Unione e divisione: l’energia nucleare (prima parte)
Pubblicato il 11 Marzo 2025
Pubblicato il 11 Marzo 2025

Unione e divisione: l'energia nucleare (prima parte)
Esempi rappresentativi di energia da fissione e fusione nucleare. Gli esperimenti e le teorie di fisica dell’inizio del XX secolo hanno rivelato che un’enorme energia può essere rilasciata dagli atomi che si dividono o si fondono in reazioni a catena. A sinistra la fotografia della prima bomba a fissione nucleare, 0,4 secondi dopo la sua esplosione: una sfera di plutonio non più grande di una palla da basket ha creato una reazione a catena di scissione di atomi. Invece l’illustrazione a destra è tratta da un modello computerizzato del XXI secolo che rivela come il Sole sia riscaldato a vari livelli dall’energia di fusione rilasciata dagli atomi di idrogeno che si combinano per formare l’elio in una reazione a catena, che dura da miliardi di anni. (Crediti: University of Chicago)

Qualche settimana fa stavo ascoltando le parole di una persona che stimo di nome Alviano e alcuni concetti apparentemente semplici ma assolutamente veri mi hanno colpito e fatto riflettere. Si stava parlando di come la nostra società attuale sia immersa nella materia, specie quella più pesante, e di come sia legata esclusivamente alla concezione materialistica dell’esistenza.
In particolare mi ha fatto riflettere un riferimento specifico alle armi nucleari, che le nazioni del mondo utilizzano sulla carta come “deterrente” alle guerre, ma che sono ahimè sempre pronte ad essere utilizzate. La chiave del loro potenziale di distruzione è l’utilizzo degli elementi più pesanti che si trovano in natura: tra tutti l’uranio e il plutonio.

In estrema sintesi questa “nuova” fonte di energia, l’energia nucleare, scoperta dalla nostra società nei primi decenni del secolo scorso, si può realizzare in due modi diametralmente opposti:

  • Tramite l’UNIONE di due atomi, come quelli di idrogeno, i più leggeri che conosciamo presenti in natura. Questa reazione è chiamata “fusione nucleare“.
  • Tramite la DIVISIONE di un atomo, come quello di uranio o plutonio, tra i più pesanti che conosciamo presenti in natura. Questa reazione è chiamata “fissione nucleare“.

Sopra la parola “nuova” è stata messa tra apici per un motivo ben preciso.
Lo studio e la manipolazione della materia a livello atomico è entrata a far parte delle conoscenze della nostra società attuale da pochissimo tempo. Cento anni circa sono molto molto pochi rispetto all’intervallo di tempo che va dall’età della pietra ai giorni nostri.
In natura la fusione nucleare è alla base di tutto il funzionamento del Cosmo, in base a quello che noi ora conosciamo e riusciamo a comprendere. Le migliaia di stelle che riusciamo a vedere la notte nel cielo stellato e i miliardi di miliardi di miliardi di stelle che non vediamo ma che abbiamo capito che esistono e che compongono la parte di Universo che riusciamo a vedere, nascono, brillano e producono calore proprio grazie al quella reazione che noi chiamiamo fusione nucleare. L’Universo “vive” grazie alla fusione nucleare: in ogni istante della nostra vita un numero incalcolabile di atomi di idrogeno si uniscono in un atomo di elio, rilasciando energia. Noi siamo vivi grazie alla fusione dell’idrogeno, che ci scalda e rende il nostro pianeta adatto allo sviluppo della vita biologica per come noi la conosciamo. All’interno della nostra preziosa stella, che noi chiamiamo Sole, l’unione di atomi di idrogeno e del conseguente rilascio di energia avviene da miliardi di anni: per questo la reazione di fusione nucleare è “nuova” solo per noi.

9700 testate nucleari sono pronte all’uso

Vorrei ricordare che alla data odierna le nazioni di Russia, Stati Uniti d’America, Cina, Francia, Regno Unito, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord possiedono armamenti nucleari, per un totale di circa 12400 testate nucleari, di cui 9700 in servizio militare. O almeno questa è la lista pubblica dei paesi produttori e/o possessori di armamenti nucleari.

Si, sul nostro pianeta oggi ufficialmente 9700 testate nucleari sono pronte all’uso.

Distribuzione degli armamenti nucleari sulla superficie terrestre, suddivisa per nazioni e quantità.
Dati aggiornati al mese di gennaio 2025. (Crediti: armscontrol.org)

La strategia della “mutua distruzione assicurata”

Questa corsa agli armamenti nucleari che oggi ha portato ad essere presenti sul nostro pianeta circa 10 000 armi termonucleari operative, nasce e deriva precisamente da una dottrina della strategia militare.
Nel 1962, ad appena 17 anni di distanza dalla primo impiego militare di una testata atomica sia a Hiroshima che a Nagasaki, lo stratega militare statunitense Donald Brennan, il quale lavorava nell’Hudson Institute fondato da Herman Kahn, coniò all’epoca il termine di “mutual assured destruction”, che in italiano significa MUTUA DISTRUZIONE ASSICURATA.

Questo concetto della distruzione reciproca assicurata è una strategia militare e una politica di sicurezza nazionale attuata da alcune nazioni del nostro pianeta, prime tra tutte Stati Uniti d’America e Russia, il cui postulato si basa sul fatto che un uso su vasta scala di armi nucleari da parte di un aggressore rispetto a un difensore dotato di armi nucleari con capacità di un attacco di risposta, si tradurrebbe nel completo annientamento sia dell’attaccante che del difensore. Il risultato auspicato da queste eventuali conseguenze potrebbe essere una pace nucleare, in cui la presenza di armi nucleari diminuisce il rischio di escalation di crisi, poiché le parti cercheranno di evitare situazioni che potrebbero portare all’uso di armi nucleari. I sostenitori della teoria della pace nucleare credono quindi che la proliferazione nucleare controllata possa essere vantaggiosa per la stabilità globale.

Donald Brennan, in quel 1963, sosteneva che possedere armi in grado di distruggere l’intera società era (a dir poco) irrazionale e per questo, dato che era il creatore di questo nuovo concetto di allora, battezzò questa nuova strategia militare di allora “mutual assured destruction”, il cui acronimo è M.A.D.: in inglese questa parola significa letteralmente PAZZO, FOLLE, MATTO. Le parole scelte da D. Brennan furono tali per creare proprio questa precisa sigla.

Ad oggi, nei primi mesi dell’anno domini 2025, possiamo affermare oggettivamente che la strategia M.A.D. regna indiscussa nella società umana del pianeta Terra. Oggi regna sul pianeta terra la “pace nucleare”, una pace dettata non dai migliori propositi dell’animo umano ma in pratica da una minaccia: una promessa di mutua distruzione, anche delle altre nazioni che non c’entrano nulla. Se mi attacchi moriamo tutti.

Oggi la realtà dei fatti è questa, da almeno 50 anni. La società umana vive e in minima parte prospera non all’insegna della pace tra i popoli e le nazioni, ma tenuta in vita da una promessa di pazzia, la strategia M.A.D.

Sarebbe bello ricordare ai sostenitori di questa strategia militare attualmente in vigore che il fallimento di quest’ultima comporterebbe la distruzione di tutta la vita biologica come noi la conosciamo: uomini, animali, vegetali, ecosistemi.
Inoltre la liberazione di immense quantità di calore e quindi di energia nello stesso momento su scala planetaria con molta probabilità determinerebbe conseguenze altamente distruttive per l’integrità fisica del nostro pianeta.

Da questa semplice analisi dei fatti si può dichiarare che l’umanità della Terra oggi è un pericolo non solo per sé stessa ma per la vita e il proprio pianeta in generale. Potremmo coinvolgere nella distruzione totale anche ciò che ci sta intorno.

Il piano A“: nel settembre 2019 i ricercatori dell’Università di Princeton hanno voluto simulare le conseguenze in caso di una guerra termonucleare su vasta scala tra Stati Uniti e Russia. Sono stati motivati dalla urgente necessità di evidenziare le conseguenze catastrofiche degli attuali piani di guerra nucleare statunitensi e russi. Da notare che le primissime nazioni del blocco occidentale ad essere distrutte saranno proprio quelle europee. (Crediti: sgs.princeton.edu)

Le testate nucleari: atomiche e termonucleari

Brevemente, per approfondire.
Una “testata nucleare” costituisce generalmente la parte terminale di un missile nucleare, il quale ha il compito di portare sul bersaglio la carica, in cui una volta innescata la reazione di fissione nucleare (rottura di nuclei atomici), produce una grandissima quantità di energia ad altissima temperatura.

Tutte le armi nucleari esistenti oggi, traggono tutta o parte della loro energia esplosiva dalle reazioni di fissione nucleare.

Le testate nucleari la cui potenza esplosiva deriva esclusivamente da queste reazioni, sono comunemente chiamate bombe atomiche.

Invece le armi nucleari più potenti, che sono state tutt’ora inventate, sono denominate bombe termonucleari (o più comunemente bombe all’idrogeno). Queste testate nucleari si attivano tramite la fissione nucleare (rottura degli atomi) di una certa quantità di Uranio o Plutonio; procedimento tramite il quale viene prodotta una grandissima quantità di energia che innesca la successiva reazione di fusione nucleare di altri elementi presenti nell’arma: il deuterio e il trizio, due forme più pesanti di idrogeno (chiamate isotopi).

Queste sono le tre forme che attualmente conosciamo dell’idrogeno:

  • L’idrogeno “leggero” (H), nella sua forma più abbondante in natura (99,985%), è composto da atomi aventi un protone come nucleo e un elettrone ad esso legato.
  • La seconda forma di idrogeno viene denominata deuterio (2H), si trova anche esso in natura (0,015%), e gli atomi che lo compongono hanno un protone e un neutrone come nucleo, più un elettrone ad esso legato.
  • la terza forma di idrogeno viene chiamata trizio (3H): è raro trovarla in natura se non nell’alta atmosfera terrestre. La sua diffusione è praticamente dello 0% rispetto alle altre forme, perché i suoi atomi sono instabili e quindi radioattivi. Con il passare del tempo questo elemento si trasforma spontaneamente (i suoi atomi decadono) e torna a essere deuterio. Gli atomi che lo compongono hanno un protone e due neutroni come nucleo, più un elettrone ad esso legato.

In entrambi i casi, che siano armi “atomiche” o armi “termonucleari”, la fissione nucleare è la reazione chiave per la successiva liberazione di altissimi quantitativi di energia.

Notizie, dati e considerazioni

Andrea Macchiarini

11 marzo 2025

Fonti e riferimenti

Immagine in evidenza:

https://ecuip.lib.uchicago.edu/multiwavelength-astronomy/astrophysics/index.html



Immagini e video:

https://www.armscontrol.org/factsheets/nuclear-weapons-who-has-what-glance

https://sgs.princeton.edu/the-lab/plan-a



Bibliografia e siti internet consultati:

https://programs.fas.org/ssp/nukes/nuclearweapons/nukestatus.html

https://www.armscontrol.org/factsheets/nuclear-weapons-who-has-what-glance

https://web.archive.org/web/20180103001128/http://www.nuclearfiles.org/menu/key-issues/nuclear-weapons/history/cold-war/strategy/strategy-mutual-assured-destruction.htm

https://web.archive.org/web/20150620055606/http://www.airpower.maxwell.af.mil/airchronicles/apj/apj97/win97/parrin.html

Libro di Daniel, Deudney (1983). Tutta la sicurezza della terra: una geopolitica della pace. Washington: Worldwatch Institute. p. 80

https://www.jstor.org/stable/3183553

https://sgs.princeton.edu/the-lab/plan-a

https://www.treccani.it/enciclopedia/testata-nucleare/

https://ui.adsabs.harvard.edu/abs/2015JNuM..456..151H/abstract

https://www.unidformazione.com/isotopi-caratteristiche-ed-esempi/









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