LO SPIRITO DELLA FEDE CHE ABBATTE LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
Il primo gennaio di quest’anno ho assistito ad un incontro del noto stimmatizzato Giorgio Bongiovanni, noto ai più per la sua storia di contattato con Esseri di altri mondi appartenenti alle dimensioni angeliche e per la sua attività di attivista e giornalista da anni impegnato nella lotta alla mafia.
Nel corso dell’incontro, che ha avuto come focus i messaggi spirituali dedicati al nuovo anno in un tempo particolare che il mondo sta vivendo fatto di guerre, di un genocidio in corso in Palestina, di equilibri internazionali che possono mettere a rischio la stessa esistenza umana sul pianeta, insieme agli altri partecipanti all’evento sono stata testimone di un evento che ci ha lasciati tutti senza parole. Per questa ragione ho desiderato approfondire in seguito l’accaduto con lo stesso Giorgio Bongiovanni.
Insieme ai numerosi presenti in sala ho assistito all’iniziazione con il ricevimento della così detta stella a 7 punte di un collaboratore di giustizia che ha fatto parte della cupola mafiosa come braccio destro di Totò Riina. Il conferimento di questo oggetto dal valore iniziatico che sancisce l’appartenenza alla confraternita di Giovanni, da parte di un uomo con un passato nella criminalità organizzata, ci ha lasciati tutti stupiti. Ricevere la stella a sette punte significa sposare il messaggio di Cristo e l’insegnamento spirituale che Giorgio Bongiovanni porta avanti nel mondo. Un insegnamento basato sul Vangelo che oggi è stato fatto proprio da un uomo già interrogato da Falcone e Borsellino nei primi anni ’90. Questo collaboratore di giustizia ha avuto un ruolo fondamentale nella comprensione del progetto stragista avvenuto in Italia nel ’92 e nel ’93 per mano della mafia su commissione di poteri occulti e criminali che provenivano da oltre oceano.
Oggi questo uomo si è convertito definitivamente alla fede cristiana cattolica e al messaggio che porta Giorgio Bongiovanni nel mondo. Si tratta di un evento incredibile che potremmo definire come un vero miracolo; una storia di redenzione senz’altro rara per un ex appartenente alla mafia.
Per questa ragione ho raccolto alcune riflessioni di Giorgio Bongiovanni a riguardo che riporto qui di seguito: ‘Ho sempre sostenuto che la lotta alla mafia e al crimine organizzato che svolgo da decenni come attivista, giornalista e direttore di una rivista specializzata su questi temi, abbia una radice laica che non deve essere soggetta ad alcuna appartenenza politica, religiosa, spirituale o partitica per abbracciare così ogni ramo della società. Nel caso del collaboratore di giustizia di cui mi chiedi e della sua conversione ed adesione al messaggio spirituale che ha come centro Cristo e che porto avanti da anni come uomo stimmatizzato ed anche laico nel mondo, penso che ci sia un’eccezione. Non farò il nome di questo collaboratore di giustizia che oggi è uscito dal programma di protezione e che con coraggio ha esposto il suo vero volto anche nelle tv nazionali, per rispetto alle istituzioni e alla sua vita e per garantirgli almeno un minimo di protezione, anche se molti di voi sanno benissimo a chi mi riferisco. Questo collaboratore di giustizia si è pentito per ciò che ha commesso nel passato ed ha intrapreso negli ultimi anni un cammino spirituale di rinascita con noi, nella nostra comunità, insieme alla sua amata moglie oggi scomparsa. Ed oggi, indossando la stella a 7 punte che per noi rappresenta un simbolo che sigilla questa nostra unione di intenti nello spirito e nel messaggio che abbracciamo e offriamo al mondo, ho desiderato onorare la sua dedizione, il cambiamento che ha fatto e la sua opera di rinascita che lo vede protagonista di un riscatto sociale attraverso le opere d’arte e i libri che ha prodotto.
Per questa ed altre storie continuo a portare avanti il mio lavoro di attivista e giornalista desideroso di ricercare le verità che si celano dietro tanto male che il nostro paese e le vittime di mafia hanno subito.
Quello che posso dire è che con l’esempio di questo collaboratore di giustizia che stimo e rispetto molto e che ritengo oggi un fratello nello spirito, dal mio punto di vista personale e spirituale ritengo di aver vinto la lotta alla mafia a livello teologico. Ora quello che dobbiamo fare e vogliamo fare è vincere la lotta alla mafia e ai sistemi criminali anche dal punto di vista sociale, culturale e politico. Si tratta del percorso più difficile che possiamo intraprendere. Un percorso che mi può costare la vita ma che desidero portare avanti costi quel che costi’. Questo è quanto ha dichiarato Giorgio Bongiovanni in merito alla conversione di un collaboratore di giustizia che non ha molti precedenti nella storia del nostro paese.
Da assassino a uomo rinato nella fede, da criminale a uomo rinnovato che ha riscattato se stesso pentendosi, collaborando con la giustizia, esprimendo la sua vita attraverso l’arte e la testimonianza per raccontare al mondo anche indicibili verità che possono far luce sugli anni più bui della storia di questo paese. Oggi quest’uomo risvegliato al Cristo da Giorgio Bongiovanni è parte di una comunità di attivisti che opera laicamente nel mondo e che abbraccia il messaggio di Cristo nella vita di tutti i giorni.
Abbiamo assistito ad una testimonianza che vale più di mille parole perché la vita di un uomo che ha deciso di rinnovare se stesso sposando il messaggio di Gesù di Nazareth dimostra il lavoro che nel silenzio alcuni uomini giusti che hanno la forza della fede portano avanti ogni giorno.
Di coloro che si convertono e che entrano a far parte delle schiere del bene è il Regno dei Cieli come ci ha insegnato il Cristo 2000 anni fa. Di fronte a questi miracoli non possiamo che gioire ed accrescere la certezza che la forza della Verità e il messaggio del Messia nel tempo emergeranno sempre di più. Con questa fede e certezza, data da miracoli concreti come quello riportato qui sopra, siamo certi che il mondo cambierà e che la giustizia e l’amore di cui il Figlio dell’Uomo ci ha parlato, trionferanno nel mondo per tutti coloro che abbracciano i valori dell’etica universale.
Chi ha scelto la complicità, l’omertà, il silenzio, l’ignavia che significano sofferenza e desolazioni, sa oggi che è possibile rinascere e convertirsi nel Signore. Questo esempio è un’esortazione per tutti.
Uniti nel bene possiamo rinascere come uomini nuovi!
‘Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». 40L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». 42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». 43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso» Luca 23, 35-43.
Con amore e speranza,
Francesca Panfili
9 Gennaio 2024