Il mondialismo in 7 punti
La complessità di questo fenomeno e le ripercussioni che la sua tentacolare realtà proietta sulle nostre vite non consentono di esaurire in un unico articolo le vastissime implicazioni che a livello sociale, politico ed economico il mondialismo determina, poiché esso implica una trasformazione generale nelle società su tutti i livelli e nei più disparati settori.
Volendo però definire sinteticamente i tratti distintivi più evidenti del mondialismo possiamo individuare i seguenti punti:
1. La diffusione e l’imposizione di un pensiero omologato tendente a dissolvere le identità e le particolarità culturali, politiche e religiose. Una sorta di ‘pensiero unico’ globale. Il progetto di costituzione di un mondo nuovo richiede infatti un uomo nuovo che sia omologato e omologabile, quindi facilmente controllabile.
2. La lotta contro le “identità forti”, difficilmente omologabili alla cultura mondialista e l’abbattimento dei valori tradizionali.
3. La censura, lo psicoreato, il controllo della comunicazione, dei mass media e anche delle menti, dell’espressione dei cittadini, di cui la recente battaglia contro le fake news è un lampante esempio. È di questi giorni la notizia della creazione di una piattaforma comune, la European Newsroom (Enr) finanziata dalla Commissione europea, che vede coinvolte 18 agenzie di stampa, tra cui ANSA, Afp e la tedesca Dpa, con l’obiettivo di coordinare le agenzie stampa contro le fake news e….‘raccontare l’Europa che verrà’.
4. Una strategia d’azione che privilegi l’utilizzo strumentale della politica, una sorta di criptopolitica basata su ricatti e complotti per lo più sotterranei. Pensiamo ai cenacoli della Commissione Trilaterale e del Club Bilderberg, i cui membri si riuniscono a porte chiuse per discutere del destino dell’umanità.
5. Il riferimento ad alcune ideologie imprescindibili come il neomalthusianesimo, che considera l’eccesso delle nascite nelle classi povere un problema per la qualità di vita. Gli architetti del NWO sono ossessionati dal contenimento e la riduzione della popolazione.
6. Il rapporto stretto con i grandi potentati economici. Nell’immaginario collettivo, il NWO ha finito per identificarsi con il potere dei colossi bancari e delle multinazionali che ne sono, per certi versi, l’espressione più visibile.
7. Una visione luciferina che si dirige verso il transumanesimo e nelle sue applicazioni cibernetiche, virtuali e tecnologiche. L’idea di fondo è che l’uomo può farsi Dio e abbattere la natura, arrivando in tal modo a derive post-umane finora impensabili.
Per concludere una citazione di Aldous Huxley: “Lo scopo primario dei governanti rimane sempre e solo quello di fare in modo che i cittadini diano fastidio il meno possibile. E meno sono, meglio è”.
Loredana
Puoi leggere qui gli articoli precedenti: il Nuovo Ordine Mondiale parte prima , parte seconda e parte terza.