Peccati contro lo Spirito e morte seconda
Pubblicato il 1 Novembre 2024
Pubblicato il 1 Novembre 2024

Domanda

Ciao, volevo sapere se l’inferno cattolico si trova sulla Terra ed è solo per un periodo di tempo tra un’incarnazione e l’altra. Dopo questo periodo di purificazione si rivede la luce di Dio? Perché la religione parla di dannazione eterna? Poi volevo sapere se nel momento in cui noi ci reincarniamo dimentichiamo la nostra vita passata.

Ciao Alessio

Risposta

Ciao Alessio, grazie per averci scritto.

Quando nella teologia cattolica si parla di inferno eterno, o dannazione eterna, si fa riferimento alla pena che dovranno scontare tutti gli spiriti che hanno commesso peccati contro lo Spirito Santo, cioé quei peccati gravissimi che, come dice Gesù nel Vangelo, non saranno perdonati.
Ad esempio, il rifiuto arrogante ed ostinato dell’opera dello Spirito Santo, il commettere il male a fin di male contro i più deboli ed indifesi e contro i bambini, l’adulterio della creazione di Dio con l’inquinamento radioattivo, chimico, elettromagnetico, lo sterminio programmato delle specie viventi: questi sono alcuni dei peccati contro lo Spirito Santo.

Tale pena è definita anche col termine di “morte seconda”. San Francesco in uno dei suoi scritti cita proprio il termine “secondo morte”. La “seconda morte” o “morte seconda” è la prigionia di uno spirito umano all’interno di un abitacolo materiale (corpo) dei mondi inferiori, come ad esempio quello di un animale, di un vegetale e in alcuni casi anche di un minerale.
Ad esempio molti spiriti umani devono trascorrere milioni e milioni di anni (quindi un tempo lunghissimo, ma non eterno) all’interno di un corpo animale, specialmente in animali che vengono predati da altri animali più grandi e feroci. Immagina tutta la sofferenza che si può provare per un tempo così lungo. Inoltre, lo spirito resta cosciente di aver commesso il peccato e di essere uno spirito umano che sta scontando una pena, e quindi soffre anche per questo motivo fino al pentimento totale. Una volta scontata la pena, però, Dio dona lui un’altra possibilità e lo rimette all’interno del cammino evolutivo insieme a tutti gli altri spiriti.
La dannazione eterna non esiste, dal momento che Dio essendo onnisciente, quando crea uno spirito sa tutto di lui, anche quello che gli accadrà in futuro. E Dio non può mettere al mondo uno spirito sapendo già che poi andrà a soffrire per l’eternità. Altri casi sono quelli di esseri superiori (quindi angeli o arcangeli) che per peccati gravissimi vengono fatti reincarnare in mondi materiali (come la Terra ad esempio) e sono quindi degli uomini come noi all’aspetto, ma con uno spirito che viene da altri mondi.

Quindi questo inferno può essere sia sulla Terra, sia su luoghi di altri pianeti dell’universo. Ma l’inferno, oltre che un luogo fisico, può anche rappresentare un certo stato frequenziale dello spirito che produce molte sofferenze. Ad esempio ci sono spiriti che tra un’incarnazione e l’altra, se hanno commesso certi peccati gravi sono costretti a rivivere immani sofferenze spirituali su di loro. Solo dopo un certo periodo di tempo possono prepararsi per la successiva incarnazione. E la sofferenza spirituale non è da meno di quella fisica.

Nel momento in cui ci reincarniamo, Dio ci toglie la memoria delle vite passate per puro atto di misericordia. Se avessimo nell’incarnazione ancora le memorie passate non sarebbe facile affrontare persone e situazioni con cui abbiamo un karma irrisolto, oppure certi ricordi di noi stessi e delle nostre azioni passate ci farebbero provare troppo dolore. L’incarnazione serve a fare esperienza e acquisire conoscenza, fare nostri certi valori ed evolvere. Se conoscessimo le nostre incarnazioni passate questo processo sarebbe falsato e molto più duro da affrontare. Esistono poi delle eccezioni in cui, spiriti molto evoluti che sono in missione, possano ricordare vite passate o certi accadimenti importanti del passato, ma solo in funzione della missione che stanno compiendo nel presente. Mi riferisco a certi mistici, santi, profeti, iniziati, che sono incarnati non per karma ma per sacrificio cristico.

Un caro saluto,

Luigi Benedetti

27 ottobre 2024

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