L’isolamento dell’uomo dall’Universo – quarta parte
Vorrei ora riportare ciò che è avvenuto a partire dal giugno del 1961 a Garabandal, nella regione della Cantabria in Spagna. Questo scritto è l’ultimo di una serie di quattro articoli in cui è stato affrontato il tema dei problemi derivanti dall’immissione in orbita di decine e decine di migliaia di satelliti per telecomunicazioni, della tipologia del progetto Starlink.
Per trattare gli accadimenti avvenuti a Garabandal sarà riportato integralmente un testo scritto da Eugenio Siragusa il 23 agosto 1985, divulgato pubblicamente nel sito thebongiovannifamily.it, in cui già più di 39 anni fa veniva rilanciato un “allarme” sulla estrema pericolosità degli asteroidi.
IL PONDERABILE SI SCONTRA CON L’IMPONDERABILE
L’UMANO SI SCONTRA CON IL DIVINO
È GIÀ LIBERO IL BRACCIO DI SUO FIGLIO?
È GIÀ INIZIATA L’ANGOSCIA DELLE GENTI?
MESSAGGIO DATO DALLA MADRE DELL’UOMO DIO A CONCHITA GONZALEZ, IL 14 AGOSTO DELL’ANNO 1970 A GARABANDAL (SPAGNA):
“L’AVVERTIMENTO È COME UNA COSA TERRIBILE CHE PASSERÀ NEL CIELO. LA S.S. VERGINE LO DEFINÌ CON UNA PAROLA CHE COMINCIA CON “A”. SARÀ MILLE VOLTE PEGGIORE DI UN TREMENDO TERREMOTO. SARÀ COME UN FUOCO, MA NON BRUCERÀ LA CARNE. LO SENTIREMO SIA FISICAMENTE CHE SPIRITUALMENTE”.
“A” COME ASTEROIDE
UN ASTEROIDE CHE GIREREBBE IN SENSO CONTRARIO ALLA ROTAZIONE DELLA TERRA?
ALCUNI STRANI ASTEROIDI GIRONZOLANO INTORNO AL SOLE CON MOVIMENTI ANOMALI RISPETTO AI PIANETI DEL SISTEMA SOLARE (RIFERIMENTO N.3 NONSIAMOSOLI PAG.4). SE UNO O PIÙ DI QUESTI ASTEROIDI ENTRASSE NELL’AMBITO DEL SISTEMA PLANETARIO E SI METTESSE AD ORBITARE IN SENSO CONTRARIO ALLA ROTAZIONE DEL PIANETA TERRA, QUALI SAREBBERO GLI EFFETTI? NEL TERZO MESSAGGIO DI FATIMA SI LEGGE: “LE ACQUE DIVERRANNO COME VAPORE…”. PERCHÈ? L’ASTEROIDE, GIRANDO IN SENSO CONTRARIO ALLA ROTAZIONE DEL GEOIDE, PER ATTRITO E RISONANZA, ARROVENTEREBBE GRAN PARTE DELL’ATMOSFERA DISIDRATANDO OGNI COSA E PROVOCANDO L’EVAPORAZIONE DEGLI OCEANI. QUESTO GRANDE SEGNO AVVERREBBE PRIMA DI UNA EVENTUALE GUERRA NUCLEARE COME ULTIMO AMMONIMENTO. BASTERÀ AGLI UOMINI PER RAVVEDERSI?
OGGI, LA REALTÀ È DATA DA CIÒ CHE SI VEDE E SI SENTE. I GUAI GIÀ CI SONO, ED OGNI GIORNO CHE PASSA DIVENGONO SEMPRE PIÙ PESANTI E FUNESTI.
NON OCCORRE ESSERE RELIGIOSI PER CAPIRE CHE L’INTOLLERANZA DI QUESTO SUPREMO ENTE CHE GOVERNA CIELO E TERRA, SI STA MANIFESTANDO CON AMMONIMENTI BEN PRECISI E CHIARAMENTE SIGNIFICATIVI.
NON OCCORRE ESSERE SCIENZIATI O DOTTI PER IMMAGINARE LE TERRIBILI CONSEGUENZE SCATURENTI DA UN CONFLITTO NUCLEARE. I PRESUPPOSTI SONO SEMPRE EVIDENTI E, PER VOLONTÀ O PER ERRORE, POTREBBE AVVERARSI L’IRREPARABILE, LA LENTA ED INESORABILE AGONIA DELLA VITA SU QUESTO PIANETA.
MOLTI SCIENZIATI, E FRA QUESTI L’ITALIANO ZICHICHI, SI DIBATTONO NEL TENTATIVO DI EVITARE UNA COSÌ TRAGICA SVENTURA DEL GENERE UMANO. IN VERITÀ, LA LORO BUONA VOLONTÀ NON È SUFFICIENTE SE VIENE MENO LA PRESA DI COSCIENZA DI TUTTI I POPOLI DELLA TERRA.
L’ALTRA VERITÀ È: CI SONO EVENTI CHE SFUGGONO ALLA LOGICA TERRESTRE, MA CI SONO ANCHE SE LO SCETTICISMO, L’IGNORANZA ED IL VOLUTO DISCREDITO DI CERTE OCCULTE FORZE CONGIURANO CONTRO DI ESSA. IL PONDERABILE SI STA SCONTRANDO CON L’IMPONDERABILE E L’UMANA INTELLIGENZA CON QUALCOSA DI PIÙ GRANDE E DI PIÙ POTENTE.
A QUESTO PUNTO, C’È DA DOMANDARSI: GLI UOMINI SONO IN GRADO DI SALVARSI DA SÈ?
SE NO, SAREBBE SUFFICIENTE UN AMMONIMENTO DI PORTATA APOCALITTICA SALVANDO IL SALVABILE ED EVITANDO CHE IL PIANETA DIVENGA STERILE E SENZA POSSIBILITÀ DI ALBERGARE LA VITA?
TRA NON MOLTO LO SAPREMO.
UN AMICO DELL’UOMO
(EUGENIO SIRAGUSA)
Nicolosi, 23 agosto 1985
Il testo scritto e divulgato da Eugenio Siragusa fa riferimento ad una parte del messaggio che la Madre Celeste diede alla piccola veggente Conchita González durante le apparizioni che avvennero a partire dal 1961.
Dal 18 giugno 1961 al 13 novembre 1965 a San Sebastián de Garabandal, un paesino situato nel nord della Spagna, secondo le testimonianze delle giovani ragazze direttamente interessate, sono apparsi ripetutamente la Madre Celeste e l’Arcangelo Michele. Le giovani “veggenti” erano all’epoca quattro giovani di età compresa fra gli undici e i dodici anni: Conchita Gonzalez, Maria Dolores Mazón (Mari Loli), Jacinta González e Maria Cruz Gonzalez Barrido (Mari Cruz).
Questi avvenimenti miracolosi non sono stati mai ne confermati e ne smentiti dalle autorità ecclesiastiche preposte all’epoca ad indagare sulla genuinità del fenomeno. In questo video è stata realizzata una dettagliata ricostruzione dei fatti accaduti a partire dal giugno del 1961.
Nell’articolo di giornale allegato al comunicato divulgato da Eugenio Siragusa, si parla della scoperta all’epoca da parte degli scienziati dell’università ucraina di Kharkov di “…asteroidi dallo strano comportamento, che girano attorno al Sole dalla parte opposta rispetto agli altri pianeti“.
Oggi, come già accennato a ben 39 anni di distanza, l’umanità della Terra ha compiuto qualche piccolo passetto in più rispetto alla conoscenza del Sistema solare e degli asteroidi presenti al suo interno. Oggi quegli “asteroidi dallo strano comportamento”, almeno tutti quelli che sono stati finora scoperti, sono chiamati asteroidi dall’orbita retrograda.
Il loro numero è salito oggi a 172 unità e le rispettive caratteristiche sono di dominio pubblico, accessibili da internet.
L’elevatissima pericolosità degli oggetti con orbita retrograda
Nel nostro Sistema solare le orbite attorno al Sole di tutti i pianeti e della maggior parte degli altri oggetti, fatta eccezione per molte comete, sono diretti (o progradi). Questo significa che orbitano attorno al Sole nella stessa direzione in cui il Sole ruota attorno al suo asse. Fatta eccezione per i pianeti Venere e Urano, anche le singole rotazioni dei pianeti attorno al proprio asse sono prograde, cioè avvengono nella stessa direzione. Anche la maggior parte dei satelliti naturali ha orbite prograde attorno ai rispettivi pianeti, fatta sempre eccezione per le “lune” di Urano.
Questa uniformità di rotazione avviene spontaneamente: quando si forma un sistema planetario attorno ad una stella, la materia che lo compone assume una forma simile a quella di un disco. Nel momento in cui la nube di gas e polvere di cui è costituito questo disco protoplanetario comincia a contrarsi e a condensarsi sotto l’azione della propria forza di gravità, essa inizia a ruotare in maniera omogenea sempre più velocemente, in un’unica direzione. Generalmente possiamo quindi riassumere che il senso di rotazione dei pianeti attorno alla stella attorno alla quale orbitano e il senso di rotazione di questi attorno al proprio asse è determinato nel momento della loro formazione.
Invece gli oggetti del Sistema solare che orbitano attorno al centro gravitazionale, che è il Sole, in maniera opposta alla sua rotazione e in maniera opposta alla maggior parte dei pianeti sono detti retrogradi.
Ma perché si è resa necessaria questa premessa?
Perché nell’ipotesi di impatto di un asteroide sul nostro pianeta, il suo moto orbitale fa una grandissima differenza per quanto riguarda i danni che esso può provocare.
Utilizzando un semplice parallelismo automobilistico, un impatto di un asteroide con moto diretto si può metaforicamente paragonare ad un incidente stradale in cui un’altra automobile ci tamponi da dietro. Tutte e due le autovetture hanno la stessa direzione.
Invece nel caso di un asteroide con moto retrogrado, paragonando sempre l’impatto ad un’incidente stradale è come se un’altra automobile ci colpisse frontalmente; le due autovetture coinvolte hanno direzione opposta e in aggiunta nessuna di queste può frenare o cambiare direzione.
La differenza quindi sta nell’altissima velocità con cui l’asteroide con orbita retrograda può ipoteticamente impattare con il nostro pianeta, o magari può ipoteticamente entrare in contatto (in attrito) con gli strati dell’atmosfera planetaria.
Un dettaglio tecnico ma fondamentale per capire la differenza energetica dell’ipotetico impatto di un asteroide in base alla sua velocità relativa rispetto al nostro pianeta.
Questa è la formula generale per il calcolo dell’Energia cinetica posseduta da un corpo, l’energia di movimento. A parità di massa “m”, l’unica altra variabile che influisca nel risultato è esclusivamente la velocità “v”.
Ne consegue che a parità di massa, l’energia cinetica varia in base al quadrato della velocità posseduta dal un corpo.
Tornando al nostro ambito interplanetario interno del Sistema solare possiamo quindi facilmente dedurre che, a parità di massa e di velocità di un asteroide, l’ipotetico impatto con la Terra di un oggetto con moto orbitale retrogrado sia più devastante rispetto a un’oggetto con moto orbitale diretto, del quadrato della sua velocità.
Mi rendo conto che queste semplici parole non possano fornire subito l’idea della differenza, ma sono quantomeno necessarie.
Comete e asteroidi con orbita retrograda
Mi piace ricordare come i dati che sono riportati all’interno di questo articolo derivino da scoperte e misurazioni astronomiche effettuate a distanza di ben 39 anni rispetto allo scritto divulgato da Eugenio Siragusa. Chi ispirava quest’ultimo a effettuare considerazioni e a interrogarsi su temi che oggi sono invece questioni di primo piano?
Brevemente la differenza maggiore tra una cometa e un’asteroide sta nella sua costituzione interna: generalmente una cometa è composta perlopiù da ghiaccio di acqua mentre un asteroide è composto perlopiù di roccia. Questo è il motivo per cui quando una cometa si avvicina al Sole, l’energia emessa dalla nostra stella fa evaporare l’acqua e gli altri elementi volatili di cui è costituita, rendendo visibile anche a grandi distanze quel fenomeno naturale che noi chiamiamo chioma o coda.
Alla data di pubblicazione di questo articolo astronomi e ricercatori che compongono la comunità scientifica della nostra attuale civiltà umana sono riusciti a scoprire e catalogare 2311 oggetti interni al nostro Sistema solare con orbita retrograda:
- 2139 comete
- 172 asteroidi
La pericolosità intrinseca di un oggetto interplanetario avente orbita retrograda, soprattutto un asteroide dato che non è facilmente visibile, è che questo possa colpire il nostro pianeta o “strisciare” l’atmosfera terrestre ad una velocità molto alta. Questo comporterebbe cataclismi a livello planetario al momento impensabili, dato che le velocità in gioco sono elevatissime.
Inoltre come abbiamo già visto dalle dichiarazioni degli astronomi “cacciatori di asteroidi”, i NEO (Near Earth Objects) più insidiosi sono proprio quelli che rispetto al nostro punto di vista provengono dalle regioni vicine al Sole, osservabili quindi subito dopo il tramonto o poco prima dell’alba. Sono piccoli, velocissimi e individuabili nelle fasce di cielo in cui i futuri centomila satelliti per telecomunicazioni che saranno immessi in orbita nei prossimi anni daranno il disturbo maggiore. Proprio per la loro velocità angolare elevata, mentre stanno effettuando un passaggio orbitale attorno al Sole, sono dal nostro punto di vista quasi immobili sullo sfondo del cielo, mentre in realtà si muovono a parecchi chilometri al secondo.
Lo scopo di questi articoli è di cercare di fornire i dati al lettore per rendersi conto che da una parte la società umana attuale cerca di studiare il Sistema solare per prevenire eventuali disastri a livello locale o planetario, mentre un’altra parte di società umana cerca esclusivamente il dominio sulle altre nazioni (mi riferisco al progetto Starlink-Starshield) e il profitto economico a discapito di tutto il resto. Il nostro scopo è di denunciare tutto questo per sensibilizzare le coscienze e far aprire gli occhi sul “corto-circuito” etico e sociale che stiamo oggi tutti noi vivendo.
Individuare precocemente un asteroide piccolo e molto veloce potrebbe metterci in grado di studiare le sue future orbite e prevenire eventuali futuri impatti mediante la modificazione della sua orbita. Oggi abbiamo gli strumenti necessari e l’atterraggio di una sonda automatizzata sulla superficie di un asteroide è non solo possibile ma è già stato effettuato. Questo però richiede il tempo necessario per la preparazione e la realizzazione materiale della eventuale missione.
Il monitoraggio costante e capillare degli spazi del Sistema solare è la nostra forma di difesa più efficace: non a caso questo progetto internazionale viene chiamato “Planetary Defence“, in italiano “Difesa Planetaria”.
Proprio per questo motivo è stato assegnato un sottotitolo provocatorio agli articoli inerenti questo argomento: “L’isolamento dell’uomo dall’Universo”. Si perché è paradossale per una civiltà planetaria anteporre domino ed economia alla propria sicurezza e potenziale sopravvivenza.
Se consideriamo gli ultimi 120 anni di storia circa rispetto agli ultimi 3000 anni, questo tempo attuale ha avuto un vertiginoso incremento nei progressi tecnici, nelle scoperte tecnologiche e sulla conoscenza dettagliata del sistema solare e del Cosmo. Per la prima volta nella storia del genere umano contemporaneo ci stiamo rendendo ciechi da soli rispetto a ciò che esiste all’infuori dall’atmosfera terrestre.
La follia dei gruppi di potere che dirigono i Governi delle nazioni più potenti della Terra è tale da dare priorità al proprio predominio sulle altre nazioni rispetto che alla sicurezza planetaria comune: vediamo questo disequilibrio su vari livelli, tutti i giorni. La prevaricazione personale sugli altri e gli interessi economici messi assolutamente al primo posto rispetto alle esigenze ed al benessere pubblico. Un giorno supereremo ciecamente e stupidamente il limite del non ritorno e ci renderemo conto che sarà troppo tardi per rimediare.
Un fatto di estrema attualità
Un esempio attualissimo. La celebre cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS, proprio nel mese di ottobre 2024 si è resa visibile a occhio nudo nei cielo subito dopo il tramonto. Questa ha tutte le caratteristiche di pericolosità sopra riportate:
- Scoperta recente: prima osservazione 9 gennaio 2023, conferma 22 febbraio 2023. Prima non ne conoscevamo l’esistenza. È stata scoperta appena un anno e nove mesi prima che raggiungesse il punto più vicino al nostro pianeta.
- Scoperta effettuata proprio dalla scansione sistematica del cielo del Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System che, ancora lontana dal Sole e quindi senza coda, la classificò come oggetto asteroidale.
- Cometa non periodica: in base ai dati orbitali non è mai stato osservato nessun altro passaggio attorno al Sole di questa cometa. Studiando la sua orbita iperbolica non si sa se questa cometa sarà espulsa dal sistema solare oppure tornerà di nuovo a orbitare attorno al Sole.
- Possiede un moto orbitale retrogrado: ruota attorno al Sole in senso opposto rispetto a come ruotano i pianeti.
- Velocità relativa elevata: la velocità stimata della cometa rispetto al Sole, che è “fermo” al centro del Sistema solare, è stata stimata di 56,5 Km al secondo. Su scale a noi più familiari significa 203.000 Km all’ora.
Proprio perché ha un’orbita opposta a quella della Terra, retrograda, la sua velocità relativa rispetto al nostro pianeta stimata è di 80,5 Km al secondo. Su scale a noi più familiari equivale a circa 290.000 Km all’ora.
Alcuni esempi di impatti a noi contemporanei, tralasciando volutamente gli impatti asteroidali catastrofici a livello planetario, sono già stati portati in evidenza.
Nell’ipotesi in cui la cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan–ATLAS) fosse stata in una rara rotta diretta di collisione rispetto al nostro pianeta, le conseguenze sarebbero state a livello di cataclisma: le dimensioni del suo nucleo sono state stimate essere di circa 3,2 Km (con una velocità di 290.000 Km/h). Andremmo ben oltre le conseguenze dell’evento di Tunguska del 1908; ben quattro diversi modelli al computer hanno prodotto risultati simili sulle caratteristiche dell’oggetto che colpì la Russia ad inizio del secolo scorso: il candidato più verosimile sembrerebbe essere stato un corpo di pietra di 50-80 m di diametro che è entrato nell’atmosfera a circa 55.000 km/h.
Notizie, dati e considerazioni
Andrea Macchiarini
28 novembre 2024
Articoli correlati:
- Le megacostellazioni satellitari, un oscuro futuro prossimo
- Gli Starlink DTC luminosi come le principali stelle del cielo
- Asteroidi in rotta di collisione: il pericolo dell’arrivo improvviso