(immagine in evidenza: Albert Chop, in piedi sulla destra, insieme al suo team di controllori,
monitora il radar che rileva la presenza di vari UFO sopra i cieli di Washington)
Albert M. Chop è stato direttore ufficiale della Stampa NASA e suo portavoce, esperto civile dell’Aeronautica Militare USA e portavoce Stampa dell’A.T.I.C. (Air Technical Intelligence Center) la sezione dell’Air Force creata nel 1947 per raccogliere testimonianze, indagare e interpretare i dati relativi a oggetti volanti di tecnologia aliena avvistati in diversi luoghi.
“Sono convinto da molto tempo che i dischi volanti sono reali e di origine interplanetaria. In altre parole, noi siamo osservati da esseri che vengono da un altro pianeta“.
Tratto dal libro “Esperienze Extraterrestri” di Marco Marsili.
Il Carosello di Washington
Tra il 19 luglio e il 3 agosto 1952 Washington fu sorvolata da una serie di oggetti volanti non identificati: fu addirittura coniato un termine, il Carosello di Washington, in inglese Washington merry-go-round.
Il 19 luglio del 1952 alle 23,30 circa appaiono 7 echi sugli schermi radar dell’aeroporto di Washington, poco dopo confermati dall’osservazione visuale di luci dalla forma di sfere luminose. La velocità di tali bolle luminose variava da 160 a 500 km orari, con accelerazioni superiori alla velocità di Mach 10. Gli echi radar sono confermati dalla base aerea di Edwards. Le sfere luminose si spostano verso la città e numerosi cittadini li vedono mentre si muovono a quote e velocità diverse. Temendo che possano sorvolare la Casa Bianca, vengono allertate le basi aeree vicino alla capitale e poco dopo decollano alcuni caccia Lockheed F-94 Starfire. Il fenomeno è stato osservato da numerosi abitanti della città, dai piloti dei caccia e dagli operatori radar dell’aeroporto civile di Washington e delle basi aeree di Andrews e Bolling.
Alle 20:15 del 26 luglio 1952, il fenomeno degli avvistamenti si ripete e un pilota e una hostess di un volo della National Airlines diretto a Washington osservano alcune luci sopra il loro aereo. In pochi minuti, anche i centri radar dell’aeroporto nazionale e il radar dell’Andrews Air Force Base tracciano contemporaneamente altri oggetti sconosciuti.
Nel frattempo Albert M. Chop, portavoce della stampa del Progetto Blue Book, arriva all’aeroporto nazionale. Il Sergente capo dell’USAF Charles E. Cummings osserva visivamente gli oggetti e in seguito dirà: “Queste luci non avevano le caratteristiche tipiche delle stelle cadenti. Non c’erano scie… viaggiavano più velocemente di qualsiasi stella cadente che io avessi mai visto.”
Albert Chop si unisce poi al personale del centro radar che verso le 21:30 rileva il passaggio di oggetti sconosciuti praticamente in ogni settore. Il capitano John McHugo, il leader del volo, venne indirizzato verso i segnali indicati dai radar, ma non vede nulla, effettua ripetuti tentativi ottenendo sempre lo stesso risultato.
Ma il suo gregario, il tenente William Patterson, vede 4 “bagliori” bianchi e li insegue. In seguito dirà agli investigatori: “Ho cercato di entrare in contatto sotto i 1.000 piedi”, “ero alla mia massima velocità ma… ho smesso di inseguirli perché non c’era alcuna possibilità di sorpassarli.”
Chop racconta di aver annotato la conversazione tra i piloti e il personale di terra per un rapporto dell’Aeronautica.
“A terra chiesero a uno dei piloti, [il tenente] William Patterson, se avesse visto qualcosa e lui rispose: “Li vedo ora e sono tutti intorno a me. Cosa devo fare?” E nessuno rispose… perché non sapevamo cosa dirgli.“

“Lettera di Albert Chop a Henry Holt & Co.”
Donald E. Keyhoe è stato un ufologo e ricercatore molto conosciuto negli Stati Uniti, che ha condotto studi approfonditi e sistematici sugli UFO e ha fondato, nel 1956, il NICAP (National Investigations Committee On Aerial Phenomena). Keyhoe lavorò con l’USAF quando ancora le Forze Aeree degli USA, non avevano una linea decisa di condotta riguardo l’informazione per il pubblico riguardo gli UFO. Il ricercatore collaborava anche con l’A.T.I.C, il cui portavoce era Albert M. Chop, che divenne poi direttore ufficiale della Stampa NASA.
Keyhoe scrisse diversi libri sugli UFO, tra cui “Dischi Volanti dallo Spazio“, del 1953, basato in gran parte su interviste ufficiali e rapporti convalidati dall’Air Force.
A questo riguardo nel gennaio del 1953 Albert Chop scrisse un’importante lettera che fu inviata all’editore presso cui il maggiore Keyhoe avrebbe pubblicato il suo libro “Flying sources from the outer space” a titolo della serietà e della veridicità di quanto riportato riguardo agli avvistamenti di Washington.
Questo documento, risalente al gennaio 1953 e scritto su carta intestata del Ministero della Difesa degli Stati Uniti, descrive Keyhoe come “un responsabile e accurato reporter” ed esprime di fatto una cauta approvazione sugli argomenti in favore dell’ipotesi extraterrestre. Nell’edizione originale del libro “Flying sources from the outer space”, la lettera di Chop era inclusa nella retrocopertina.
La lettera arriva in un momento particolare, poiché nel febbraio del 1953 Albert Chop si dimette dal Pentagono e lascia la sua scrivania all’Air Force Press dopo aver spiegato a Keyhoe: “…che questo non aveva nulla a che fare con i dischi volanti.”
Questa è la lettera originale nella quale Chop conferma implicitamente che il nostro pianeta è costantemente visitato da entità evolute.
Chop afferma che il Maggiore Keyhoe, ora pensionato del Corpo dei Marines, è noto positivamente all’Aeronautica e che questa è al corrente delle affermazioni di Keyhoe secondo cui i “dischi volanti” sono di origine extraterrestre.
Chop conclude la lettera affermando che vario personale dell’USAF è convinto possa trattarsi di fenomeni naturali sconosciuti ma che, se le manovre riferite da molti competenti osservatori sono vere, l’unica risposta che rimane è quella dell’origine interplanetaria.
La seconda foto è la traduzione riportata sul libro di Keyhoe “La verità sui dischi volanti”, edita in italiano nel 1954.
Dichiarazioni di Donald E. Keyhoe e del Magg. Gen. John A. Samford
sugli avvistamenti di Washington del 1952
Il video è stato girato quattro mesi dopo la genesi del Progetto Blue Book e due giorni dopo una conferenza stampa tenuta dall’Aeronautica Militare per affrontare una serie di avvistamenti di UFO sopra Washington D.C. del 31 luglio 1952.
In questa intervista il Maggiore Generale John A. Samford spiega il mandato dell’Aeronautica Militare di identificare e analizzare le potenziali minacce provenienti dall’aria, assicurando al contempo alla cittadinanza che non esisteva alcuna minaccia nota.
Secondo il generale Samford tra il 1947 e il momento dell’intervista, un arco di tempo di circa cinque anni, sono stati raccolti tra i 1.000 e i 2.000 rapporti. La maggior parte di esse poteva essere spiegata come bufala, errore o fenomeno naturale. Il resto degli avvistamenti, fatti da “osservatori credibili di cose relativamente incredibili“, erano ciò che l’Aeronautica Militare stava “cercando di risolvere” con il Progetto Blue Book.
In questo filmato è presente anche il maggiore Donald Keyhoe, che offre un’opinione diversa.
Traduzione del video
John A. Samford: “Sono qui per discutere dei cosiddetti dischi volanti. L’interesse dell’Aeronautica Militare per questo problema è dovuto al fatto che ci sentiamo obbligati a identificare e analizzare al meglio delle nostre capacità, qualsiasi cosa in aria possa avere una possibilità di minaccia o minaccia per gli Stati Uniti.
Nel perseguire questo obbligo dal 1947, abbiamo ricevuto e analizzato tra mille e duemila rapporti che ci sono pervenuti da ogni tipo di fonte. Di questa grande quantità di rapporti
siamo stati in grado di spiegare adeguatamente la maggior parte di essi, siamo stati in grado di spiegarli come bufale, come erroneamente identificati aerei amici, come fenomeni meteorologici o elettronici o come aberrazione luminosa.
Tuttavia, una certa percentuale di questo volume di segnalazioni è stata fatta da osservatori credibili, di cose relativamente incredibili. È questo gruppo di osservazioni che ora cerchiamo di risolvere.
La nostra difficoltà di fondo nell’affrontare la cosa è che non esistono misurazioni che ci permettano di inserirli in un qualsiasi modello che sia utile per un’analisi specifica che ci consenta di fare il passo successivo. Ad oggi siamo ad una sola conclusione certa rispetto a questa restante percentuale e cioè che non ha alcuno scopo che sia possibile mettere in relazione a una minaccia per gli Stati Uniti (…) Possiamo dire che i recenti avvistamenti non sono in nessun modo collegati con alcuno sviluppo segreto da parte di alcun dipartimento o agenzia degli Stati Uniti.”
Domanda: “Maggiore Donald Keyhoe qual è la sua opinione su questi nuovi avvistamenti di oggetti non identificati?”
Maggiore Donald Keyhoe: “Con tutto il rispetto per l’Aeronautica Militare, credo che alcuni di essi si riveleranno essere di origine interplanetaria. Durante un’indagine di tre anni di indagini ho scoperto che molte autorità hanno descritto oggetti di origine non identificata e ad alta velocità. In un caso i piloti riportano che il loro aereo è stato colpito da un oggetto a cinquecento miglia all’ora. Ovviamente si trattava di un oggetto solido e credo che provenisse dallo spazio.”