Moses Brings Plenty: extraterrestri e profezie nella cultura Lakota
Pubblicato il 29 Settembre 2023
Pubblicato il 29 Settembre 2023

Domenica 10 settembre a Panicale (PG), presso l’allevamento di bisonti di Massimiliano Gatti, si è svolto l’evento “La nazione del Bisonte”, una giornata caratterizzata da talk e workshop alla scoperta del mondo dei Nativi Americani. L’evento, a cui abbiamo partecipato con i ragazzi dell’associazione “Dal Cielo Alla Terra”, fa parte del WoLakota23, cioè l’incontro annuale tra le istituzioni italiane e i componenti della Nazione Lakota e Dakota, ed ha avuto come ospite d’eccezione Moses Brings Plenty, attore di Hollywood e nativo americano, attualmente protagonista della serie Paramount trasmessa da Sky “Yellowstone”, al fianco di Kevin Kostner. È stato proprio Moses ad inaugurare la giornata con l’intervento “Il rapporto ancestrale tra uomo e bisonte”, nel corso del quale ha sottolineato l’importanza della riconnessione con la natura e con l’ambiente e la realtà del mito del Sacro Bisonte Bianco, rispondendo anche alle curiosità e domande del pubblico in merito al mondo e alla cultura da cui proviene.

Marco Marsili e Francesca Panfili, coadiuvati dai ragazzi dell’associazione presenti all’evento, hanno avuto l’occasione di realizzare un’intervista a Mr Moses Brings Plenty all’interno della quale l’attore e attivista, da anni impegnato nella difesa dei diritti del popolo Lakota, ha risposto a diverse domande relative al contatto extraterrestre, alle profezie del suo popolo dedicate al tempo in cui viviamo e molto altro.

Moses ha concluso l’intervista dando un messaggio alle giovani generazioni, esortandole a riconnettersi con la Natura e ad incarnare ciò per cui sono state create, ossia lavorare a favore del Pianeta e della vita apprendendo dalla Madre Terra le leggi dell’esistenza in armonia con ogni essere vivente e con l’universo.

Mr Moses Brings Plenty ha anche parlato della follia nucleare e del pericolo che come umanità stiamo vivendo, esortando al risveglio e alla presa di coscienza per cambiare noi stessi e il mondo.

Riportiamo qui alcuni punti salienti dell’intervista:

Domanda: Tu sei un celebre attore, artista e musicista, sei un grande attivista, combatti per i diritti degli Indiani d’America e sei impegnato nella diffusione della cultura della nazione Lakota nel mondo, della quale sei un importante esponente. Qual è il tuo pensiero in merito alla realtà extraterrestre? Da sempre la tua gente ha un rapporto privilegiato con i popoli dello spazio.

Risposta: Per prima cosa, desidero ringraziarvi per aver trovato il tempo di essere qui oggi. È un onore avere questo spazio e questa opportunità. Riguardo agli extraterrestri o alla vita al di là della nostra galassia noi Lakota crediamo profondamente che ci sia un Potere Superiore e se la società vuole chiamare questo Potere Superiore con il nome di “Essere Supremo”, allora chi può dire che non ci sia vita oltre la Terra? Nella nostra lingua non abbiamo una parola per indicare “su” e non abbiamo una parola per indicare “giù”, perché abbiamo sempre saputo già prima della scienza che l’universo non ha confini. È così vasto! Diciamo semplicemente “Kakia!” per dire “lì” o “Lenà” per dire “qui”, perché non c’è nessun “giù” e nessun “su”, c’è solo “lì” o “qui”, quindi cosa c’è lassù? È chiaro che ci sono prove di molto precedenti rispetto a quelle di poche settimane fa, quando il governo degli Stati Uniti ha ammesso ciò di cui il nostro popolo ha sempre parlato chiamandolo con il nome di “The Star Nation”. Abbiamo canzoni dedicate ai popoli delle stelle e una conoscenza antica di loro, che principalmente ci deriva dai nostri fratelli Dakota. E questo perché crediamo fortemente che ci sia un Grande Creatore dietro a tutta la creazione. Non posso dire che non esista, posso dire semplicemente “Perché no?”.

Marco Francesca intervista Moses Lakota1

D: Dalle nostre ricerche sappiamo che nei territori indiani ci sono molti avvistamenti UFO e molti contatti con gli extraterrestri. Negli anni ‘90 Giorgio Bongiovanni fu invitato a partecipare a un grande convegno in South Dakota organizzato dal capo Standing Elk, incentrato sulla realtà extraterrestre. Tu sei mai entrato in contatto con questa realtà o hai mai conosciuto qualcuno che ha avuto contatti diretti con i popoli delle stelle?

R: Non posso dire molto di più, perché se c’è questa grande conoscenza che viene da loro e questa venisse condivisa, le persone… guarda cosa stiamo facendo al nostro pianeta! A causa della nostra mancanza di comprensione della Madre Terra stiamo abusando del potere e stiamo diventando violenti verso tutto ciò che ci dà la vita. Quindi se ci fosse conoscenza di forme di vita extraterrestri, le deprederemmo, così come abbiamo depredato il pianeta! Dipende da ognuno di noi: se affermiamo che il Potere Superiore è perfetto, perché non potrebbe essere possibile? Queste saranno le mie risposte. Dipende da ogni persona. Non si tratta di ciò in cui tu credi, perché tu puoi dire di credere in qualcosa, ma sono le tue azioni che ti mostreranno sempre qual è la tua fede, perché il punto è la tua fede, non il tuo credo. Quindi in cosa hai fede? Quello è ciò che ti muove e che tu cerchi, ciò per cui investi il tuo tempo e i tuoi sforzi per andare avanti e l’energia per muoverti in quella direzione. Non lo sai, è invisibile, ma se continui ad andare e ti muovi in quella direzione alla fine lo vedrai.

D: Ci sono alcune antiche profezie che parlano del contatto tra i popoli della Terra e i popoli delle stelle. Molti esperti affermano che queste profezie riguardano l’epoca contemporanea e in effetti vari eventi ci dimostrano che siamo nel periodo del loro compimento. Cosa puoi dirci a riguardo? Hai una conoscenza più approfondita su questo argomento?

R: Assolutamente. Ci sono molte profezie di molte popolazioni e oggi siamo nel tempo di tutte quelle profezie, le stiamo portando a compimento. Perciò dobbiamo svegliarci per invertire la rotta, per ribaltare tutto, cambiando le nostre azioni, il nostro movimento e ciò che facciamo. Non è solo per il pianeta, ma anche e soprattutto l’uno per l’altro. È spaventoso il tipo di mondo che un bambino di sette anni sperimenterà se avrà l’opportunità di vivere fino a trent’anni. Non voglio nemmeno vedere quel mondo perché oggi, per quello che ho visto e per i cambiamenti a cui ho assistito negli ultimi dieci anni, è inquietante. Il livello di ossigeno nell’aria sta diminuendo, la qualità della nostra acqua deve essere trattata e purificata per poter essere consumata. Oltre a questo, il livello di salute nei nostri corpi sta diminuendo. Quindi, l’ironia delle profezie è la seguente: i nostri predecessori ce le hanno raccontate, noi le abbiamo apprese, ma non abbiamo fatto niente per prevenirle. Di conseguenza, oggi stiamo portando alla luce ciò che è stato già detto molto tempo fa. All’umanità è stato dato un preavviso, ma non è assolutamente troppo tardi ora. Tuttavia dobbiamo occuparcene in questo preciso momento: dobbiamo fare delle azioni per invertire la rotta e allontanarci da quelle profezie e far sì che restino solo tali.

D: Noi occidentali non siamo cresciuti con gli insegnamenti del tuo popolo. Cosa puoi consigliarci per comprendere che tutti noi siamo veramente figli del Grande Spirito?

R: C’è sempre una chiave ed essa è la natura, l’ambiente. Se si rimuovesse ogni albero nel pianeta, noi moriremmo, giusto? Ma se rimuovessimo gli esseri umani dal pianeta, esso rifiorirebbe e tornerebbe in salute. Quindi non ha nulla a che fare con quale tradizione noi abbiamo: ognuna di esse è connessa all’ambiente, ha un intimo rapporto con la natura. Persino Gesù Cristo, quando andò nel deserto per quaranta giorni e quaranta notti, si immerse nella natura per imparare, capire. Qualunque sia il modo in cui lo facciamo è lo stesso. Perciò dobbiamo proteggere la natura: se eliminiamo gli orsi, periremo, se eliminiamo i lupi o i cavalli, periremo.

Quindi insisto: dobbiamo agire per evitare che le profezie diventino realtà, dobbiamo agire per proteggere la natura, gli animali, lo spazio necessario per fare quello che sanno fare e per prendere quel posto sano e darci così anche a noi l’opportunità di essere sani. Non dobbiamo restituire l’intero mondo indietro, ma ridargli luoghi e spazi. Siamo osservati ovunque. Mia nonna diceva: “Quando ti senti solo e stai attraversando un momento di fragilità della vita e senti che stai per mollare esci quando fa buio, guarda in alto verso il cielo e vedrai che siamo tutti lì con te nelle stelle!”. Quindi ci è stata data un’opportunità, in quanto esseri fisici, di guadagnarci un posto nell’universo, ovunque esso sia. Il nostro popolo era a conoscenza da migliaia di anni del punto di non ritorno, la scienza lo chiama “Black hole”, ecco perché i nostri antenati vivevano con amore e compassione e coesistevano e diventavano fratelli e parenti della natura. Non facevano della natura un loro possedimento, ma erano suoi fratelli ed è questo ciò che dobbiamo fare di nuovo: diventare fratelli della natura imparando e comprendendo la sua via, in quanto essa è l’unica via. Se imparassimo a seguire la via della natura, ovvero a coesistere con il pianeta, anche noi saremmo sani: non abbiamo bisogno di conoscenze esterne, la conoscenza è già qui. Ciò che dobbiamo conoscere è nella formica che si arrampica, nel ragno che sale sulla tua mano e che possiede più conoscenza di tutti gli scienziati e di tutti i saggi messi insieme di tutta la storia dell’umanità, perché il Grande Creatore ha instillato quella conoscenza e quella comprensione anche dentro di lui. Ecco il motivo per cui resta un ragno, non cambia, ma noi sì. Col tempo noi cambiamo in peggio: ora invece è il momento di ritornare al bene, ma non abbiamo bisogno di prendere delle conoscenze altrove, la conoscenza di cui abbiamo bisogno è già qui. Allora forse, quando avremo realizzato questo, coloro che abitano nell’universo verranno e saranno anche loro nostri fratelli.

D: Vuoi darci un messaggio per le giovani generazioni?

R: Riconnettetevi all’ambiente, ritornate nella natura, perché è da lì che otterrete una grande saggezza e sapienza su come portare avanti l’umanità e così inizierete a capire come ci si sente a vivere in pace nella propria vita e si comprende cos’è la pace. Vi assicurerete inoltre che anche tutte le altre persone sperimentino la pace, perché una sola bomba nucleare – non mi interessa quale parte del mondo o quale paese subirà un’esplosione nucleare – avrà comunque effetto sull’intero pianeta, perché, come ho già detto, viviamo tutti sotto la stessa atmosfera, condividiamo tutti lo stesso sole, guardiamo tutti la stessa luna. Quindi, a voi giovani, voglio dire: svegliatevi, capite ciò che è davvero importante! L’intelligenza artificiale? Non lasciate che questa diventi la vostra guida. Siete più intelligenti di essa: siate ciò per cui siete stati creati, ossia per essere lavoratori al servizio dell’umanità, e soprattutto per essere lavoratori per l’ambiente, perché senza un ambiente sano, noi moriremo. Non importa di quale nazionalità siete o a quale religione appartenete, non importa quale guadagno cercate o desiderate o quanti soldi avete, tutto questo non conta! L’ambiente, l’unione, l’umanità, l’amore, la compassione, il rispetto per voi stessi e il rispetto per gli altri, si riversa tutto dentro di voi. Siate svegli e ritornate alla vera maestra della vita che è la natura!

Il nostro più sentito ringraziamento va all’associazione “Wambli Gleska” nella persona di Alessandro Martire, che si occupa della difesa e della diffusione della cultura Lakota nel mondo e che ha reso possibile questa intervista.

Di seguito il link per ascoltare l’intervista:

Con devozione,

Alice Bei

29 Settembre 2023

Un ringraziamento speciale a Pietro J. Di Stefano e Sara Micheletti per le fotografie.

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