La vita dei bambini prodigio non è mai facile, chi più chi meno incontra parecchie difficoltà sul suo percorso e il fisico Ettore Majorana (1906-1938?), fu tra quelli che fece più fatica a sopportarne il peso.
Suo padre Fabio Massimo Majorana, anch’egli scienziato, sarà il suo primo insegnante e lui a soli cinque anni, già sapeva affrontare calcoli matematici complicatissimi; da grande diventerà poi un fisico teorico che opererà nel gruppo dei “ragazzi di via Panisperna”, i quali guidati da Enrico Fermi, furono tutti intenti a svolgere importanti ricerche nel campo della fisica nucleare e la meccanica quantistica. Majorana fu l’unico di quel gruppo di scienziati a poter essere alla pari di Fermi per quanto fece, ma il suo carattere finì per essere sempre considerato dagli altri colleghi impossibile da comprendere. Lui non era un tipo socievole e dopo la morte del padre nel 1934 a cui risultava molto legato, divenne anche più scontroso di prima con il prossimo.
Un giorno scomparve e nessuno ne seppe più nulla. Sparì volontariamente? Gli capitò una disgrazia? Venne ucciso? Nessuno lo sa. Certo con la sua intelligenza se avesse voluto fare calcoli per non farsi più trovare ci sarebbe riuscito. E’ famosa la sua ambigua frase scritta negli ultimi tempi quando ormai era stato aggredito dalla depressione: “La fisica è su una strada sbagliata. Siamo tutti su una strada sbagliata.”
Forse Majorana aveva intuito a cosa le ricerche nella fisica nucleare potevano portare in mano ad uomini sempre in guerra tra loro e sempre forse, ha voluto tirarsi fuori da studi ritenuti da lui pericolosi. E’ questa una ipotesi da non scartare. I bambini prodigio studiano più per compiacere il genitore che li prepara in una materia e mai per una scelta personale. Majorana provò a prendere strade di studi diverse da quella della fisica, ma infine divenne uno scienziato come il padre; venuto a mancare l’affetto paterno, restarono solo degli studi su cui la sua frase ambigua dimostra quanto vi rimuginasse sopra. Naturalmente nessuno sa cosa sia successo veramente. Potrebbe anche essere anche stato ucciso da qualcuno per impedirgli di distruggere quanto fatto da lui e ritenuto pericoloso.
In ogni caso a trentadue anni Majorana, il genio che diede un contributo fondamentale alla fisica moderna, si allontanò da tutto desideroso di isolarsi dal mondo e dopo aver scritto alcune lettere (non in grado comunque di chiarire la misteriosa vicenda di questo scienziato), scomparve per sempre.
Rubrica curata da Fercoli, di 12 anni.
fonte: www.storiaomnia.com