Maurice Chatelain, matematico francese, specialista in trasmissioni radio radar, telecomunicazioni e calcoli orbitali, quando ha lasciato la Francia nel 1955, ha iniziato a prestare servizio nel programma spaziale degli Stati Uniti come esperto in comunicazioni al Centro Spaziale Johnson di Houston e capo dei sistemi di comunicazione della NASA.
Dichiarazioni dal suo libro “I nostri antenati sono venuti dallo spazio”, uscito nel 1978:
(libro originale in versione pdf: Our ancestors came from space)
“Durante le loro missioni (gli astronauti, ndr) hanno assistito a fenomeni che non potevano essere discussi con nessuno al di fuori della NASA. È molto difficile ottenere informazioni specifiche dalla NASA, che esercita ancora un controllo molto rigido su qualsiasi divulgazione di questi eventi.”
“Sembra che tutti i voli Apollo e Gemini siano stati seguiti a distanza, e a volte da vicino da veicoli spaziali di origine extraterrestre – dischi volanti, o UFO, se volete chiamarli con quel nome. Ogni volta che capitava, gli astronauti informavano il Controllo Missione, il quale ordinava il silenzio assoluto.“
“Credo che Walter Schirra a bordo del Mercury 8 sia stato il primo degli astronauti a usare il nome in codice ‘Babbo Natale’ per indicare la presenza di dischi volanti accanto alle capsule spaziali. Tuttavia, i suoi annunci furono a malapena notati dal grande pubblico.“
Un po’ diverso fu il caso di James Lovell, a bordo del modulo di comando dell’Apollo 8, che uscì da dietro la luna e disse, per farsi sentire da tutti: “VI INFORMIAMO CHE ESISTE BABBO NATALE“.
Anche se questo avvenne il giorno di Natale del 1968, molte persone percepirono un significato nascosto in quelle parole che non fu difficile decifrare.
James McDivitt fu apparentemente il primo a fotografare un oggetto volante non identificato, il 4 giugno 1965, mentre si trovava sopra le Hawaii a bordo di Gemini 4. Frank Borman e James Lovell scattarono magnifiche fotografie di due UFO che seguivano Gemini 7 il 4 dicembre 1965, a una distanza di poche centinaia di metri. Gli UFO sembravano funghi giganteschi con i loro sistemi di propulsione che mostravano chiaramente un bagliore sul lato inferiore.
L’anno successivo, il 12 novembre 1966, anche James Lovell ed Edwin Aldrin su Gemini 12 videro due UFO a poco più di mezzo miglio dalla capsula. Questi furono osservati per diverso tempo e fotografati ripetutamente. Lo stesso accadde a Frank Borman e James Lovell sull’Apollo 8 la vigilia di Natale del 1968 e a Thomas Stafford e John Young sull’Apollo 10 il 22 maggio 1969. Gli UFO si presentarono sia durante l’orbita intorno alla Luna che durante il volo di ritorno dell’Apollo 10.
Infine, quando l’Apollo 11 effettuò il primo allunaggio sul Mare della Tranquillità e, solo pochi istanti prima che Armstrong scendesse la scaletta per mettere piede sulla Luna, due UFO si librarono sopra di lui. Edwin Aldrin li fotografò più volte. Alcune di queste fotografie sono state pubblicate nel numero di giugno 1975 della rivista Modern People. La rivista non ha detto dove le ha ottenute, accennando vagamente a una fonte giapponese.
Si è persino detto che la missione Apollo 13 portava a bordo un ordigno nucleare che poteva essere innescato per effettuare misurazioni dell’infrastruttura lunare e le cui detonazioni sarebbero apparse sui grafici di diversi sismografi di registrazione posizionati in luoghi diversi. L’inspiegabile esplosione di un serbatoio di ossigeno nel modulo di servizio dell’Apollo 13 durante il volo verso la Luna, secondo alcune voci, sarebbe stata causata deliberatamente da un UFO che seguiva la capsula per impedire la detonazione della carica atomica che avrebbe potuto distruggere o mettere in pericolo qualche base lunare stabilita da extraterrestri. Si è parlato molto e si parla ancora. Si diceva anche che durante i voli i nostri astronauti avevano spesso la sensazione che una forza esterna cercasse di impadronirsi delle loro menti. Ciò che sembra quasi certo è che alcuni astronauti hanno avuto problemi psicologici e cambiamenti di personalità dopo le loro missioni nello spazio. Alcuni divennero profondamente religiosi, altri sembrarono sviluppare problemi mentali, fatti che naturalmente potrebbero essere attribuiti a pure coincidenze senza particolare significato.”
(tratto dal libro “Esperienze Extraterrestri” di Marco Marsili)
Nel 1979 Maurice Chatelain, ha confermato che Armstrong aveva riferito di aver visto due UFO sul bordo di un cratere. Chatelain ritiene che alcuni UFO possano provenire dal nostro sistema solare.
Inoltre egli ha confermato che le trasmissioni radio di Apollo 11 (ovvero le comunicazioni tra Houston e Apollo) sono state interrotte in diverse occasioni al fine di nascondere la notizia da parte del pubblico e che gli incontri con gli UFO erano conosciuti dalla NASA, ma nessuno ne ha parlato fino ad adesso.