Cos’è il gruppo Bilderberg?
Pubblicato il 24 Agosto 2022
Pubblicato il 24 Agosto 2022

L’incontro dei Bilderberg è una conferenza annuale istituita nel 1954 per favorire il dialogo tra Europa e Nord America. L’agenda del gruppo, originariamente per prevenire un’altra guerra mondiale, è ora definita come volta a rafforzare un consenso sul capitalismo occidentale del libero mercato e sui suoi interessi in tutto il mondo. I partecipanti includono leader politici, esperti dell’industria, della finanza, del mondo accademico e dei media, con numeri compresi tra 120 e 150.

Il giornalista Francesco Amodeo per spiegare cosa sia effettivamente il gruppo Bilderberg fa riferimento al concetto di ‘cartello finanziario internazionale’. Il Bilderberg infatti è una delle organizzazioni che formano un vero e proprio cartello finanziario internazionale. Il cartello in economia è un accordo tra più produttori indipendenti di un bene o un servizio che si mettono d’accordo per limitare la concorrenza sul proprio mercato. In questo cartello però c’è un’aggravante, e cioè che si tratta di un accordo tra speculatori internazionali che si organizzano per limitare la concorrenza facendo cartello, con la differenza però che i loro concorrenti, in questo caso, portano il nome di popolo, il nome di democrazie, il nome di diritti sociali, il nome di stati nazionali e di costituzioni, questo quello che loro intendono limitare.

Ecco perchè al Bilderberg o alla Commissione trilaterale o a CFR (Council on Foreign Relations) o al Gruppo dei Trenta leggiamo spesso nei loro report frasi come: “La democrazia non è sempre applicabile” oppure “In Europa le costituzioni andrebbero stracciate perché sono troppo socialiste” quindi troppo sbilanciate dalla parte dei popoli e dei lavoratori.

Questi personaggi si riuniscono più volte all’anno e lo fanno con gli uomini più potenti del mondo, lo fanno a porte chiuse: questo vuol dire che decidono le sorti dei governi.

Se analizziamo tutto questo dal punto di vista del conflitto di interessi, il fatto che questi personaggi facciano parte del direttivo di organizzazioni antidemocratiche, se parlano contro le democrazie e contro le costituzioni, se si riuniscono in maniera semisegreta, allora questi personaggi non dovrebbero mai poter arrivare a ricoprire ruoli con cui possono decidere le sorti della cosa pubblica o le sorti dei popoli e delle democrazie.

È evidente a chiunque che chi fa parte di organizzazioni antidemocratiche non può essere messo nelle condizioni di guidare una democrazia. Chi ritiene che le costituzioni vadano stracciate, non può essere messo nelle condizioni di modificare una Costituzione; chi pensa che i popoli e lavoratori sono un intralcio, perché porta avanti gli interessi dello 0,5 per cento della popolazione mondiale, è ovvio che non dovrebbe mai essere messo nelle condizioni di poter decidere in nome e per conto dei popoli.

Invece quello che emerge dall’analisi di Amodeo è che dal Trattato di Maastricht in poi, quindi dagli anni ’90 in poi,  tutti coloro che hanno firmato accordi e cessioni di sovranità, che hanno inchiodato i popoli all’austerity e li hanno messi alla mercé del cartello finanziario internazionale venivano proprio dal direttivo di queste organizzazioni.

Questo è un dato che si può dimostrare in maniera analitica, analizzando i direttivi di queste organizzazioni. È evidente che non ci troviamo di fronte non ad una teoria del complotto, ma di fronte al più sconosciuto e dannoso conflitto di interessi.

Chi sono i frequentatori di questi incontri

Ma chi sono i frequentatori di questi incontri? Tra gli invitati italiani ricordiamo Romano Prodi, Gianni e Umberto Agnelli, Carlo Azeglio Ciampi, Carlo Rossella, mentre tra gli ospiti internazionali ricordiamo David Rockefeller, Bill Clinton, che ha partecipato al meeting nel ’91 per divenire poi presidente degli Stati Uniti nel 1992, Tony Blair, che ha partecipato al meeting nel ’93 ed è stato poi eletto Prime Minister nel 1997, e Angela Merkel, che ha partecipato al meeting nel maggio del 2005 per poi ritrovarsi cancelliera tedesca a settembre dello stesso anno.

Il 12 novembre del 2009 fu invitato ad uno di questi incontri il signor Herman van Rompuy, ex commissario europeo: una cena a porte chiuse presso il castello di Valdez, dove furono negoziati i Trattati di Roma e dove si tenne la prima riunione della Commissione Europea.

Herman van Rompuy si ritroverà, una settimana dopo, a ricoprire l’incarico di presidente permanente del consiglio europeo.

Ricordiamo che il consiglio europeo è un istituto determinante nelle decisioni negli indirizzi di politica comune dell’unione europea. Tra gli altri nomi di spicco che hanno partecipato a queste riunioni esclusive troviamo anche Christine  Lagarde, l’attuale presidente della BCE, che ha partecipato al meeting nel 2009 per poi essere nominata nel 2011 direttrice del Fondo Monetario Internazionale nel 2011. Con lei alla riunione Bilderberg era presente Mario Draghi che quell’anno è diventato presidente della Banca centrale Europea.

Tra gli altri nomi di partecipanti agli incontri Bilderbeg troviamo come detto anche Romano Prodi, ex membro del comitato direttivo del gruppo ed ex presidente della Commissione Europea, come anche George Robertson, che ha partecipato al meeting nel ’98 per essere poi ha eletto Segretario generale della Nato l’anno dopo.

Ma i tre ultimi personaggi che abbiamo appena nominato hanno in comune un’altra cosa, l’appartenenza alla Commissione Trilaterale e al Gruppo dei 30, di cui fa parte anche Mario Draghi.

La Commissione Trilaterale è stata fondata nel 1973 da tre uomini che dobbiamo avere ben presenti Zbigniew Brezinski, David Rockefeller ed Henry Kissinger. È suddivisa in tre sottogruppi: il gruppo europeo, l’americano e l’asiatico giapponese. La commissione si definisce un gruppo di studio (think tank) non governativo e apartitico e riunisce in sé uomini politici uomini, d’affari banchieri, proprietari di industria, proprietari di multinazionali di ogni settore e anche giornalisti, uomini fondamentali nel processo di decision making globale.

Una delle più importanti pubblicazioni edite per la Commissione trilaterale è stata scritta da Michel Crozier, Samuel P. Huntington e Joji Watanuki, e si chiama “La crisi della democrazia. Rapporto sulla governabilità delle democrazie alla Commissione trilaterale”. Questo libro è stato edito in Italia con la prefazione di Gianni Agnelli. In questo testo vengono riportate delle dichiarazioni a dir poco sconvolgenti:

“La democrazia non è che un modo di costituzione dell’autorità e non è detto che possa essere applicato universalmente.”

“Taluni dei problemi di governo degli Stati Uniti scaturiscono oggi da un eccesso di democrazia.”

“Un eccesso di democrazia significa una carenza di governabilità. Una facile governabilità lascia intendere una democrazia difettosa.”

“Il funzionamento efficace di un sistema politico democratico richiede in genere una certa dose di apatia e disimpegno da parte di certi individui e gruppi. In passato ogni società democratica ha avuto una popolazione marginale, di dimensioni più o meno grandi, che non ha partecipato attivamente alla vita politica. In sé questa marginalità da parte di alcuni gruppi è intrinsecamente antidemocratica, ma ha anche costituito uno dei fattori che hanno consentito alla democrazia di funzionare efficacemente.” 

Dichiarazioni quanto meno scioccanti, che ci fanno tornare alla mente le parole espresse dal senatore a vita Mario Monti in merito alla comunicazione delle informazioni in era Covid, che il novembre scorso, ospite della trasmissione In Onda su La7 dice: “Bisogna trovare modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione”.

Loredana

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