Immagine: Sky Whale di Arthur Tribuzi
DAL CIELO ALLA TERRA
SONO ADONIESIS ASCOLTATEMI!
SUL VOSTRO PIANETA AZZURRO CHE NOI CHIAMIAMO SARAS GLI ABITANTI DEL MARE, SOPRATUTTO I CETACEI-MAMMIFERI, PER NOI ALIENI, SONO CIVILTÀ EVOLUTE E PRONTE PER FAR PARTE DELLA NOSTRA GRANDE CONFRATERNITA DEL COSMO.
ESSI HANNO REALIZZATO L’AMORE UNIVERSALE, MENTRE L’UOMO HA FALLITO E TRADITO IL PATTO CON IL SUO CREATORE.
L’UOMO DELLA TERRA È DESTINATO QUASI TOTALMENTE ALL’ESILIO. LA RAZZA UMANA, SPIRITI ASSASSINI E CRIMINALI TRANNE ALCUNE ECCEZIONI, SARÀ DEPORTATA SU ALTRI PIANETI CHE VIVONO E VIBRANO NELLA DIMENSIONE MINERALE-VEGETALE E CON ANIMALI CARNIVORI CHE EQUILIBRANO L’EVOLUZIONE ALLO STATO BRADO DI QUEI MONDI.
MARCO MARSILI E LA SUA GIOVANE SPOSA, LADY OSCAR, SONO CRONISTI NON DEL VOSTRO MONDO. ESSI HANNO RITROVATO IL LORO FRATELLO MAGGIORE E CON AMORE LO ACCOMPAGNANO NELLA VOSTRA VALLE DI LACRIME.
LEGGETE LE CRONCAHE ALLEGATE E CAPIRETE COME I PESCI DEL MARE AMANO DIO, LA VITA E IL PIANETA MADRE CHE LI OSPITA.
AI FRATELLI DELLA CONFRATERNITA GIOVANNEA RACCOMANDO CHE QUESTO È IL TEMPO DI SCELTA. SENZA IPOCRISIE!
O CON ME O CONTRO DI ME!
SONO ADONIESIS E HO SCELTO QUESTA MATITA PER FAR SENTIRE LA MIA VOCE DI FUOCO SOLARE ATTRAVERSO QUESTO UOMO CHE SCRIVE. UN UOMO SCALZO CHE SCENDE DAL MONTE E PARLA AI POTENTI.
SEMPRE GIOIOSO DI ESSERE IN MEZZO A VOI VI ABBRACCIO CON AMORE UNIVERSALE.
PACE!
PIANETA TERRA
19 Novembre 2021. Ore 17:12
G.B.
IL SACRO GIOCO DELL’AMORE
“Amore” …è questa la prima parola che nasce nel cuore osservando il gioco bonario e gentile della balena, che con soave delicatezza circonda di affettuose attenzioni la donna seduta sul suo paddleboard. Amore… questa parola così inflazionata, così abusata, così incompresa. Se per un solo istante riuscissimo a capire la prodigiosa potenza creativa racchiusa in questa parola, la nostra vita cambierebbe per sempre.
Se per un solo istante riuscissimo a sentire il profumo di eternità che aleggia sui contorni di questa parola, dimenticheremmo cos’è la paura. Perché l’amore è il soffio vitale di tutto ciò che esiste, l’amore è quell’energia intelligente che chiamiamo “Dio”, amore onnipresente in ogni atomo del Creato. Se la divina intelligenza per un singolo momento, all’improvviso, ritraesse il suo soffio d’amore, l’intera Creazione sparirebbe come un miraggio, ogni forma di vita svanirebbe nell’invisibile regno dell’increato, ogni manifestazione vivente sfumerebbe nel sogno che precede la Creazione, e i respiri e i battiti di tutti i cuori sarebbero inghiottiti nell’inviolabile silenzio siderale. Perché l’amore è il vero impulso, la vera ragione, il vero destino di ogni vita. L’amore è vita e la vita è amore. Tutta l’evoluzione di tutte le creature di tutte le galassie esiste in virtù, in funzione e in direzione dell’amore, e ogni creatura nasce, rinasce e si perpetua anelando all’unica vera destinazione dell’esistenza: l’amore.
Ricordate il serpente dorato nella visione di Ermete Trismegisto? All’inizio il serpente ruota su sé stesso, poi la sua rotazione diventa una spirale, e infine il serpente si slancia verso l’alto, supera sé stesso e grazie alla conoscenza esce dalla propria cerchia, proteso finalmente verso il cielo. Ecco, la visione simbolica di Ermete sarebbe impossibile senza l’amore. Infatti, l’iniziale movimento rotatorio è la vitalità che nasce dall’amore, e il successivo movimento a spirale è l’evoluzione, la ricerca d’amore che dà impulso alla ronda delle nascite, e infine lo slancio verso il cielo è la conquista dell’amore, poiché il cielo è la dimora dell’amore e la vera conoscenza che apre i cieli è la Gnosi dell’amore.
Quel serpente dorato rappresenta l’eroico sforzo di ogni essere vivente che vita dopo vita, nascita dopo nascita, arriva all’apice dell’evoluzione grazie alla conoscenza, e finalmente raggiunge l’Assoluto dove realizza il sublime mistero, la sublime verità, “l’Amore più grande di tutti gli amori”, e in quell’Amore assoluto riconosce sé stesso. Dante Alighieri descrisse magistralmente questa suprema conquista: giunto al cospetto di Dio, completamente rapito nell’estasi del divino splendore, contemplando l’imponderabile immagine dell’“Amor che move il sole e l’altre stelle”, proprio lì, proprio nell’intima luce dell’infinito eterno, egli vide… sé stesso.
La seconda parola che nasce nel cuore osservando il gioco della balena è “Unione”. Infatti, durante il gioco acquatico un’altra balena si avvicina per condividere quel magico tempo in cui due specie diverse si incontrano per condividere momenti di commovente fraternità. Nel nostro mondo infernale, scene come queste sono come un raggio di paradiso. Sembra che i meravigliosi animali vogliano dirci: “Umani! Umani di questa sfera! Tornate all’amore dal quale vi siete allontanati! Tornate all’unione con il Creato, perché è l’unica via, l’unica verità, l’unica vita! Guardate, umani, guardate com’è semplice la bellezza! Non riuscite più a ricordare la bellezza? Vi aiutiamo noi! Noi siamo qui, noi siamo sempre stati qui! Guardateci! Non fateci soffrire, ascoltate il nostro canto d’amore, e danzate con noi nel gioco dell’amore che dà vita a tutte le creature! Se vi allontanerete ancora un poco da questo amore, sarete perduti per sempre! Venite, amici umani! È così bello vivere in pace! Tornate all’amore! Tornate ad amare!!!”
Leonardo Da Vinci ebbe a scrivere: “Muovesi l’amante per la cosa amata… e con seco s’unisce e fassi una cosa sola. L’opera è la prima cosa che nasce dell’unione… Quando l’amante è giunto all’amato, lì si riposa.” Parafrasando, possiamo dire che l’amante siamo noi, lo spirito-intelligenza, la creatura, e l’amato è il Creatore che è bellezza, conoscenza, bontà e verità. In questo senso, possiamo dire che il comportamento delle balene è una evidentissima espressione del divino amore, l’amore del Creatore che è presente in ogni creatura. Con quanta semplicità le balene, queste mastodontiche creature acquatiche, ci ricordano la grande ed eterna legge dell’amore! L’amore che dà la vita, l’amore che è vita, l’amore che vince la morte! Lo stesso divino amore che Gesù Cristo manifestò nella massima espressione donando la sua vita per la nostra vita.
Da sempre Giorgio afferma che i cetacei non sono spiriti collettivi come la maggior parte degli animali, ma sono spiriti individuali come gli esseri umani. Vi sono molte prove eclatanti, come il fatto che i cetacei comunicano tra loro con un vero e proprio linguaggio articolato che è più complesso di quello umano, con tanto di “dialetti” locali ed espressioni dialogiche specifiche per ogni famiglia o gruppo di amici, un linguaggio talmente raffinato che i nostri scienziati non sono ancora riusciti a decifrarlo. Questi animali instaurano relazioni d’amore e di amicizia, simpatie, antipatie e preferenze differenziate a seconda del carattere psicologico di ogni individuo, come gli umani. Un altro esempio è la capacità dei delfini di riconoscere sé stessi allo specchio, cosa che solo uno spirito individuale è in grado di fare; dicesi “autocoscienza”. I cetacei vivono in società strutturate in modo perfetto, dove svolgono attività comparabili a quelle umane: lo studio dell’ambiente e delle altre specie viventi, gli orari di lavoro per procurarsi il cibo e per governare la comunità, la cura della famiglia in connessione con altre famiglie, il gioco come fonte di divertimento e relazione ma anche come diletto personale (giocano anche da soli), e addirittura la sessualità non vincolata alla riproduzione, cioè l’amplesso solo per appagamento, proprio come gli umani fanno l’amore non solo per generare figli ma anche per dimostrarsi affetto e per donarsi piacere reciproco. Insomma, ci sono molte dimostrazioni della individualità di queste magnifiche creature.
Tra le altre cose, Giorgio ha più volte affermato che gli Esseri di Luce vogliono vedere se ci sono “enzimi umani” integri e in grado di ripopolare la “cellula-pianeta Terra”, altrimenti sceglieranno i delfini come enzimi per ripopolare il pianeta. “Il nostro obiettivo non dev’essere la perfezione, ma l’unione. E gli arcangeli stanno realizzando questo esperimento con noi per valutare se la Terra dispone delle condizioni necessarie per essere ripopolata e diventare pertanto candidata ad una nuova èra.” (Aprile 2013) E proprio in merito alla necessità dell’Unione fraterna: “Siamo un esperimento, un progetto degli esseri extraterrestri, vogliono vedere se esistono cellule coerenti e talenti per ripopolare il pianeta, altrimenti sceglieranno altri, i delfini. Il nostro compito non è fare quello che sentiamo dentro, noi dobbiamo far coincidere quello che sentiamo dentro con la volontà del Cielo. Allora, che cosa ci chiede il Cielo? Chiede l’unione, niente di più. Dopo l’unione, possiamo avere progetti, divulgare messaggi, lottare a favore dei più deboli, ma prima di tutto dobbiamo essere uniti, condividere, perché siamo un esperimento del Cielo, e il nostro fallimento significa la distruzione di tutto. Domandatevi perché insisto sempre con l’unione. Quando dissi sì a questa chiamata, gli extraterrestri mi hanno insegnato questo: ‘Hai detto sì alla chiamata del Cielo, sei qui per essere unito ai tuoi fratelli’. Quindi iniziarono le conferenze, le stigmate… Possa morire nel dirlo, senza l’unione non esiste niente.” (Montevideo, 2 Settembre 2011.)
L’augurio è che le immagini di queste balene siano per noi un invito, un richiamo, una esortazione all’unione fraterna, nel reciproco rispetto e nella certezza che l’unione ci condurrà alla nostra vera destinazione: la Gnosi dell’eterno amore.
“Delfini, balene, cetacei marini mammiferi, non sono di questo mondo”, dice Giorgio. “Sono esseri di altri mondi in missione sulla Terra. E sono migliori, molto migliori di noi razza di vipere in estinzione, fatta eccezione per i bambini e i missionari e per i miei fratelli, che siete voi.”
Con amore
Marco Marsili
18 Novembre 2021