In tutto il mondo cresce il numero di persone che credono in cause quali il controllo della popolazione, la legalizzazione delle droghe e l’arcobalenizzazione delle strutture sociali, familiari e legislative, aspirando a un superamento di tutto ciò che ha a che fare con il conservatorismo.
La scomparsa delle società conservatrici a volte è un fenomeno fisiologico, altre volte il cambiamento è eterodiretto da regie esterne, menti raffinatissime in grado di dividere, polarizzare e sovvertire gli equilibri sociali. Sembra questo il caso della rete mondialedi fondazioni Open Society, motore dell’internazionale liberal-progressista, fondata dal noto magnate e filantropo George Soros.
Per comprendere come questo miliardario naturalizzato statunitense abbia potuto costruire una tale ragnatela intorno al mondo, che negli anni ha prodotto le rivoluzioni colorate (che hanno devastato l’Europa post-sovietica, in Serbia, Georgia, Ucraina e Kirghizistan), la Primavera Araba (con le annesse guerre in Libia e Siria) e la crisi dei migranti, è necessario ripercorre le tappe principali della vita dell’imprenditore, entrato, a maggio 2016, nella lista delle 30 persone più ricche al mondo con un patrimonio stimato in quasi 25 miliardi di dollari.
Chi è George Soros
George Soros nacque a Budapest nel 1930 con il nome di György Schwartz, da una famiglia ebrea non osservante. Soros sopravvisse all’occupazione nazista, ma a causa del fascismo ungherese la sua abbiente famiglia fu costretta a cambiare il cognome in Soros. Il padre comprò per lui dei documenti falsi dai quali risultava che il suo falso padrino di battesimo fosse un ungherese che per lavoro aiutava i nazisti a confiscare i beni di proprietà degli ebrei mandati nei campi di sterminio. George all’età di 14 anni accompagnò il finto padrino alle operazioni di confisca e collaborò ad esse. Intervistato, molti anni più tardi, dichiarerà: “Naturalmente avrei potuto essere io dall’altra parte o essere tra coloro i cui beni ho confiscato. Ma non c’è alcun senso a teorizzare di questo ora, perché è come il mercato, se non l’avessi fatto io, qualcun altro l’avrebbe fatto comunque. Ero solo uno spettatore in quella situazione, quando la proprietà veniva confiscata, e siccome non ero responsabile non avevo alcun senso di colpa.”
Nel 1947 Soros si trasferì in Inghilterra per sfuggire al regime filosovietico instauratosi in Ungheria. Giunto in terra britannica si riservò la migliore educazione possibile studiando al London School of Economics. Giovane laureato in economia nel 1954 diede inizio alla sua promettente carriera come impiegato nella banca d’affari londinese Singer & Friedlander. Nel 1956 George capì che l’Europa era troppo piccola per contenere il suo entusiasmo giovanile e si trasferì negli Stati Uniti dove consolidò le proprie esperienze specializzandosi nella gestione dei mercati del vecchio continente. La svolta dell’ambizioso Soros avvenne nel 1969, quando fondò il Quantum Fund, che gli garantì rendimenti elevatissimi per più di un decennio.

(Fotografia di Niccolò Caranti)
Quando nascono le Fondazioni Open Society
La storia delle Fondazioni Open Society comincia fra il 1979, anno della nascita dell’Open Society Fund, e il 1984, anno in cui il finanziere ungherese apre a Budapest, in collaborazione con l’Accademia ungherese delle scienze, un istituto dedicato alla diffusione dell’ideale della ‘società aperta’, una visione del mondo che rappresenterà per sempre il sogno di Soros, in linea con la filosofia di Karl Popper. Alla luce di queste teorie un nuovo modo di intendere la societàsi impone attraverso la sovversione globalista di ogni forma di radicamento: le presenze spirituali e tradizionali, in quanto manifestazioni di un retaggio identitario e differenzialista, devono essere eliminate con ogni mezzo, al fine di imporre un “mondo nuovo” fondato sul trionfo della tecnocrazia finanziaria, della massificazione omologante e del materialismo individualista, consumista, cibernetico e post-umano.
Erano i tempi difficili della guerra fredda e Soros, che conosceva bene l’ambiente in cui era nato, aveva cognizione di quanto radicato ed esteso fosse il malcontento nei confronti dell’Unione Sovietica. A partire dal 1984 tanti piccoli istituti gemelli della Open Society appaiono nei paesi facenti parte del patto di Varsavia, come pure in Sud America e nella Repubblica Popolare Cinese. Soros arruola analisti, attivisti e scienziati sociali tutti accomunati dall’anticomunismo. Questa rete gioca un ruolo determinante nel catalizzare il crollo dell’ordine comunista nell’Europa centrorientale.
Nel 1993 Soros decide di porre tutte le fondazioni sotto di una sola entità coordinatrice, l’Open Society Institute, che nel 2010 prenderà il nome di Open Society Foundations (OSF), con l’obiettivo ‘dichiarato’ di promuovere la giustizia, l’istruzione, la sanità pubblica e i media indipendenti. Le fondazioni di Soros operano in tutto il mondo attraverso reti transnazionali potentissime, capaci di investire capitali superiori a quelli di molti Stati e infatti oggi l’OSF è la seconda rete non governativa più ricca degli Stati Uniti, superata soltanto dalla Fondazione Bill e Melinda Gates.
Il ruolo di OSF e CANVAS
Operante in oltre 120 Paesi, ovvero in tre quarti del pianeta, la rete OSF offre e gestisce servizi di consulenza e finanzia università private, organizzazioni non governative e diverse realtà della società civile. Attraverso le sue fondazioni Soros smista miliardi di dollari in giro per il mondo per finanziare partiti di opposizione e movimenti “democratici”, per assoldare militanti dei diritti umani, intellettuali, giornalisti, tecnocrati e mettere a libro paga leader politici ben felici di accontentare i disegni dell’oligarca amico.
In questo modo Soros riesce a destabilizzare governi, manipolare i media, violare la sovranità degli Stati. Per rendere questo lavoro ancora più professionale, Soros ha addirittura agevolato la nascita di una vera e propria multinazionale per “rivoluzioni a domicilio” che si chiama CANVAS, Centre for Applied Nonviolent Action and Strategies. Questa struttura, che come rivelato da Wikileaks risulta infarcita di dollari provenienti dal governo americano, è composta da consulenti ‘rivoluzionari’ che vengono inviati neipaesi retti da governi non graditi agli Usa e quindi a Soros,per poi accendere la miccia delle mobilitazioni ‘democratiche’, che quasi sempre si trasformano in bagni di sangue e guerre civili.
Loredana
(immagine in evidenza George Soros – Festival Economia 2012 01 (cropped) realizzata da Niccolò Caranti)