Trip to Argentina. Il racconto di Roberta e Simon

Lunedi 4 Marzo, io e mio figlio Simon, siamo partiti per un viaggio verso l’America Latina che attendevamo da tanto tempo, era il sogno della nostra vita ma che vedevamo come un miraggio non alla nostra portata.

Funima international è l’associazione onlus che ci ha dato la possibilità di realizzare questo desiderio e capire come mai nel 2024 permettiamo ancora che non tutte le persone abbiano accesso all’acqua, alle cure, all’istruzione e ad un lavoro dignitoso.

Io e Simon siamo volontari Funima ormai da qualche anno, si è acceso in noi il desiderio di essere parte di un cambiamento che ci permetta di vivere in un mondo più sano dove il più forte non prevalga sul più debole ed i valori sani siano alla base della nostra vita.

Siamo partiti dall’aeroporto di Roma verso l’Argentina insieme ad altri volontari di Funima International. Il presidente Giovanni Bongiovanni ci attendeva già là dove insieme all’Ingegner Victor Laconi ed ad altri collaboratori stava organizzando il viaggio verso le comunità indigene nella foresta del Chaco.

Il primo giorno Giovanni ci ha fatto visitare la città di Salta con il suo artigianato locale ricco di culture e tradizioni diverse, per poi visitare la città dall’alto, con la funivia che collega Salta al Cerro di San Bernardo. Tutta questa bellezza ci è servita per capire che non tutta l’Argentina è ridotta in povertà anche se l’inflazione ha distrutto la sua economia ma solamente una parte di popolazione, considerata da tutti lo scarto della società.

Il giorno 2 e 3 ci siamo spostati dalla città in direzione “Valli del Calchaquies”, una regione geograficamente e culturalmente ricca situata a nord-ovest di Salta. Queste valli sono un’attrazione turistica Argentina per la loro bellezza naturale. Alcune destinazioni turistiche più popolari sono Cafayate, Molino e San Carlos, dove si possono visitare cantine che producono vini aromatici caratteristici della regione chiamata RUTA DEL VINO.

Proprio qui nella valle del Chachi, Funima International in collaborazione con una cooperativa di viticoltori locali ha dato vita ad un vino speciale che si chiama “Migrante”. Abbiamo visitato la Facenda “Botega Isasmendi”, Riccardo ci ha raccontato che i suoi nonni erano migranti italiani in cerca di fortuna. Riccardo e sua moglie Silvie hanno trasformato un rudere in un paradiso terrestre con viti pregiate e rigogliose. La sera siamo rientrati a Salta e ci siamo preparati per affrontare il giorno dopo il viaggio alle comunità indigene.

Domenica 10 Marzo, accompagnati da Victor Laconi l’ingegnere Argentino che realizza le opere idriche e che segue le comunità, siamo partiti in direzione Santa Victoria Este verso la foresta del Chaco. Si sono uniti alla nostra spedizione anche una trupe di fotografi argentini, brasiliani ed alcuni volontari del Rotary club con i quali Funima collabora nella realizzazione di opere idriche o sanitarie.

Gli interventi che Funima realizza sono diversi a seconda delle necessità e dell’urgenza idrica che trova all’interno delle comunità, quelle più sedentarie hanno opere idriche importanti come dei capannoni di acciaio dove, grazie a delle canaline di scolo, l’acqua piovana viene raccolta e attraverso due filtri viene depurata e diventa limpida. Le cisterne che la contengono la rendono fresca, io e mio figlio l’abbiamo bevuta e non abbiamo avuto problemi.

Una delle comunità più evolute, è guidata da fratello e sorella due casike (capi comunità) molto carismatici, lei insegna ai bambini a leggere e scrivere ed è lo spirito, l’anima della comunità. Gli uomini suonano diversi strumenti musicali ed i bambini sono tutti molto educati.

La cosa che ci ha meravigliato di più visitando questi villaggi è stato l’ambiente disumano in cui vivevano, ma soprattutto i bambini e gli animali erano denutriti.

La cosa che ci ha reso più felice invece sono stati i doni che gli abbiamo portato: Kit di primo soccorso, generi alimentari, libri per i più grandi e giochi per i più piccoli, creando così più armonia all’interno della comunità e più fiducia nel futuro.

Nonostante l’estrema povertà, ci hanno tutti accolto con il sorriso e pur non avendo niente da mangiare ci hanno fatto assaggiare il loro miele.

Funima sta facendo un bellissimo lavoro in Argentina perché non mira all’assistenzialismo ma ha come obiettivo la loro totale autonomia, una volta che hanno l’acqua, bene primario e indispensabile e che arriva nelle loro case, saranno loro stessi a crescere per dare un futuro migliore ai loro figli.

Io spero che questo fuoco che ho dentro non si spenga mai e che continui sempre insieme a Simon a servire questa grande opera con lo stesso entusiasmo che abbiamo adesso. Funima è la mano che Dio porge a chi non ha niente e chiede aiuto.

Questo viaggio è stato per noi un dono del cielo, realizzarlo era quasi impossibile per tanti motivi, ma piano piano si è concretizzato generando in noi la voglia di portare alla gente un messaggio di solidarietà verso queste realtà.

Funima International attraverso diversi canali, mette a disposizione di chi lo desidera la possibilità di mettersi a disposizione o contribuire a dare continuità ai progetti idrici necessari per aiutare queste popolazioni ridotte in povertà da chi li ha sfruttati e costretti a spostarsi sempre più verso le zone più impervie.

Roberta e Simon

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