Notizia: la macchia solare AR3664 sta per tornare di nuovo visibile
Pubblicato il 28 Maggio 2024
Pubblicato il 28 Maggio 2024

EVENTO:

La macchia solare classificata come AR3664, la grande regione attiva da cui l’attività delle potentissime linee del campo magnetico solare ha generato la tempesta geomagnetica classe G5 del 10 e 11 maggio 2024, sta per tornare visibile sulla superficie del Sole. In quei giorni questa regione attiva è stata l’origine di ben 12 brillamenti solari di classe X, i più potenti sulla scala in uso per misurare l’energia emessa.
Inoltre subito dopo essere tramontata dietro alla linea dell’orizzonte solare orientale (a destra), fu responsabile addirittura del brillamento più potente osservato di tutto l’attuale ciclo solare 25: il 14 maggio 2024 alle ore 18:51 italiane (2024-05-14 @16:51UT) è stata rilevata una emissione improvvisa di raggi X (un brillamento solare) di potenza X 8,79. Dato che questo evento è avvenuto sulla parte nascosta della superficie solare, quasi certamente la potenza misuata è stata sottostimata.

Dopo essere tramontata dietro alla linea dell’orizzonte solare a causa della rotazione che il Sole ha sul suo asse, dopo circa due settimane proprio questa rotazione la sta riportando sulla parte a noi visibile della stella. Dal nostro punto di vista, le macchie solari tramontano a destra e sorgono a sinistra delle immagini che i telescopi o i satelliti spaziali ci forniscono.

La rotazione solare mostra delle variazioni, poiché la stella è costituita in superficie da plasma (gas altamente ionizzato ad elevata temperatura), e dunque non possiede una velocità di rotazione fissa come sarebbe, invece, per un corpo solido: infatti questa velocità di rotazione è massima all’equatore e decresce gradualmente al crescere della latitudine, cioè man mano che ci si avvicina ai poli.
All’equatore solare il tempo impiegato da una delle strutture superficiali (come le macchie solari) per ricomparire nella stessa posizione apparente, considerando anche il movimento orbitale del nostro pianeta, è di circa 27,3 giorni.
Ne consegue che il tempo che trascorre tra il tramonto dietro la linea dell’orizzonte solare a destra e il sorgere dalla linea dell’orizzonte a sinistra di un eventuale struttura sia di circa 13,7 giorni: quindi 2 settimane.

Immagine realizzata dal satellite Solar Dynamic Observatory, tramite lo strumento AIA 131, del brillamento solare classe X2.8 avvenuto il 27 maggio 2024 alle ore 09:06 italiane (2024-05-27@07:06UT). Questa potente emissione di energia ha generato una espulsione di massa coronale verso lo spazio, ben visibile a sinistra.

Come già accennato la macchia solare AR3664 sta per sorgere sull’orizzonte solare e quindi sta per tornare direttamente visibile, già da oggi martedì 28 maggio 2024.

Il 27 maggio 2024 alle ore 09:06 italiane (2024-05-27@07:06UT) ha prodotto un brillamento solare di classe X2.8, seguito subito dopo da una massiccia emissione di plasma solare dalla superficie coronale. Un modello NASA della EMC conferma che mancherà i pianeti Mercurio, Venere e Terra. Nessuno dei pianeti interni del sistema solare sarà quindi influenzato da questo potente evento.

L’espulsione di massa coronale del 27 maggio 2024,
fotografata da Michael Karrer (crediti: Michael Karrer)

L’astronomo amatoriale Michael Karrer stava osservando il Sole quando si è verificata questa espulsione di plasma solare; è riuscito a immortalare questo evento praticamente in diretta.
“… non ero preparato per quello che accadde dopo: nella mezz’ora successiva vidi un’esplosione come mai prima nei miei 40 anni di osservazione del Sole!” – dice Karrer – “Così veloce, così lontano nello spazio! È stata gigantesca! Non riuscivo a tenere il passo con le registrazioni, tutto si è sviluppato così velocemente”.

Immagini a lungo raggio del Sole degli spostamenti acustici (sfondo rosso/arancione con macchie scure che evidenziano le regioni attive) e del campo magnetico (sfondo grigio e in verde/giallo le aree che evidenziano un forte campo magnetico)

Tramite la lettura dei dati provenienti dalle mappe di eliosismologia si è potuto capire con certezza che la macchia gigante AR3664 influenza il modo in cui il Sole vibra e i suoi echi sismici sono visibili nelle mappe del lato a noi opposto della superficie solare.

Nel momento in cui la vecchia regione attiva AR3664 sarà nuovamente visibile dalla Terra, il suo nome non sarà più questo, ma sarà rinominata seguendo le normali procedure per la comparsa di macchie solari dal lato occidentale del Sole.

Notizie e dati raccolti da

Andrea Macchiarini

28 maggio 2024

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Bibliografia e siti internet consultati:
– https://www.spaceweather.com
– helioviewer.org
– https://www.swpc.noaa.gov
– https://soho.nascom.nasa.gov/
– http://jsoc.stanford.edu/data/timed/

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