La potenza globale degli evangelici americani
In questa complessa situazione il ruolo degli Stati Uniti è determinante sia nei confronti dei palestinesi che nei confronti degli ebrei.
Negli USA troviamo due potentissime lobby, quella araba dei petrolieri sauditi, che ha avuto un’enorme influenza nell’amministrazione Bush, e la lobby israeliana, potentissima non tanto dal punto di vista numerico, ma soprattutto perché molti ebrei sionisti americani sono proprietari di importanti testate giornalistiche e anche finanziatori molto generosi.
Negli Stati Uniti esiste poi una comunità di oltre 100 milioni di persone, i cristiani evangelici, oltre un terzo dei quali è fervente sostenitore dello Stato israeliano al punto da costituire un movimento autonomo, il cosiddetto “sionismo cristiano”. Esiste una saldatura fortissima tra i sionisti e gli evangelici: le loro chiese, con l’uso della televisione, si sono espanse a macchia d’olio negli Stati Uniti, grazie anche ai famosi telepredicatori.
I sionisti cristiani: “l’estrema risorsa strategica dello Stato ebraico”
Il sionismo cristiano è un fenomeno che risale già a quattro secoli fa e di cristiano ha ben poco, dal momento che il suo obiettivo è quello di realizzare la “Grande Israele” attraverso una guerra religiosa e un totale appoggio allo Stato di Israele.
Questa corrente, che oggi risulta essere in crescita, si radica soprattutto nelle Chiese evangeliche-protestanti più estremiste e gode di una notevole disponibilità di denaro, conquistando un numero sempre maggiore di adepti.
Gli evangelici statunitensi rappresentano una vera e propria massa critica e coincidono con un’altra lobby molto potente negli Stati Uniti, quella delle armi.
Numericamente gli evangelici sono numerosissimi e controllano circa 430 stazioni radiofoniche e oltre 170 televisioni. La massa elettorale che essi rappresentano è imponente e muove a un voto compatto oltre 70 milioni di persone. Possiamo quindi immaginare il loro peso politico nella politica di Washington: gli evangelici rappresentano la base della nuova teocrazia repubblicana, riuscendo ad avere un’incredibile influenza alla Casa Bianca.
Per questi motivi i “sionisti cristiani” sono parte attiva e influente nella determinazione delle scelte degli Usa in Medio Oriente e in Israele. Non meraviglia che, come sostiene il giornalista statunitense Daniel Pipes: “Oltre alle forze di difesa israeliane, i sionisti cristiani possono essere ritenuti l’estrema risorsa strategica dello Stato ebraico.“
O come ebbe a scrivere nel 2006 Michael Freund, ex direttore dell’Ufficio comunicazioni di Netanyahu: “Ringraziamo Dio per i sionisti cristiani! Piaccia o no, è assai probabile che il futuro delle relazioni tra Israele e gli Stati Uniti siano assai meno nelle mani degli ebrei americani che in quelle dei cristiani d’America.“
Senza il sostegno del sionismo cristiano, il numero dei coloni israeliani sarebbe più modesto e i governi di Israele e Stati Uniti sarebbero meno condizionati dalla loro presenza nei Territori occupati e dalla loro attività politica.
Il sionismo cristiano è una grande, controversa e distruttiva lobby che ha la responsabilità di perpetuare le tensioni in Medio Oriente, giustificando l’apartheid di Israele e la pulizia etnica che il governo israeliano porta avanti da decenni impedendo il processo di pace tra Israele e i palestinesi.
Loredana
Immagine in evidenza: la bandiera degli Stati Uniti d’America dietro a quella di Israele (fotografia zeevveez su flickr.com).
Fonte: Franco Fracassi – Israele, guerra alla pace https://www.youtube.com/watch?v=pYaur36qdTA&t=3858s
Fonte: https://www.huffingtonpost.it/esteri/2018/11/02/news/la_potenza_globale_degli_evangelici_dagli_usa_al_regno_saud_passando_per_la_porta_principale-5504960/
Fonte: https://ytali.com/2018/09/24/la-comunita-ebraica-americana-ama-bibi-netanyahu/
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