
Notizie, dati e considerazioni
Andrea Macchiarini
16 dicembre 2024