
Lettera aperta a tutti gli abitanti del pianeta Terra.
Che senso ha la mia esistenza?
Che senso ha lavorare 8, 9, 12 ore al giorno 6 giorni su 7, per poi avere uno stipendio a fine mese che mi permette a malapena di sopravvivere?
Che senso ha lavorare 8, 9, 12 ore al giorno 6 giorni su 7, magari per fare qualche giorno di vacanza all’anno per poi essere consapevoli che se una malattia seria o rara colpisce noi o i nostri figli non abbiamo i soldi o le strutture per curarci?
Ha senso quello che io sto facendo quotidianamente, tutti i giorni, mentre si stanno preparando gli eserciti alla guerra?
Mentre oggi esistono i missili balistici intercontinentali supersonici, capaci di portare a segno attacchi termonucleari multipli e impossibili da intercettare, che senso ha fare finta che questo sia un problema che non riguarda me e la mia famiglia in prima persona?
Avete mai pensato che in caso di guerra tra due nazioni in cui ambedue siano in possesso di armamenti nucleari, nel momento in cui uno dei due stesse per soccombere non esiterebbe un attimo a utilizzare il proprio arsenale nucleare per distruggere il proprio nemico e avvelenare di materiale radioattivo l’intero pianeta Terra?
Ha senso che io abbia impostato la mia vita così come faccio oggi, quando le tasse che pago obbligatoriamente mediante il mio lavoro quotidiano, mio, dei miei familiari o dei miei genitori, siano utilizzate in modo assolutamente arbitrario da altri per fornire armi a supporto di una guerra di cui io non centro assolutamente niente? Di cui io non c’entro niente ma così facendo divento complice diretto e quindi nemico di popoli lontani che in pratica nemmeno conosco?
“Il regno è in fiamme, il gregge si disperde… e voi cosa fate?“
Quale voglio che sia il mio ruolo in questo periodo storico?
Nessuno? Non ne voglio sapere niente? Questi problemi sono solo degli altri? A me interessa solo andare in vacanza e a divertirmi il fine settimana per poi ricominciare il lunedì a non essere più padrone della mia vita?
Ho veramente capito il periodo storico in cui sto vivendo?
Al mattino quando ci svegliamo e ci alziamo dal letto, abbiamo veramente gli occhi aperti su quello che accade nel mondo?
Siamo consapevoli che gli abitanti di meno della metà del pianeta vive e prospera sulle risorse naturali, sulle vite e sulle sofferenze degli abitanti della restante parte del pianeta?
Siamo consapevoli che viviamo nell’epoca della menzogna, delle bugie, del sotterfugio, della divisione?
La parola divisione deriva dal greco διαβάλλω (diabàllo): questa parola significa separare, porre barriera, porre frattura, oppure in senso metaforico, calunniare.
Abbiamo mai riflettuto sul fatto che viviamo tutti i giorni nella divisione?
Macro-divisione tra blocco occidentale e orientale del pianeta, divisione e competizione tra le nazioni, micro-divisione nelle nostre vite personali, come tra le tifoserie delle squadre di calcio, divisione invece che collaborazione tra partiti politici, divisione tra immigrati e non immigrati, divisione tra chi ha la pelle bianca, nera, gialla o rossa, divisione tra chi è ricco e chi è povero economicamente o materialmente: un elenco di esempi che potrebbe andare avanti senza fine.
Noi che abbiamo la capacità di autodeterminare la nostra intelligenza e la nostra esistenza, semplicemente pronunciando le parole “io sono“, “io esisto”, “io sono vivo”, il tanto famoso “ego sum“, siamo davvero padroni delle nostre vite?
Siamo felici della nostra vita?
Siamo felici e soddisfatti dell’operato di coloro a cui abbiamo delegato l’amministrazione del nostro paese?
Siamo felici e orgogliosi dell’andamento generale della civiltà umana attuale a livello globale?
Se per pura ipotesi la risposta a questa domanda fosse negativa, come mai non sentiamo nostra la responsabilità di lavorare per creare una società umana davvero migliore rispetto a quella che abbiamo trovato?
Siamo consapevoli che uno dei principi fondamentali sui quali è stata fondata la Repubblica Italiana recita “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.” Della società, dell’insieme di tutti gli individui, non quello personale del singolo.
“VI SIETE MAI CHIESTI QUAL È L’UTILITÀ DELLA VOSTRA ESISTENZA NELL’ECONOMIA CREATIVA DEL PIANETA CHE ABITATE?” (Eugenio Siragusa, 01 luglio 1987).
Queste parole e queste riflessioni non sono mie ma come le ho ascoltate le ho volute riproporre in questo scritto.
Spero che riescano a far riflettere più persone possibili su chi siamo e cosa stiamo facendo, ognuno di noi nella propria quotidianità.
Macchiarini Andrea
31 marzo 2025