Domanda
Seguo da diverso tempo i suoi video oltre a quelli di Pier Giorgio Caria … Avevo cominciato a leggere il libro “La voce del sole”, ma mi sono dovuto fermare poiché per me molto difficile; ho provveduto quindi al recupero dei suoi altri manoscritti (ho quasi ultimato anche il secondo volume de “I Viandanti delle stelle”, oltre ad iniziare dagli scritti di Ashtar Sheran, (i libri scaricati dal sito di Caria).
Da una parte sono entusiasta per questa rivelazione – del cui inganno mondiale sapevo qualcosa, ma solo a livello finanziario ed economico – ma dall’altra sono, si può dire, angosciato per le ripercussioni sulla mia vita: stante la legge universale “causa-effetto” temo il verdetto finale! Credo di essere una brava persona, sono dedito anche al volontariato, ma se mi guardo alla luce di tutto questo, scopro di essere stato – e continuerò ad esserlo – fallibile … E francamente non sono sicuro di come mi debbo comportare …
Sarebbe bello poter assistere e non essere “vittima” del ritorno di Cristo e dell’avvento del Regno di Dio, ma non ho la presunzione di essere salvato a prescindere …
Non so ancora se e come potrò cambiare la mia vita in meglio, ma c’è un aspetto sul quale mi permetto di chiederle consiglio: da diversi anni sono in seria difficoltà ad accettare la Santa Messa, le preghiere, ecc … Mi sembravano già vuote ed inutili prima; ora, non so più cosa pensare.
Sono cresciuto in una famiglia comunque cattolica e dentro il movimento di CL e mi sono sempre ritenuto un contestatore, non mi accontento di una risposta “di comodo”.
Quindi, mi permetto di chiederle: ha ancora senso andare a Messa? Cosa c’è di vero nell’Eucaristia? Lo stato di grazia richiesto per la comunione è vincolato alla confessione. Ma la confessione serve davvero? E l’indulgenza plenaria esiste?
Faccio da sempre molta fatica a pregare, evidentemente nel modo cui sono stato abituato che non ha sortito gli effetti sperati; ho sempre pensato fosse inutile pregare data l’assenza dei risultati …
Le chiedo questo perché in prima battuta mi verrebbe voglia di non far più nulla, non seguire più nessuna liturgia … Ma devo poter credere che ci sia qualcosa di vero in quello che la Chiesa mi ha detto da decenni …
Mi perdoni se mi sono permesso di disturbarla per queste cose, per lei magari già dette e ridette, ma sono ora in un fase delicata e decisiva per la mia esistenza …
Cosa posso fare quindi del tempo che mi resta? Come impiegarlo? Sarà possibile annullare almeno in parte le conseguenze del karma? Posso esservi d’aiuto?
Mi sono permesso di creare un canale simile a YouTube su piattaforma blockchain (in modo che nessuno possa più cancellare o censurare i contenuti) dove sistematicamente carico anche i suoi video oltre a tanti altri in “contestazione” con l’attuale realtà, sia essa finanziaria, sociale, sanitaria, ecc …
Grazie mille per il tempo che vorrà dedicarmi,
grazie ancora tantissimo per la sua testimonianza.
Flaviano
Risposta
Ciao Flaviano, grazie per averci scritto.
Se abbiamo l’umiltà e il coraggio di accettare gli insegnamenti che oggi i popoli del cosmo, cioè le legioni di angeli servitori del Cristo, ci trasmettono tramite i loro autentici contattisti, tra i quali Giorgio Bongiovanni fino a prova contraria, dobbiamo entrare nella logica che le umanità evolute dell’universo hanno un concetto di Dio e della spiritualità totalmente differente dal nostro, il quale è ancora bambinesco e legato a riti esteriori e ricorrenze.
Gli angeli del cielo ci insegnano che per onorare Dio non c’è bisogno di templi, non c’è bisogno di riti, non c’è bisogno di sacramenti, non c’è bisogno di dogmi, non c’è bisogno di tutto questo. Loro ci insegnano che amare Dio significa amare il prossimo. Questa è la vera ed unica religione.
La vera spiritualità è un’avventura sociale, incentrata sull’uomo, sul prossimo, sulla povertà, sulla misericordia, sull’accoglienza, sull’umanità, sulla giustizia. E Dio si manifesta proprio nei più deboli, nei sofferenti, negli ultimi. Il Signore non dimora nei riti ormai svuotati di significato e resi ufficiali dalla storia del cattolicesimo, non di certo dalle parole di Gesù nel Vangelo.
Ecco, se abbiamo umiltà e coraggio di ascoltare Dio tramite i suoi messaggeri dobbiamo cominciare ad intendere la spiritualità in questo modo, cioè secondo l’AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO.
Il valore profondo dell’Eucarestia risiede nella memoria che ci ha voluto tramandare il Cristo di praticare la comunione dei beni del nostro pianeta con il nostro prossimo. Dividetevi equamente il pane e il vino (i frutti della terra) tra di voi e facendo questo renderete sacro il mio sacrificio d’amore, questo voleva insegnarci il Cristo. La comunione per come viene fatto spesso oggi non è più sacra, ma un semplice rito che riempie di vane illusioni emotive le persone, ma che poi non corregge i loro errati comportamenti sociali.
Noi, se vogliamo seriamente praticare il rito della comunione, dove è vero che Cristo è presente, dobbiamo prima essere sinceri ed onesti con noi stessi e vivere una vita di sacrificio evangelico tutti i giorni. Solo così saremo degni di ricevere quell’ostia benedetta.
Questo è il parere degli esseri solari, gli annunciatori di Cristo, le legioni di angeli. Bisogna essere umili ed accoglierlo.
Ma la salvezza non dipende dal solo rito di oggi del prendere l’ostia consacrata, bensì dipende dalle nostre opere di misericordia. Queste sì che sono vere opere eucaristiche. Leggiti il capitolo 25 di Matteo e Apocalisse 20:12.
Quindi, il rito eucaristico che si fa in Chiesa è vano se non è accompagnato da una vita sociale attiva in favore del prossimo.
Se al termine del Sacramento della Confessione venissero realmente “rimessi i peccati”, tutti quelli che si confessano dovrebbero guarire da ogni malattia e da ogni infermità, essendo che tutti i mali (a meno che non siano sofferenze cristiche per missione) derivano dai peccati, ovvero dal Karma negativo. Infatti Gesù, che aveva realmente il potere di “rimettere i peccati”, quando guariva qualcuno gli diceva “Va’, sei guarito, i tuoi peccati ti sono perdonati. Ma non peccare più, o ti accadrà di peggio!”. In queste parole del grande Maestro è condensata una inestimabile conoscenza delle Leggi che regolano l’esistenza.
All’uomo non serve l’assoluzione, per poi ricadere nei soliti peccati, all’uomo serve la soluzione ai problemi, e questa sta nello studio e nell’applicazione della scienza dello spirito.
Detto ciò, andare a messa, meditare, pregare, sono tutte pratiche che possono essere importanti ed utili per la nostra crescita spirituale, ma debbono per forza di cose essere accompagnate da opere concrete e da una vita dedicata al bene e alla giustizia. La preghiera possiamo intenderla come la forza che tende l’arco, mentre l’azione come lo scoccare della freccia che raggiunge l’obiettivo.
Un caro saluto