Una Testimonianza che nasce dal Cuore
Pubblicato il 2 Gennaio 2022
Pubblicato il 2 Gennaio 2022

DAL CIELO ALLA TERRA
MARIA DEL DUCA E FRANCESCA LADY OSCAR, SONO OCCHI, BOCCA E PENNA DI VERITÀ, DI TESTIMONIANZA, DI SERVIZIO E DI AMORE.
IO, ADONIESIS, ERO LÌ E HO ASCOLTATO E VISTO TUTTO. PACE! PER BOCCA DEL MIO SERVO HO DETTO QUANTO HO DETTO.
PIANETA TERRA
2 Gennaio 2022. Ore 12:58
G. B.

UNA TESTIMONIANZA CHE VIENE DAL CUORE  

Caro Giorgio ti ringrazio per avermi aspettata e accolta la mattina di Natale, non sapevi nemmeno chi fossi e perché avevo fatto tardi. Non pensavo e tantomeno preteso che tu l’avresti fatto, ero ormai rassegnata ad andarmene tranquillamente, un po’ stupita di come stesse andando a finire la vicenda, nonostante l’impegno che ci avevo messo per arrivare da te.

La mia amica invece si stupiva anche di quanto io fossi calma nell’andarmene senza averti visto. Ma io non ero lì per curiosità e nemmeno per portare a termine a tutti i costi un mio programma, già per me essere arrivata lì, fuori casa Adoniesis quella sera, era qualcosa da ricordare come una delle tappe della mia vita. Ero lì perché nel Messaggio che avevi inviato mi era chiaro che stavolta sarebbe stato molto importante che noi tutti fossimo vicino a te durante la Sanguinazione. Non avevo capito bene il perché, e, anche se avevo fatto tardi e stavo fuori, io ero comunque arrivata fino lì.

Racconto brevemente per i fratelli tutto dall’inizio. Io e Benedetta eravamo partite nel pomeriggio dall’entroterra pesarese con la mia vecchia auto che fino al giorno prima aveva un pezzo del motore rotto, malfunzionante, ma avevo trovato in tempo i soldi per farla sistemare a puntino. In meno di un paio d’ore eravamo a Porto Sant’Elpidio dove l’amica Donella e il figlio David, che non potevano più venire, ci avevano generosamente ceduto la loro stanza già pagata in un b&b.

Quindi lì attendevamo comodamente la chiamata dai fratelli dell’arca di Gubbio per andare da Giorgio. Non mi dilungo per descrivere un paio di disguidi dipesi da fattori esterni avvenuti nel frattempo, per cui siamo arrivate un po’ tardi a casa Adoniesis.

Lì davanti ho lasciato subito la mia amica, mentre io sono andata a parcheggiare l’auto nel luogo stabilito, a qualche centinaio di metri in fondo alla collina. Lì, partito l’ultimo gruppo con la navetta, ero rimasta io sola e, per un malinteso, nessuno è tornato a prendermi. Così, dopo poco, sono andata su a piedi. Appena arrivata, era ormai tardi, e qualcuno mi dice che Giorgio era andato via. Mi sentivo un po’ in colpa anche se avevo fatto il possibile per esserci, immaginavo che Giorgio, dopo la sanguinazione, fosse molto stanco. Ero molto emozionata.

Poi, mentre stavamo andando via, la situazione si è capovolta: Roberto Pezzini mi dice di salire al piano di sopra perchè Giorgio mi stava aspettando. Era ancora lì. Incredibile!
Salendo le scale diedi una craniata (involontaria) su una trave di legno. Non era un sogno!

Entrata nella stanza mi sentivo un po’ timida, un po’ impacciata e con un senso di inadeguatezza, per me è una situazione che vivo abbastanza costantemente in mezzo agli altri da una vita, stavolta ero anche arrivata in ritardo e Giorgio stava aspettando proprio me.

Lui era seduto sul divano e alcune donne che erano lì, vista la mia esitazione, dovuta all’emozione e all’incredulità riguardo il repentino cambiamento di situazione, mi invitavano ripetutamente con gesti ad andare da lui. Ma io persistevo a rimanere sull’entrata, mi sentivo una ritardataria, come un’intrusa, in mezzo a quelle belle persone.

Giorgio si gira verso di me e mi invita molto gentilmente ad avvicinarmi, poi con molta naturalezza, a sedermi vicino a lui. Immaginavo che fino a poco prima, in quel punto sul divano stessero appoggiati i suoi santi piedi sanguinanti, quindi esitavo, e, dicendogli “Ho avuto una serie di disguidi”, per rispetto mi sono accovacciata lì vicino, evitando di sedermi sul divano.
Giorgio, mentre mi invitava a guardare e toccare le sue mani, ha iniziato a parlare partendo dai disguidi, i disguidi degli ultimi, gli Ultimi che saranno i Primi. Non sono in grado di ripetere quello che ha detto Giorgio, rivolgendosi a me con amore, non vorrei rischiare di cambiare nemmeno una virgola, concetti nati dall’Amore e dalla profonda Giustizia che mi toccavano dentro, e a me spiegavano la mia vita, scagionandomi.

Concetti fondamentali, universali, come solo da lui ho sentito esprimere così spontaneamente, così bene da renderli semplici, evidenti e comprensibili da chiunque. Come fa sempre. Nel frattempo mi invitava a guardare le sue mani da vicino, il dorso e il palmo, il sangue era ormai asciugato, sentivo un odore gradevole, delicato, al centro la crosta spessa copriva il foro molto grande. Ho pensato a Gesù, lì gli hanno piantato quei chiodi enormi, mi sembrava che fosse lì con Giorgio, in lui.

Mi ha invitata ad appoggiare piano le mie mani sulle sue, poi anche sui piedi e di nuovo sulle mani per un po’. Mentre parlava, comunicava e trasmetteva tanta energia anche con gli occhi, così vivi, luminosi, svegli, forti, ma gentili, nonostante avesse da poco sopportato tutta quella sofferenza.

Guardandolo e ascoltandolo ho visto dentro di me nell’immagine di un attimo, chiaramente descritta tutta la mia vita, troppo spesso incastrata e condizionata in questa società aberrante, e insieme ho visto quella di una moltitudine di Ultimi senza possibilità di scelte, al contrario di me che qualche scelta l’ho potuta fare, e anche ho avuto anche il lusso di sbagliare. Per loro noi dobbiamo lottare, seguendo il Suo esempio.

La mia vita riscattata in un momento, da quelle parole che liberano lo spirito, forti del suo impegno totale, del suo dolore vissuto concretamente fino all’ultimo istante, che lo avvicina a tutte le vittime di questa società, dando loro voce, una voce potente di chi ha accettato di venire a soffrire con te per tirarti fuori dalla melma con la forza sovrumana accresciuta dalla scelta del gesto d’amore altruistico incondizionato.

Io l’ultima arrivata, fuori orario, sbalzata fuori dagli schemi prestabiliti dal mondo materiale, accolta con amore, in un attimo tutto acquista un senso costruttivo, con l’economia di quell’energia che pervade tutto, che inevitabilmente prevale sempre nel giusto, come quella di un piccolo seme che germoglia in primavera, lasciando indietro tutto il buio, il freddo, la solitudine, il marcio in cui ha vissuto nell’inverno. Tutto questo mi ha accompagnata per pochi eterni minuti.

Avrei voluto baciare quelle mani e anche quei piedi spontaneamente, come fa una madre o una nonna per lenire la caduta di un bimbo, mani e piedi che, frutto del sacrificio per amore, creano e attirano amore. Ma per rispetto ho tenuto la mascherina, le ho baciate col cuore. L’aroma delicato del suo sangue, dopo, è rimasto sulle mie mani per qualche ora. Lo sentivo intorno a me insieme all’emozione per aver vissuto un’esperienza così importante, un dono inaspettato meraviglioso, una prova, una tappa importantissima della mia vita, un mistero che aumenta la consapevolezza che mi farà riflettere per sempre.

Avevo già vissuto un’esperienza importante il giorno della comunione ad agosto, cosa che, per allontanarmi dai riti della società ipocrita, avevo ormai rifiutato fin da giovanissima. Lì, insieme a tutti gli altri, ho toccato materialmente la presenza di Cristo, l’emozione e la gioia di sentirlo così vicino fisicamente, immediatamente assimilato nelle mie cellule, è stata immensa.

Io mi ero tristemente allontanata dalla Sua figura, usurpata e snaturata e da chi se ne è appropriato nei secoli e ha tradito i suoi insegnamenti. Poi, in anni difficili, avevo perso anche la speranza in una giustizia superiore universale. Adesso so che Lui è qui e possiamo agire con Lui in ogni semplice momento della giornata. Non ci si può scordare della luce vivificante del sole, nemmeno se le tenebre fossero persistenti per un po’ troppo tempo, è sempre lì e ritorna.

Grazie infinite caro Giorgio per il tuo sacrificio e il tuo impegno per cambiare definitivamente questa società.

Ringrazio anche la tua meravigliosa famiglia e tutti i collaboratori con cui sto cercando di dare il mio piccolo contributo.

Maria Del Duca

29 Dicembre 2021

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