Marco Marsili
Ispirazioni
Le origini
Sono nato alle ore 13:10 del 13 Gennaio 1986 a Gubbio (provincia di Perugia), nel cuore verde d’Italia, terra benedetta da San Francesco e Santa Chiara, da Sant’Ubaldo (di cui il corpo incorrotto giace ancora oggi in una teca di cristallo nell’omonima basilica che svetta in cima alla montagna sacra di Gubbio), da Santa Rita, da San Benedetto Patrono d’Europa e Protettore degli Esorcisti, da San Valentino e da tanti altri santi che sarebbe troppo lungo elencare.
Su questa terra sono passate grandi anime come il maestro indiano Paramhansa Yogananda e alcuni suoi discepoli, o come il sublime filosofo mistico Pietro Ubaldi (autore de “La Grande Sintesi” ed altri testi di enorme valore scientifico-spirituale, il quale abitò a Gubbio per vent’anni vivendo esperienze degne dei beati), e come non citare l’eugubino Giuseppe Zoppis, pensatore paragonabile a Newton, dottore in Medicina e grande cultore di scienze umanistiche, uomo dallo spirito rinascimentale e pionieristico, esperto in Teologia, scrittore, musicista e filosofo, ideatore di innovativi sistemi di calcolo capaci di prevedere eventi geofisici, meteorologici e astronomici in relazione alle meccaniche celesti e ai dinamismi sociali e dell’umana evoluzione anìmica, emozionale e biologica. Questa terra è stata visitata anche da artisti del calibro di Signorelli, Pinturicchio, Perugino, Giotto, Mastro Giorgio (impareggiabile artigiano-alchimista), ed altre personalità meno note ma non meno geniali; anche Hermann Hesse è passato di qua durante i suoi viaggi!
Nascere e vivere in Umbria mi ha permesso di respirare fin da bambino il profumo di anime immense, che io chiamo “avanguardie della razza ventura”.
L’infanzia
La famiglia
Analizzando la mia infanzia, provo un sentimento di profonda gratitudine. Da parte dei nonni paterni ho ereditato l’amore per la Natura intesa in senso reale, cioè come contatto diretto, interazione e amicizia con la terra, con le piante, con gli animali, le rocce e le montagne, una Natura presente fisicamente, che stimola istintivamente l’esercizio del pensiero pratico, funzionale.
Da parte dei nonni materni ho ereditato l’amore per la Natura in senso poetico, direi quasi mistico, pervaso da una sottile ma prepotente consapevolezza della sacralità della vita, che ben s’accosta alla cultura, allo studio, alla conoscenza e quindi all’esercizio del pensiero astratto.
I miei genitori sono sempre stati educatori onesti e virtuosi, e sebbene entrambi lavorassero (mia madre maestra di Scuola Elementare e mio padre direttore vendite di un’azienda per la quale viaggiava moltissimo) e sebbene avessero a che fare con quattro figli (io sono il terzo) particolarmente diversi tra loro per indole e temperamento – cosa che mette a dura prova la pazienza! – sono sempre riusciti a donarci tutto ciò di cui avevamo bisogno, sacrificandosi per noi.
Adolescenza e maturità
La formazione
Da ragazzino ero molto solitario: a parte gli sport di gruppo che praticavo insieme ai compagni d’infanzia, preferivo estraniarmi dai giochi comunitari per dedicarmi alla lettura, al disegno e soprattutto alla scrittura che non mi ha mai abbandonato. Ogni tanto, sparsi qua e là tra soffitte, cantine e cassettiere, riscopro vecchi quaderni pieni di poesie, appunti e riflessioni… pagine che testimoniano un irrefrenabile slancio verso la ricerca di tutto ciò che potesse arricchire la mente e il cuore di un giovane me stesso che a volte stento a riconoscere.
Alle Scuole Elementari ero uno dei primi della classe, ottimi voti in tutte le materie, con qualche piccola défaillance in Matematica. Alle Scuole Medie ho iniziato a provare un senso di ribellione nei confronti della “autorità”, ma nonostante le mie stravaganze i voti alla fine erano sempre alti. In età adolescenziale mi sono definitivamente distanziato dalle compagnie dell’infanzia per tuffarmi a capofitto nelle relazioni più disparate: ho frequentato praticamente tutte le tipologie di amicizie possibili, dalle più borghesi alle più “alternative”, rimanendo alquanto deluso dalle prime e trovando nelle altre un terreno fertilissimo e gioioso per soddisfare la mia intraprendente esuberanza esperienziale.
Alle Superiori ho praticamente abbandonato lo studio dei testi scolastici: preferivo “assentarmi” dalle lezioni per prendere qualche libro in biblioteca e andare a nascondermi nei boschi leggendo avidamente quelle cose meravigliose che i professori non insegnavano mai. Mi sono sempre interessato di filosofia e spiritualità, misticismo, esoterismo, simbologia, numerologia, geometria sacra, Kabala, parapsicologia, meditazione, mantra, mudra, Yoga e discipline psichiche d’Oriente e d’Occidente, con un’arcana attrazione per i rituali religiosi dei Nativi d’America e per il misticismo magico tibetano. Chiaramente, l’assenteismo dai banchi di scuola mi ha creato dei problemi, ma sono riuscito ugualmente a conseguire il diploma, anche grazie alla vicinanza di un insegnante di Lettere che ricordo con grande affetto, un uomo profondamente spirituale che mi affascinava raccontandomi sempre la vita del grande Milarepa (all’epoca ignoravo completamente chi fosse Milarepa), e che alla fine mi convinse a concludere gli studi scolastici che ormai avevo ripudiato. Periodo molto turbolento quello! Cantavo in una rock band e mi consideravo un autentico “psiconauta”, ma proprio grazie a quel turbine di giovinezza incontrai persone che mi fecero approcciare più seriamente al Buddhismo, la mia vera porta d’ingresso verso una più salda e ordinata coscienza spirituale.
L’università
Gli studi
Negli “anni del Buddhismo”, conobbi la mia amata compagna e la mia vita ebbe una svolta decisiva: anche lei implacabile lettrice e brillante studentessa (diversamente da me!), la sua presenza portò un’armonia che mi disciplinò spontaneamente.
Con lei approfondimmo gli studi filosofici, ma anche la Radionica, la Radiestesia, la Pranoterapia, il ReiKi ed altre pratiche foriere d’avventure e d’incontri specialissimi che ci trasformarono intimamente, preparando il terreno interiore a ciò che sarebbe avvenuto qualche anno più tardi.
Dopo il diploma ho frequentato la Facoltà di Antropologia presso l’Università degli Studi di Perugia, con predilezione per lo Shamanesimo.
Ho abbandonato gli studi accademici quando mi sono reso conto che da solo riuscivo a studiare di più e meglio. Voglio dire: per quanto fossero interessanti le lezioni e i libri universitari, fuori di là c’era tutto un mondo di possibilità e di conoscenze, che restando intrappolato negli ambienti accademici sentivo sfuggirmi fatalmente.
Con rispetto parlando per tutti i lavoratori del settore, mi resi conto in modo chiaro e drammatico di quanto l’ambiente accademico sia limitante per l’animo dei giovani che invece di essere imprigionato nelle gabbie dorate dei testi di studio “ortodossi”, dovrebbe aprirsi al mistero dell’esistenza nella più completa libertà, senza l’obbligo agonistico di dover dimostrare, certificare, attestare… obbligo che apparentemente stimola rapporti amicali tra i giovani studenti, ma alla fine della fiera si rivela una mera collaborazione/competizione che si concretizza nel reciproco addio post-laurea. “Io son d’un’altra razza”, “io son d’un’altra scuola”, “io son d’un altro avviso”, direbbe De André.
Ovviamente, questo è un ragionamento generico e sintetico che non rende giustizia a tutte le dinamiche relazionali che si avverano nel corso degli studi universitari, eppure è un ragionamento che contiene una base di allarmante verità.
Oggi abbiamo milioni di laureati che forse conoscono un’altra Lingua grazie all’Erasmus (totem intoccabile dell’omologazione!) ma non hanno la più pallida idea di cosa sia la Vita e del suo significato, giovani e meno giovani refrattari alle conoscenze spirituali più basilari, adulti immaturi già assuefatti agli usi e costumi di questo mondo alla deriva, gente che impugna follemente la bandiera dello status quo, pazzi che rappresentano la futura classe dirigente del pensiero dominante e del modus vivendi che ha generato tutti i mali del mondo. E questo è ciò che avviene nella parte benestante della popolazione mondiale (circa due miliardi di persone su un totale di quasi otto miliardi), dove ci si illude ancora che l’andazzo durerà! Della parte povera del mondo (la maggioranza della popolazione mondiale), neanche ne parliamo.
Dunque, intuendo tutto ciò, lasciai l’università prima che l’università mi costringesse a lasciare me stesso.
Interiorità
Scrittura e ricerca
Devo ammettere che per tutto il tempo, dall’infanzia alla maturità, di fronte ai miei occhi c’è sempre stato un velo di “tedeum vitae” da cui non riuscivo a liberarmi e che in certi periodi annebbiava la virtù del Discernimento.
Provavo un senso di totale estraneità nei riguardi della comune vita sociale e delle allucinanti e inaccettabili prospettive che si presentavano di fronte al mio sguardo disilluso. Qual era il mio destino? Il solo pensiero di una “vita normale” mi faceva impallidire, e mi prefiguravo mirabolanti ed eroiche fughe verso le Indie, verso le grotte himalayane, verso ashram esotici, alla ricerca del divino Guru che un giorno avrei certamente incontrato: me lo sentivo, la mia vita non poteva fermarsi alla brutalità quotidiana delle 8 ore lavorative nelle patrie galere! Piuttosto il poetico vagabondaggio verso mète sconosciute! Piuttosto l’addio alla casa paterna! Piuttosto anche la morte!
Grazie alla scrittura e alla ricerca indipendente, ho potuto vincere le ombre che erano in agguato tra le allegrezze e gl’incubi della bella età; guidato da una curiosità inappagabile ho aperto le porte mentali verso gli orizzonti misteriosi delle conoscenze iniziatiche, per approdare infine alle spiagge salvifiche degli Insegnamenti Universali trasmessi dai maestri dello Spazio: oggi so che dietro alle trame di ogni fase esisteva già un preciso disegno intessuto dalle Loro sapienti mani invisibili, un disegno di cui ancora adesso non comprendo le forme, un disegno che si va svelando a poco a poco, e che spero di seguire fedelmente sino in fondo.
Così, in modo apparentemente casuale mi sono approcciato alla cosiddetta Ufologia, con vivace attenzione al fenomeno del “Contattismo” grazie al quale ho potuto approfondire la Scienza dello Spirito, giacché questa è la suprema Scienza che i Signori delle Stelle ci offrono mediante i Contattisti.
Esperienze di vita
Il contatto
Nell’anno 2007 ho incontrato attraverso il web la figura del grande Eugenio Siragusa, il più grande Contattista di tutti i tempi, che era passato a miglior vita da pochi mesi. Mi sono immediatamente innamorato di questo personaggio, del suo modo di esprimersi, della sua personalità.
Per circa due anni ho studiato attentamente gli insegnamenti extraterrestri da lui divulgati, e in questo periodo la mia anima si è trasformata spalancandosi alla grande “Verità del Tempo di tutti i tempi”, Verità che ci viene offerta in modo disadorno e verace sulle ali di una Gnosi cosmica che trascende il tempo e lo spazio. Gli Insegnamenti extraterrestri mi hanno salvato la vita. Spesso piangevo d’amore e gratitudine mentre leggevo, mentre copiavo a mano una parola dopo l’altra i Loro sublimi Messaggi, mentre mi abbeveravo goccia a goccia a quel sacro fonte che avevo cercato per tutta la vita, per tutta l’eternità.
Il 25 Novembre dell’anno 2009, su mia esplicita richiesta, i maestri delle stelle sono scesi dal cielo in forma luminosa, dimostrandomi la concretezza della Loro presenza, l’affidabilità dei Messaggi divulgati da Eugenio Siragusa, e la certezza della Loro attenzione nei miei riguardi. In pochi secondi mi hanno trasmesso una grande quantità di informazioni telepatiche (quasi impossibili da descrivere), hanno amplificato le mie capacità percettive ed hanno acceso nel mio cuore una fiamma che non smette di ardere e che oggi mi spinge a condividere queste esperienze. Erano circa le ore 18,40 e mi trovavo presso la montagna sacra della mia città natale avvolto dai chiarori della luna piena, in compagnia di Nagual, il mio amato “Frate Lupo”. Non dimenticherò mai quel primo magnifico Contatto che ha cambiato per sempre la mia vita.
Da quel giorno, i Fratelli dello Spazio si sono mostrati innumerevoli volte ai miei occhi e agli occhi di tutti coloro che hanno avuto il coraggio e l’umiltà di “venire e vedere”. Inizialmente ho instaurato con Loro un sistema di comunicazione che definisco “primitivo”, che consiste nel porre domande e nel ricevere risposte da Loro tramite lampi di luce nel cielo e passaggi di astronavi luminose a bassa quota. Insomma un sistema di comunicazione “codificato” che mi consente di relazionarmi con Loro in modo preciso. Negli anni, questo sistema è rimasto tale e quale, ma con l’aggiunta di messaggi telepatici, ricezione di forme-pensiero ed incontri sia astrali sia fisici, sebbene gli incontri fisici siano molto più rari di quelli astrali e molto più “strani” di quanto potessi immaginare.
A partire da quel fatidico 25 Novembre 2009, la mia vita è cambiata completamente, poiché vi è stata e vi è tutt’ora una graduale amplificazione di coscienza che serve a trasformare la vecchia personalità in una nuova personalità più adatta a portare il peso delle esperienze vissute e più adatta a comunicare alle persone il senso di queste esperienze. La maggior parte dei vecchi “amici” (pur avendo vissuto con me esperienze di contatto con gli Extraterrestri) si è dileguata o addirittura cerca di ostacolare e denigrare le mie scelte di vita, ma grazie a Dio c’è una quantità e una qualità di nuovi amici che da tutto il mondo sempre più numerosi si uniscono al cammino lungo questa scomoda e meravigliosa strada di Verità.
Nell’estate dell’anno 2010, i maestri delle stelle mi hanno indicato il ricercatore Pier Giorgio Caria quale mèntore per approfondire la Scienza dello Spirito insegnata da Loro, e mi hanno indicato Giorgio Bongiovanni come guida spirituale in quanto egli è un Loro Messaggero, essendo a tutti gli effetti “uno di Loro” incarnato in corpo umano per svolgere una missione importantissima sulla Terra: l’annuncio e la preparazione del Ritorno degli antichi Avatar al cui vertice c’è un personaggio che Loro chiamano “Re dell’Universo” e che noi conosciamo col nome di Gesù-Cristo. È proprio per questa ragione che i popoli delle stelle sono tanto presenti sulla Terra in questo periodo storico: Essi stanno “apparecchiando la mensa per il Ritorno del padrone della vigna”.
A partire dall’estate 2010 ho dunque iniziato una stretta collaborazione con Giorgio Bongiovanni e Pier Giorgio Caria, e nel frattempo le mie esperienze con gli Extraterrestri si sono moltiplicate sempre più.
Nell’anno 2012, su Loro ispirazione ho fondato l’Associazione Culturale “DAL CIELO ALLA TERRA Gubbio” insieme ad altri amici che condividono gli stessi ideali. Attraverso l’Associazione Culturale organizziamo eventi di divulgazione, cineforum, riunioni, incontri pubblici e privati, conferenze, seminari, dibattiti, ecc.
Dopo 10 anni dal primo incontro con i Signori della Luce, nell’anno 2019 Loro mi hanno invitato a scrivere un libro per raccontare le mie esperienze di Contatto. Il libro si intitola “I VIANDANTI DELLE STELLE. Cronache dall’infinito Universo”.
“Io sono un testimone oculare di quella che volgarmente viene definita presenza extraterrestre”
Dunque io sono un testimone oculare di quella che volgarmente viene definita “presenza extraterrestre”. Dico volgarmente perché questi personaggi non sono soltanto extraplanetari, bensì multidimensionali. Nel corso della Loro evoluzione hanno conquistato la capacità di trascendere la materia fisica per come noi la conosciamo, e la Loro vita si esprime coscientemente su più livelli dimensionali. Questo significa che Essi hanno a che fare direttamente con le Dimensioni spirituali che governano l’esistenza delle Dimensioni fisiche. Tali Dimensioni spirituali non sono luoghi vaghi e fumosi nei quali possiamo credere o non credere: sono Dimensioni che fanno parte della nostra stessa realtà, compenetrano e governano la vita materiale determinando le cause della manifestazione fenomenica naturale, sia biologica sia psichica.
L’Uomo non può facilmente percepire con l’apparato sensoriale le Dimensioni spirituali, le cui Leggi sono differenti, sono Leggi di ordine superiore: ci riguardano e ci coinvolgono ma noi fisicamente non abbiamo potere su di esse. Il vento ha potere sulla vela ma la vela non ha potere sul vento, se non indirettamente e in modo relativo. Noi siamo come pesci che vedono scendere in acqua i sommozzatori: con semplici accorgimenti, Loro possono calarsi nel nostro ambiente vitale, ma noi non possiamo salire nel Loro habitat (a meno che Loro non lo vogliano), e proprio come i pesci ignorano ciò che si trova oltre la superficie dell’acqua, così noi ignoriamo la multiforme vita che si svolge alla luce del Sole all’esterno del nostro ambiente vitale. Ecco spiegato perché Loro possono visitarci sia fisicamente sia nella Dimensione “astrale”: sono più evoluti di noi, le Loro possibilità di interazione sono inconcepibilmente più vaste.
L’impegno nell’associazione
Dal Cielo alla Terra
In séguito alle esperienze di Contatto con questa realtà superiore, quindi, ho deciso di impegnarmi per divulgare gli insegnamenti dei maestri universali. Tra le attività dell’Associazione DAL CIELO ALLA TERRA – APS vi sono i convegni aperti al pubblico, che organizziamo mensilmente con la nostra L.U.C.E. (acronimo di “Libera Università Cultura Etica”), vi sono le pubblicazioni della rivista di Scienza Cosmica Spirituale “NUOVA POSEIDONIA”, che viene pubblicata ogni mese ed è gratuitamente reperibile nel nostro sito e, non ultime, vi sono le trasmissioni radiofoniche e la realizzazione di articoli che trattano questi argomenti.
Certi dell’aiuto dei Fratelli dello Spazio, andiamo avanti coraggiosamente in quella che possiamo considerare una vera e propria missione, utile a sensibilizzare le coscienze per il Bene di tutti e di noi stessi. Ci auguriamo che sempre più persone possano aderire a questo grandioso movimento che è tutelato e guidato dalla saggezza dei maestri cosmici, un movimento che Essi hanno innestato in questo mondo, al fine di “salvare il salvabile” ed istruire tutti coloro che vogliono far parte della Nuova Società che – come afferma l’antica profezia maya – “sorgerà sulle ceneri della precedente. E sarà il tempo dell’incontro con i Signori delle Stelle”.
In Fede, Marco Marsili