Campioni in campo e nella vita: Peter Norman
Pubblicato il 9 Ottobre 2024
Pubblicato il 9 Ottobre 2024

Appunti di un giovane studente:

Molti ricorderanno la finale dei 200 metri alle Olimpiadi di Città del Messico, nel 1968. E molti ricorderanno il gesto simbolico di Tommie Smith e John Carlos, che si guadagnarono il primo e il terzo posto e che, in fase di premiazione, alzarono il pugno verso il cielo, rivendicando la tutela dei diritti delle popolazioni afroamericane.

Accanto a loro, il campione australiano salì sul secondo gradino del podio e sostenne quel gesto carico di significato, indossando lo stemma del Progetto Olimpico per i Diritti Umani, un movimento di atleti che si battevano per l’uguaglianza. Tutto ciò non senza conseguenze.

La carriera sportiva di Smith e Carlos finì in quel preciso istante. Peter Norman, che veniva da un contesto nazionale in cui vigevano l’apartheid e un forte clima di discriminazione sociale, fu brutalmente condannato dai media australiani e boicottato dai responsabili sportivi del suo Paese, che non lo coinvolsero nelle successive Olimpiadi di Monaco di Baviera, nonostante si fosse qualificato. Atleta australiano, nel momento della protesta di Tommie Smith e John Carlos durante le Olimpiadi di Città del Messico si mostrò solidale con la rivendicazione dei due corridori, appuntandosi alla maglia lo stemma del Progetto Olimpico per i diritti umani.

Rientrato in patria dopo la gara, dovette affrontare le durissime ripercussioni di un Paese intero, in un momento di forti tensioni e restrizioni dovute all’apartheid contro gli aborigeni. Rifiutò sempre di condannare il gesto di Smith e Carlos in cambio di una riabilitazione nazionale. Isolato, screditato ed escluso per sempre dalle gare agonistiche nonostante le continue qualificazioni, non ottenne mai un lavoro fisso, nemmeno come insegnante di ginnastica.

Ai margini anche delle Olimpiadi di Sidney del 2000, completamente dimenticato dal suo Paese, morì per un attacco cardiaco nel 2006. Al funerale Tommie Smith e John Carlos portarono sulle spalle la sua bara, salutandolo come un eroe. Solo nel 2012 il Parlamento Australiano ha approvato una tardiva dichiarazione per scusarsi con Peter Norman e riabilitarlo alla storia.

Articolo a cura di Fercoli (14 Anni)

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