Appunti di un giovane studente:

Saremo in grado di vedere noi stessi in un modo nuovo.

Carl Sagan: “Vedi, dipende da quanto sforzo facciamo. Se non facciamo alcuno sforzo, la probabilità di rilevare tali segnali è piccola. Se facciamo un grande sforzo, la probabilità aumenta. E nessuno sa a cosa.

Per prima cosa ci sono molte informazioni nella società umana che vanno solo in una direzione. I libri parlano di questo: le persone che sono morte ci trasmettono la loro saggezza. Pensa a una civiltà su un pianeta diverso, evoluta in circostanze abbastanza diverse da qui. Com’è la loro arte? La loro musica, la loro scienza, la loro tecnologia, la loro politica, cosa hanno imparato? Sono stati in contatto con altre civiltà ancora? Hanno un archivio di tali informazioni?

Pensa che all’improvviso saremo in grado di vedere noi stessi in un modo nuovo e di avere una nuova prospettiva”.

Articolo a cura di Fercoli (13 anni)

Articolo tradotto da: https://www.youtube.com/shorts/nHWdadA2RU4

Immagine in evidenza: fu Carl Sagan assieme a Frank Drake a far apporre sulla sonda Pioneer 10 la famosa targa. Si trattava di effigi presenti su placche commemorative in alluminio anodizzato con oro che furono posizionate a bordo delle sonde Pioneer 10 e Pioneer 11, rispettivamente nel 1972 e nel 1973, nell’eventualità che le due sonde venissero intercettate da esseri extraterrestri.