Funima International – centro accoglienza Bolzano

Da molti anni collaboriamo con l’associazione Funima International Onlus, con cui abbiamo instaurato sentimenti di reciproca amicizia, stima e solidarietà, sostenendo le loro attività e progetti.

Nel mese di gennaio i nostri volontari Simonetta, Luisa, Marcella, Peter e Loredana hanno portato un po’ di conforto ai ragazzi del centro accoglienza di Bolzano, consegnando capi di abbigliamento, coperte e altri beni.

Di seguito abbiamo raccolto la loro testimonianza.

La vita sta diventando sempre più un’arena dove l’indifferenza alimenta il potere del male che mira a separare e ad aumentare la distanza tra gli esseri umani. Per questo, anche per noi volontari diventa sempre più difficile raggiungere coloro che, impotenti, sono condannati dal sistema a trovarsi sempre più emarginati e impossibilitati nel poter sopravvivere, inserirsi o reinserirsi in quella che è la cosiddetta “vita normale”, di cui tutti abbiamo diritto al mondo. 

Nella realtà della città di Bolzano noi gruppo di volontari Funima International, dopo la morte dei due giovani ragazzi nei mesi scorsi, sperimentiamo che la possibilità di entrare in contatto con loro, sta diventando sempre più difficile!

Diversi sono stati i giorni in cui ultimamente ci siamo recati invano, lungo i fiumi, sotto i ponti o nei vicoli del centro o comunque nei posti in cui sono soliti rifugiarsi per la notte. Abbiamo chiesto alle istituzioni, come la polizia municipale, informazioni per aiutarci nella ricerca, ma l’indifferenza, fino ad esprimere un simile disprezzo nei loro confronti, ci ha rattristati e amareggiati. 

Ma noi non molliamo, e con la nostra perseveranza dettata dall’amore per la causa, finalmente abbiamo avuto la “fortuna” di trovarli in una struttura. Sono prevalentemente giovani che purtroppo, in questa ricezione, oltre a venirgli garantiti minimi pasti e piccoli tuguri prefabbricati freddissimi e promiscui, non gli viene dato niente altro, se non la presenza del personale di sorveglianza, per evitare che commettano atti illeciti o risse.

Oggi 26 gennaio, quando siamo entrati nel piazzale della struttura, come api addosso al miele, questi ragazzi ci venivano incontro e purtroppo, ciò che avevamo potuto raccogliere come coperte e vestiario rispetto al loro sostenuto numero, non è stato sufficiente per accontentare tutti!

Naturalmente quasi nessuno di loro riusciva a comunicare nella nostra lingua, ma il loro cuore comunicava più di ogni altra cosa, la parola “grazie”, diveniva un coro, i loro sorrisi formavano un’indescrivibile energia,  dove i cuori si incontravano al di là di ogni ostacolo e sofferenza; ci trattenevano, volevano tutti darci i loro numeri di telefono, nonostante il loro scarso vocabolario, cercavano di chiederci quando saremmo tornate a fornirgli altre  giacche, scarpe, maglioni, coperte, etc.

Nel contesto, ci ha emozionati profondamente uno di loro che conosce discretamente la nostra lingua, esprimendoci il suo grande desiderio di volersi iscrivere alla scuola professionale per diventare saldatore. Ma per realizzare questo, necessita di marche da bollo, bolli per moduli e fototessera, per un totale di circa €50, quando lui non ha neanche soldi sufficienti per procurarsi le foto.

Come si può rimanere indifferenti di fronte a questo? Così insieme stiamo raccogliendo fondi per concretizzare questo suo sogno, dove la nostra intenzione, oltre a quella di procurargli i soldi, è anche quella di affiancarlo, acquistando marca da bollo, compilando il modulo e accompagnarlo in Questura, perché non avendo nessuna struttura dietro, essere solidali con questi ragazzi, vuol dire anche guidarli e istruirli fin quando possiamo!

Il nostro desiderio è compiere la nostra missione dove in ogni nostro minimo gesto sia presente la gioia, la speranza, la luce, nel credere appunto che un piccolo gesto, per noi che abbiamo il superfluo, può diventare per loro che non hanno nulla o quasi, vitale nel corpo e nel cuore. Consapevoli di non riuscire ad aiutare tutti perché è impossibile, aiuteremo sicuramente noi stessi a credere sempre più che la condivisione, il fatto di offrire sempre di più rinunciando appunto al nostro superfluo, sia nelle cose materiali che nel tempo a disposizione, può essere di esempio e dimostrare intorno a noi che si possono cambiare tragiche condizioni. 

Siamo noi a dire grazie a questi poveri-preziosi ragazzi, come siamo noi a dire grazie a Funima per incoraggiarci e guidarci in tutte le indescrivibili missioni solidali“.

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