In appena 24 ore, a partire dalle 12:00 ora italiana (11:00 UTC) di martedì 10 dicembre 2024 alle ore 12:00 (11:00 UTC) di mercoledì 11 dicembre 2024, il numero totale di brillamenti solari è aumentato di parecchio rispetto al giorno prima.
I satelliti deputati all’osservazione delle attività solari hanno rilevato 27 brillamenti solari in appena 24 ore!
Ricordiamo che il brillamento solare è una emissione improvvisa di energia elettromagnetica, sopratutto nella lunghezza d’onda dei raggi X, che viaggiando nello spazio alla velocità della luce arriva in appena 8 minuti dal Sole alla Terra.
In pratica nel momento che i nostri satelliti la rilevano è già arrivata.
Il potenziale che hanno le macchie solari attualmente presenti sulla superficie solare per emissioni di energia maggiori è ancora alto.
Nel frattempo i buchi coronali dell’emisfero settentrionale (emisfero nord, in alto) che stiamo osservando sono ora in posizione geoefficace: significa che la loro ubicazione sulla superficie solare è favorevole a coinvolgere direttamente il nostro pianeta dalle elevate emissioni di particelle solari che scaturiscono da quest’ultime.
Il “vento solare rapido” emesso da questi buchi coronali avrà probabilmente un impatto sul campo magnetico terrestre nella giornata di oggi giovedì 12 dicembre 2024. Un effetto di questo vento solare “rapido” e intenso potrebbe essere quello della creazione di aurore boreali e australi a latitudini più basse. In Europa, forse, si potrà riscontrare stasera.
In genere è necessario osservare un brillamento classe M, relativamente grande come un M5 o superiore, per considerare l’attività solare alta. Quattro piccoli brillamenti di classe M, uno della regione delle macchie solari AR3920 e i restanti tre provenivano dalla nuova regione di martedì 10 dicembre, mentre stava emergendo dall’orizzonte, a sinistra rispetto alle immagini della superficie solare, ora etichettata AR3922.
Questa nuova regione attiva aveva prodotto il brillamento M6.4 del 10/12/2024. In tutto, abbiamo avuto quattro eventi di classe M e 23 eventi di classe C, all’interno della finestra di osservazione di 24 ore. Il più grande brillamento è stato un M2.7 da AR3920 alle 11:06 italiane dell’11 dicembre. Questo ha causato subito dopo la sua emissione un blackout delle onde radio classe R1 (minore), che ha colpito un’area sull’Africa meridionale.
Qui riportiamo l’elenco dei brillamenti classe M delle ultime 24 ore:
- Brillamento M1.5 alle 11:02 UTC il 10 dicembre da AR3922. R1 (minore) radio blackout sull’Africa meridionale.
- Brillamento M1.6 alle 17:58 UTC del 10 dicembre da AR3922. R1 (minore) blackout radio sull’Oceano Atlantico.
- Brillamento M1.9 alle 06:04 UTC del 11 dicembre da AR3922. R1 (minore) radio blackout sull’Oceano Indiano.
- Brillamento M2.7 alle 10:06 UTC del 11 dicembre da AR3920. R1 (minore) radio blackout sull’Africa meridionale.
ESPULSIONI DI MASSA CORONALE (CME)
Ci sono state diverse deboli e diffuse espulsioni di massa coronale correlate alle attività sopra esposte avvenute nei giorni scorsi. L’emissione di plasma solare che è stata associata al brillamento più forte M6.4 è previsto che interessi il campo magnetico della Terra venerdì 13 dicembre 2024. Ma ci si aspetta solo un impatto con intensità minima. Nessun’altra CME legata alla Terra è stata osservata nelle immagini disponibili provenienti dalle sonde di osservazione.
ATTIVITA’ GEOMAGNETICA
Il campo magnetico terrestre è imperturbato al momento della stesura di questo articolo.
Notizie, dati e considerazioni
Andrea Macchiarini
12 dicembre 2024
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