Domanda
Ciao carissimo, sono Chiara.
Quando si lascia questa Terra, nell’aldilà si è coscienti di essere morti?
E poi altra domanda …. le ingiustizie che subiamo in questa Terra sono vere e proprie ingiustizie o non è altro che il karma e quindi sono l’effetto del nostro agire sbagliato e dei nostri errori precedenti?
Ti ringrazio di cuore se avrai tempo di rispondermi.
Pace su tutte le frontiere, sempre.
Con affetto e tantissima stima.
Un forte abbraccio
Risposta
Ciao Chiara, grazie per averci scritto.
Nel momento in cui terminiamo un’incarnazione lo spirito e l’anima passano nella loro reale dimensione (aldilà) mentre il corpo materiale ritorna alla terra. Ricorda che tutti gli spiriti provengono dai Soli e vengono nutriti dallo psichismo solare, mentre gli abitacoli biofisici provengono dai pianeti e sono composti dagli elementi presenti in quel determinato pianeta.
Non tutti gli uomini al momento del trapasso sono consapevoli di essere morti. Anzi, mi viene da dire che nelle condizioni spirituali in cui versa il nostro pianeta, pochi spiriti si rendono subito conto dell’avvenuta morte fisica. Questo succede perché sulla Terra la stragrande maggioranza della popolazione vive una vita solo dal punto di vista materiale, non sa che noi siamo in primis spirito, non sa dell’eternità dello spirito, della dottrina della reincarnazione, della legge di causa ed effetto, e molto altro. Sinteticamente, non conosce minimamente le basi della scienza dello spirito, che è la scienza della vita. Quindi, molto spesso, gli spiriti che disincarnano pensano ancora di essere vivi (guardati a proposito il film GHOST), e quando scoprono col tempo di non far parte più della dimensione materiale e terrena sono soggetti ad un grosso trauma e ad una grossa sofferenza spirituale.
Invece, per quella minoranza di spiriti che hanno preso coscienza e realizzato la loro vera natura spirituale, la fase del distacco dal corpo è sicuramente meno traumatica e viene concepita come una trasformazione, come un passaggio da una realtà (materiale) ad un’altra realtà (spirituale).
C’è poi un fatto fondamentale che non dobbiamo dimenticare: nell’aldilà, gli spiriti perdono tutti i vincoli di parentela che invece esistono nella realtà terrena. Questi vincoli infatti sono strettamente funzionali all’esplicazione delle leggi del karma, per cui in terra si hanno certi legami parentali esclusivamente per avvenute esperienze e per esperienze da provare, in base al nostro cammino evolutivo. Ma quando si entra nel mondo dell’aldilà, soprattutto se uno spirito presiede nei reami della luce, non si prova più quell’attaccamento alle passioni e ai legami che si provava quando si era in vita. Gli spiriti invece che vibrano a frequenza medio-bassa hanno ancora quella propulsione alle passioni e alle emotività provate in vita, e hanno necessità e morbosità di nutrirsi ancora di esse.
Le ingiustizie che possiamo subire nell’incarnazione possono essere di due tipi. Il primo tipo, ed è la maggioranza, è legato alla legge di causa effetto, cioè al nostro bagaglio karmico che abbiamo accumulato nel tempo.
“Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà“. In base ai nostri pensieri, alle nostre scelte e alle nostre azioni, ogni giorno generiamo delle cause che poi produrranno degli effetti a cui non possiamo sfuggire. Siamo noi gli artefici del nostro destino. Quindi il termine “ingiustizia” qui è fuori luogo, perché siamo noi ad averla manifestata, e se ci accade è proprio per la Giustizia di Dio. Ad ogni modo, bisogna sempre reagire a ciò nel modo che ci ha insegnato Gesù nel Vangelo: “A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra. A chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica“.
Queste parole vogliono significare che è inutile e controproducente opporsi al proprio karma, mentre producono frutti buoni coloro che lasciano andare e si vivono il proprio karma, abbandonando e slegandosi così definitivamente da quell’esperienza, progredendo nel cammino evolutivo.
Il secondo tipo di ingiustizia, ed è la minoranza, è legata al sacrificio cristico. Vi sono spiriti incarnati qua sulla Terra che sono dei veri e propri spiriti angelici che scelgono di prendere su di loro le sofferenze per alleviare il karma di tutta l’umanità. Queste sono sofferenze cristiche perché hanno come esempio massimo il sacrificio di Cristo sulla croce. Quindi, moltissimi santi, veggenti, stimmatizzati, ma anche uomini laici e comuni, sono esseri solari che vivono ingiustizie e soffrono non per il karma (questi esseri non hanno peccati), ma per aiutare tutti noi nel cammino evolutivo. Solitamente, chi vive su di sé un’ingiustizia cristica, non maledice il Cielo, ma mantiene una sua aristocrazia spirituale ed è il primo maestro che può dare consigli al prossimo. Questi angeli vivono le sofferenze con la gioia di Cristo nel cuore.
Un caro saluto
Luigi
03 Gennaio 2023
(immagine in evidenza tratta dal film ‘Nossolar – La Nostra Dimora’)