Immagine in evidenza: l’aurora boreale di Domenica 05/11/2023, ore 20.00 circa. Ci sono state segnalazioni di avvistamenti dalle località della Grecia settentrionale di Serres, Xanthi e Pieria – fonte Weather News Greece.
La sera del 5 novembre 2023 una straordinaria aurora boreale si è manifestata a latitudini insolite nei cieli di mezza Europa, fino al Sud Italia. Il fenomeno viene attribuito ad una eccezionale tempesta geomagnetica solare.
L’agenzia ANSA del 6 novembre 2023 riporta le dichiarazioni dell’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope: «A causa della complessa fenomenologia del Sole avvengono i fenomeni di espulsione di massa coronale quando la nostra Stella emette un’enorme quantità di plasma ossia di particelle elettricamente cariche come protoni o elettroni, che vengono trasportati nel vento solare e raggiungono così la terra. Quando ci sono eventi importanti la quantità di quelle particelle cariche è notevole e quando raggiungono la Terra interagiscono con la magnetosfera e innescano fenomeni che coinvolgono la parte alta dell’atmosfera, la ionosfera, ed ecco perché vengono fuori le magnifiche aurore polari. Quando l’attività solare che le innesca è di straordinaria intensità possono diventare visibili anche a latitudini intermedie come quelle dell’Italia. È in corso un’altra tempesta geomagnetica, la terza in tre giorni.»
Di sicuro il Sole sta raggiungendo il massimo di attività del suo ciclo, osserva Mauro Messerotti, docente di meteorologia spaziale all’Università di Trieste. All’aumento dell’attività solare si devono anche le aurore osservate nei cieli italiani fra il 25 e il 26 settembre 2023, visibili dalle regioni settentrionali. I due fenomeni così vicini nel tempo, osserva il professor Messerotti, indicano che il Sole sta raggiungendo il massimo dell’attività del ciclo 25 previsto nel 2024. Bisogna anche tener conto della presenza di un esteso buco coronale al meridiano centrale del Sole e verso Ovest che accelera flussi di vento solare veloce verso la Terra.
E fin qui la scienza terrestre. Per comprendere pienamente l’importanza dell’attività solare e la vera natura della nostra stella vi invitiamo a leggere il libro «I miracoli del Sole» che è possibile ordinare con libera offerta nel nostro sito e che contiene tutte le informazioni che riguardano il Sole dal punto di vista della Scienza Superiore o Scienza Spirituale con approfondimenti relativi a molti episodi storici connessi al Sole e all’opera delle intelligenze solari.
Per inquadrare il fenomeno dell’aurora boreale in una prospettiva di livello superiore parleremo dello stesso fenomeno verificatosi prima della Seconda Guerra Mondiale.
25 e 26 gennaio 1938: dalle ore 19:15 fino a dopo le ore 2:00 di notte una grandiosa aurora boreale incendia di color rosso sangue i cieli di mezzo mondo dal nord Africa al Nord America, concentrandosi soprattutto sull’Europa e suscitando sconcerto nelle popolazioni. L’evento, assolutamente eccezionale per le latitudini dell’Europa centro-meridionale, realizza con indiscutibile precisione una parte importante della profezia che la Celeste Fanciulla diede ai pastorelli di Fatima nel 1917.
Ecco una parte del messaggio: «La guerra sta per finire [la Prima Guerra Mondiale, n.d.r.], ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il pontificato di Papa Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini per mezzo della guerra».
Anche per Suor Lucia, veggente di Fatima, la straordinaria aurora corrisponde proprio a quella luce sconosciuta profetizzata dalla Santa Madre. Rivolgendosi al vescovo di Leiria, suor Lucia disse: «Vescovo, Dio mostrò quel segno che gli astronomi vollero indicare col nome di aurora boreale. Se l’esaminassero bene, vedrebbero che non fu né poteva essere, da come si presentò, la tale aurora. Dio se ne servì per farmi capire che la sua giustizia stava per colpire le nazioni colpevoli».
In effetti l’anno successivo alla manifestazione di questa luce sconosciuta inizierà la Seconda Guerra Mondiale, al termine della quale verranno esplose le prime bombe atomiche della storia.
Formalmente l’inizio della Seconda Guerra Mondiale è datato 1° settembre 1939 con l’invasione della Polonia da parte della Germania nazista, quindi alla fine del pontificato di Pio XI. Tuttavia le prime manovre militari e la pianificazione degli attacchi avverranno proprio durante il pontificato di Papa Pio XI, perciò di fatto la Seconda Guerra Mondiale comincerà nel periodo predetto dalla Santa Madre prima della data formale. Anche i racconti dei gerarchi nazisti che erano vicini ad Adolf Hitler durante la cosiddetta aurora affermano che il Führer decise di entrare in guerra proprio in quel momento e lo stesso Hitler lo confermerà nel 1939.

Fotografia scattata dalla signora Roberta Davin dalla località Sacca di Scardovari, vicino a Porto Tolle, sul litorale di Rovigo – fonte BPP Meteo.
L’aurora boreale del 1939 nei media dell’epoca
Ovviamente tutti parlano della stupefacente aurora: la Stampa di Torino del 26 gennaio 1938 titola in prima pagina «Un singolare fenomeno celeste: un’aurora boreale sull’Italia». L’articolo afferma che il fenomeno è stato visto anche in Inghilterra, Francia e Slesia, riportando che a Besançon, Francia, alle ore 19:00 ci si vedeva come in pieno giorno. L’astronomo Alfonso Fresa dell’Osservatorio Astronomico di Pino Torinese descrive il fenomeno spiegando che «intorno alle ore 21:00 tutto il cielo dalla parte settentrionale si è visto soffuso di una luce rosa tendente piuttosto al rosso, attraverso la quale erano ben visibili le stelle».
Il padre scolopio Guido Alfani, direttore dell’osservatorio ximeniano di Firenze, in un articolo del 27 gennaio del 1938 conferma che alle nostre latitudini un fenomeno simile è più unico che raro. Anche nelle ultimissime del Corriere della Sera si parla dell’accaduto: «Una luminosa aurora boreale nel cielo dell’Europa. L’intensità del fenomeno magnetico notato ieri sera da Roma a Trieste». L’Osservatore Romano del 26 gennaio del 1938 titola «Un fenomeno di aurora boreale osservato in tutta Italia» spiegando che «a Roma si è veduta una magnifica aurora boreale nel cielo di settentrione. La luce era rossa». La Domenica del Corriere del 6 febbraio 1938 dedica allo straordinario evento una copertina illustrata. il Brennero del 29 gennaio del 1938 fa notare l’estensione dell’aurora, veduta sino in Portogallo: «L’aurora che ha incendiato l’altro giorno il cielo dell’Europa sembra essere stata di una estensione e di una intensità senza pari». L’osservatorio Astronomico di Capodimonte a Napoli pubblica un articolo a firma dell’astronomo Eugenio Guerrieri intitolato: «La grande aurora boreale del 25 e 26 gennaio 1938» dove leggiamo: «L’aurora boreale osservata nella notte dal 25 al 26 gennaio 1938 è stata veramente splendida e deve considerarsi come fenomeno straordinario per la sua magnificenza, anormale per la sua visibilità oltre che nelle regioni nordiche dell’Europa e dell’America anche in quelle di bassa latitudine nel nostro emisfero.
Dovunque fu oggetto di ammirazione in tutta l’Europa, in Germania ed in Inghilterra specialmente. Grande sviluppo in longitudine dal Portogallo alla Russia e in latitudine dalla penisola scandinava alla Sicilia e fin anche in molti paesi del nord Africa». Lo studio afferma che il cielo si è colorato in maniera incredibile di rosso sangue, come un incendio gigantesco. «Nell’Atlantide e negli Stati Uniti d’America l’aurora boreale è stata grandiosa, destando ammirazione e sorpresa nella Spagna e nel Portogallo. Egualmente osservato a Biserta, Fez, Hammamet, Tosa e in molti paesi della Tunisia e del Marocco, In questi paesi gli europei hanno creduto ad un vastissimo incendio lontano, mentre gli indigeni, molto spaventati, hanno supposto segnali ed avvertimenti celesti».
Oltralpe, le Figarò parla di «fenomeno meteorologico straordinario osservato in molti paesi: Svizzera, Austria, Belgio ed altri. Un cielo rosso molto vivo che infine è diventato violetto». Anche le popolazioni della Normandia e di molte parti d’Europa pensarono ad un gigantesco incendio sul litorale belga. I pescatori spaventati non salparono per andare al lavoro. L’Astronomie riferisce che alcuni operai verso le ore 2:00 di notte vedevano ancora un’intensa luminosità rosseggiante. Anche le Temps del 26 gennaio del 1938 riporta l’avvenimento come tutti i principali quotidiani d’Europa e perfino lo statunitense The New York Times ne parla.
Il saggista sloveno Drago Jankar nel suo libro «Aurora Boreale» narra della luce sconosciuta che illuminò la Slovenia: «Tutto il cielo verso settentrione era rosso sangue. Da Oriente si riversava un’immane mareggiata di chiarore incandescente, come se all’improvviso si fosse fatto giorno, ma un giorno inondato non di luce solare bensì di un fulgore sanguigno. La luce tagliente fluttuava incessante, palpitava e ondeggiava e illuminava il paesaggio sottostante, gli uomini infinitamente piccoli e i loro volti pietrificati dallo spavento. Il suo splendore è come la luce; bagliori di folgore escono dalle sue mani: là si cela la sua potenza. Le rare nuvole erano masse infuocate; l’aria tra terra e cielo era squassata da poderose strie di fiammeggiante luce che si irradiava ovunque e si era udito un incessante sordo rimbombare. “L’inconsueto chiarore col suo immenso e potente dardeggiare si è manifestato ieri sera su tutta l’Europa centrale” annunciò l’indomani un quotidiano locale. In molti hanno pensato ad un enorme incendio divampato a grande distanza e in numerose località sono stati allertati i pompieri».
Poi lo scrittore racconta che l’aurora fu vista anche in Austria, Ungheria, Baviera, Svizzera, interessando tutta l’Europa centrale. «Il cielo è avvampato di una luce rosso acceso che ha illuminato tutto il litorale, producendo un anomalo riverbero sul mare. La popolazione terrorizzata si è riversata nelle strade in direzione del porto, convinta che stesse verificandosi qualche sciagura. Alcuni si sono buttati in ginocchio a pregare, altri in preda al panico si sono dati a un’ incontrollata fuga. Gli uni e gli altri, però, egualmente rassegnati all’imminente avvento di una catastrofe di immani proporzioni».
Il fenomeno suscita nelle genti grande spavento poiché secondo l’antica saggezza popolare questo è l’annuncio di guerre e calamità imminenti. Le perturbazioni magnetiche interrompono varie trasmissioni radiofoniche. Gli scienziati collegano il tutto a un’attività solare di intensità anomala. Purtroppo, però, nonostante il clamore e il timore di fronte alla luce sconosciuta l’umanità non si ravvede come richiesto dalla Divina Fanciulla apparsa a Fatima, lì a pochi mesi l’Europa entrerà nella Seconda Guerra Mondiale e il sangue di milioni e milioni di persone tingerà la terra con lo stesso colore rosso dell’aurora profetica.
È molto interessante notare che Adolf Hitler, nelle stesse ore in cui si verifica la strana e inquietante aurora boreale rosso sangue, incontra il generale Werner Thomas Ludwig Freiherr Barone von Fritsch colonnello della Wermacht, l’alto comando delle Forze Armate tedesche della Germania nazista, il quale, prima dell’avvento del nazismo, era già stato generale del comando supremo dell’esercito tedesco. Egli, veterano pluridecorato, può permettersi di muovere delle critiche nei confronti dei progetti di guerra di Hitler. Tuttavia le sue obiezioni non vengono accolte dal Führer che è fermamente determinato a portare avanti i piani di conquista. Il 12 marzo 1938, appena quarantasette giorni dopo la manifestazione della luce sconosciuta, Hitler decide l’annessione dell’Austria per iniziare a costruire la grande Germania. L’anno seguente nel discorso del 30 gennaio 1939 il Führer dichiarerà di aver deciso l’annessione dell’Austria proprio nel gennaio del 1938 proprio durante la profetica aurora boreale, ovvero durante il pontificato di Papa Pio XI come profetizzato dalla Madonna nel 1917 a Fatima.

L’insolito fenomeno naturale del 05/11/2023 ripreso dalla Stazione Spaziale Internazionale, in uno scatto (anche se mosso) dell’astronauta Loreal O’Hara. La Stazione Spaziale viaggia mediamente a 7,66 Km/s, cioè a circa 28000 Km/h e scattare fotografie a lunga esposizione in condizioni di luce debole è molto complesso.
Il patto Molotov-Ribbentrop e la seconda aurora
Il ministro degli Esteri sovietico Vjačeslav Michajlovič Skrjabin, nome di battaglia Molotov, da «molot» (martello) e il ministro degli Esteri tedesco Ulrich Friedrich Wilhelm Joachim von Ribbentrop la sera del 23 agosto 1939 firmano alla presenza di Josef Stalin il patto di non aggressione tra Germania nazista e Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. I due paesi si impegnano reciprocamente a non aggredirsi, a non appoggiare potenze terze in azioni offensive e a non entrare in coalizioni rivolte contro uno di essi.
Inoltre, in base a un protocollo segreto, l’accordo definisce le espansioni territoriali: all’Unione Sovietica vengono annessi Bessarabia, Paesi Baltici e Polonia Orientale per ristabilire i vecchi confini dell’impero zarista; alla Germania nazista spetta la Polonia Occidentale. Quattro giorni prima Germania e Unione Sovietica avevano già firmato un primo accordo commerciale a cui ne seguiranno altri due, uno nel 1940 e uno nel 1941. Dunque è il patto Hitler-Stalin a determinare la spartizione della Polonia e quindi la sua invasione da parte dei nazisti di lì a pochi giorni.
La sera del patto Molotov-Ribbentrop, durante la cena presso il famoso edificio montano Berghof, Hitler riceve la comunicazione dell’avvenuta firma. Il Berghof, podere montano, è la residenza politico-esoterica di Hitler sulle vette dell’Obersalzberg, sulle Alpi bavaresi di Berchtesgaden, a circa 20 km da Salisburgo al confine tra Germania e Austria. L’edificio si trovava sul monte Kehlstein, circa 7 km sotto il famoso nido dell’aquila di Hitler, che si trova a 1834 m. Quest’ultimo esiste ancora, mentre il Berghof verrà distrutto dai bombardamenti il 25 aprile del 1945.
Dodici giorni dopo la distruzione del Berghof, il generale Alfred Jodl a nome del terzo Reich firmerà col generale Wilhelm Bodewin Johann Gustav Keitel la resa incondizionata della Germania nazista il 7 maggio 1945. Le rovine del Berghof verranno demolite il 30 aprile del 1952 ed oggi vi si trova il centro di documentazione Obersalzberg con materiale storico sul nazismo.
Hitler affittò il Berghof nel 1918 e lo acquistò nel 1933 con i proventi del Mein Kampf. Volle questo edificio poiché si affacciava sul massiccio dell’Untersberg, luogo dal grande valore energetico, mistico e mitologico, legato alle profezie messianiche ed escatologiche. Il Dalai Lama avrebbe detto che l’Untersberg è come un drago dormiente (Anahata, chakra del cuore) dell’Europa, gemello del Sacro Monte Kailash himalayano. Tuttavia noi non abbiamo trovato riscontri per certificare tali affermazioni, che dovrebbero risalire al discorso fatto dal Dalai Lama al festival di Salisburgo del 1992. Sono innumerevoli i misteri dell’Untersberg: sparizioni, missing time, UFO, teleportazioni, incontri con piccoli uomini magici o meravigliose fanciulle bionde, passaggi per la terra interna (la terra cava), città sotterranee, etc.
Si narra di uomini che entrano nella montagna attraverso porte segrete e si ritrovano all’interno di monasteri luminosi, dove i monaci registrano gli eventi passati e futuri mentre i grandi uomini del passato attendono il giorno del giudizio per prendere parte alla battaglia finale, l’Armageddon. Tra questi, l’imperatore Federico Barbarossa e il nipote Federico II di Svevia. lo Stupor Mundi, connessi all’idea del redentore arano, di cui il Führer si considera interprete. Hitler, infatti, vuole attingere alle energie del monte per vincere la guerra e per portare avanti il Reich.
Altre leggende raccontano che Carlo Magno si nascose nella montagna servito da nani invisibili, le cui descrizioni ricordano i Grigi extraterrestri che ritroviamo nelle leggende di tutti i popoli del mondo.
Hitler apprende dagli esoteristi che un raggio cosmico proveniente dal centro Galattico ha raggiunto l’Untersberg per fornire l’energia necessaria a condurre l’umanità oltre il Kali Yuga, verso la nuova era, che chiamiamo l’era dell’Acquario. Egli vede se stesso come il Messia di questo disegno divino e il terzo Reich come il regno dei mille anni, lo asserì pubblicamente, profetizzato nella Bibbia, il regno che seguirà l’Armageddon. In tal senso oltre ai motivi meramente finanziari, la sua crociata contro i Giudei riveste un senso escatologico. Per capire tali idee si possono consultare gli scritti del filosofo e diplomatico cileno Miguel Serrano, da cui ovviamente dissentiamo, il quale ha spiegato l’ariosofia, o gnosticismo iperboreo, che sottende l’ideologia messianica hitleriana, che a nostro avviso il Führer stesso travisò e pervertì.
È bene ricordare che all’epoca furono in molti a giustificare la missione spirituale di Hitler. Ecco ad esempio alcune dichiarazioni del celebre discepolo di Freud Carl Gustav Jung: «La politica tedesca non è fatta, è rivelata attraverso Hitler. Lui è la voce degli Dei. Hitler governa attraverso rivelazioni. Per questo la sensibilità esagerata dei tedeschi davanti alla critica o all’attacco contro il loro leader è una blasfemia per essi perché Hitler è il loro oracolo.
Hitler è un vaso spirituale, un semidio, un mito. Il potere di Hitler non è politico, è magico: è come un uomo che ascolti attentamente una sussurrante voce che arriva da una misteriosa fonte ed opera in accordo con essa. Noi abbiamo troppa razionalità per obbedirle. ma Hitler l’ascolta e obbedisce». Oggi possiamo ben dire che quella sussurrante voce era il bisbiglio di Lucifero.
Dopo cena il Führer riunisce il suo entourage per dare la notizia del patto con Stalin. Poi, come ogni sera, si riuniscono per vedere un film che in questo caso è il video della parata dell’armata rossa davanti a Stalin. Proprio quella stessa sera si manifesta nuovamente la luce sconosciuta, una nuova aurora boreale a latitudini anomale. Albert Speer, architetto del Reich, nel suo libro «Memorie del terzo Reich» ricorderà: «Quella notte ci intrattenemmo sulla terrazza del Berghof ad ammirare un raro fenomeno celeste: per un’ora circa un’intensa aurora boreale illuminò di luce rossa il leggendario Untersberg che ci stava di fronte, mentre la volta del cielo era una tavolozza di tutti i colori dell’arcobaleno. L’ultimo atto del crepuscolo degli dei non avrebbe potuto essere messo in scena in modo più efficace; anche i nostri volti e le nostre mani erano tinti di un rosso innaturale. Lo spettacolo produsse nelle nostre menti una profonda inquietudine». Il Führer osserva il cielo scarlatto. Di colpo rivolto a uno dei suoi consiglieri militari, Hitler disse: «Fa pensare a molto sangue. Questa volta non potremo fare a meno di usare la forza».
Hitler è turbato ma non ritratta la sua scelta: si sente chiamato a una missione a cui non vuol sottrarsi. Anziché interpretare il segno celeste come un monito a ravvedimento, lo interpreta come una conferma, un sigillo, un incoraggiamento soprannaturale a proseguire i suoi piani di guerra. Entro poco tempo sull’umanità piomberà la tremenda punizione divina profetizzata a Fatima. Dio sta per castigare il mondo per i suoi crimini per mezzo della guerra. Nicolaus von Below, altro gerarca nazista presente alla scena, ricorderà: «All’inizio abbiamo pensato che si trattasse di un grande incendio in una delle città a nord dell’Untersberg, ma poi quella luce rossa ha illuminato tutto il cielo a nord e allora è stato chiaro che si trattava di una manifestazione insolitamente intensa di luci nordiche, un fenomeno naturale che si verifica raramente nella Germania meridionale». Intimorito da quella scena, von Below si rivolge a Hitler sostenendo che la strana aurora boreale può essere il presagio di un’imminente guerra sanguinosa. Il Führer replica: «se così deve essere. allora che sia più veloce possibile». Il primo settembre 1939, nove giorni dopo l’aurora boreale, le truppe naziste invadono la Polonia e in una guerra lampo di sei giorni la Polonia è conquistata. Inizia la Seconda Guerra Mondiale.
Cosa annuncia l’aurora di oggi?
A nostro avviso l’anomala aurora boreale verificatasi in Europa il 5 novembre 2023 dovrebbe farci riflettere su quanto accaduto nel 1938 e nel 1939 prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Sappiamo che oggi soffiano forti venti di guerra, una guerra che, se scoppiasse a livello mondiale, sarebbe combattuta quasi certamente con le armi atomiche. E allora questo sarebbe l’ultimo atto per una umanità che non ha saputo ravvedersi in tempo utile, una umanità che nella maggioranza ha rifiutato e continua purtroppo a rifiutare i celesti ammonimenti e i celesti richiami al ravvedimento. Gli scienziati affermano che questi fenomeni sono naturali, che dipendono dalle energie solari. Ma noi grazie alla scienza dello spirito, la scienza dell’intelligenza, sappiamo che i fenomeni naturali sono guidati dagli esseri solari che governano l’evoluzione del Creato perciò pensiamo che questo fenomeno aurorale sia, come fu nel 1938 e nel 1939, un forte richiamo al ravvedimento per i popoli europei perché si schierino palesemente contro ogni violenza e dimostrino a tutti i governanti la loro grande volontà di pace su tutte le frontiere.
Abbiamo parlato dell’aurora boreale del 1938 e del 1939 in relazione a quella del 5 novembre 2023 e abbiamo parlato di Adolf Hitler, il diavolo di quell’epoca, che interpretò quel segno celeste come un avallo alla sua funesta missione.
I saggi iniziati sapevano che egli si sbagliava e oggi lo sa tutta l’umanità. Chissà se i diavoli d’oggi. i guerrafondai, i venditori di armi, i grandi amministratori delegati dell’Industria bellica e dell’alta finanza internazionale, che si prostituisce all’industria bellica, i governanti pagliacci, gli scienziati senza scrupoli, tutti questi sangue di serpe, chissà se lor signori, i diavoli d’oggi, mentre se ne stavano nei loro lussuosi lupanari, nelle loro orge, nelle loro sinagoghe, nelle riunioni massoniche a banchettare tra i pascoli di Asmodeo, chissà cosa hanno pensato mentre questa nuova aurora tingeva di rosso i cieli dell’Europa.
Avranno pensato come Hitler che il fato è dalla loro parte? Oppure avranno rabbrividito capendo che la silenziosa voce dell’aurora sta cantando la loro marcia funebre? Chissà se stavolta hanno capito che i loro disegni di guerra sono destinati a ricadere sulle loro teste con tutto l’immenso gravame di sangue che chiama a gran voce l’ira del Padre Glorioso. Noi non nutriamo false speranze: sappiamo bene che certe tribolazioni debbono pur compiersi, ma sappiamo anche che questo nostro tempo è il grande tempo che l’Altissimo si è riservato per scatenare la sua giustizia e il Sole e la Terra annunciano la frusta che abbatterà le malvagità dell’uomo.
Alzino la testa i buoni, i mansueti, i puri di cuore, gli assetati di giustizia perché i segni celesti dicono che la liberazione è vicina e la salvezza viene dal cielo.
Marco Marsili
07 Novembre 2023