Una vita al servizio di Dio
Pubblicato il 7 Maggio 2021
Pubblicato il 7 Maggio 2021

Giorgio Bongiovanni e Paola Giovetti sono stati ospiti nel salotto virtuale della giornalista Anna Tamburini Torre all’interno del gruppo facebook ‘Focus 3.0 il mistero della vita’.

In questa intervista, caratterizzata dalla presenza di due importanti donne che da anni in Italia si occupano di spiritualità e scienza di frontiera, sono emersi tratti intimi della vita dello stimmatizzato di Floridia. Una vita che Giorgio Bongiovanni ha ripercorso con l’aiuto della sua biografa ufficiale, la Dott.ssa Giovetti, che negli anni ha documentato la sua storia trasformandola in due bellissimi libri. E’ una storia, quella di Giorgio, che inizia in un piccolo paese della Sicilia, precisamente nel 1963, quando nasce da una famiglia umile della medioborghesia siciliana. Fin da bambino mostra il suo essere diverso dagli altri bimbi della sua età per via di alcuni accadimenti legati al mondo dello spirito e della realtà extraterrestre.

Queste esperienze lo portarono poi ad incontrare il noto contattista siciliano Eugenio Siragusa che Giorgio conobbe a seguito di alcuni avvistamenti di oggetti volanti non identificati di cui fu testimone fin da bambino insieme a suo fratello Filippo. Un tratto che caratterizzò la sua infanzia fu il pericolosissimo incidente che lo coinvolse. Un accadimento a cui seguì la richiesta disperata di sua mamma che affidò la vita del bambino alla Madre Santissima per riaverlo tra le sue braccia. Le preghiere di questa umile mamma, pronta a tutto per salvare la vita del figlio che lottava contro la morte, vennero accolte dalla Vergine. Da quel momento la presenza della Madonna nella vita di Giorgio si concretizzò nella sua vita al punto tale che nel 1989 venne chiamato da lei a Fatima dove ricevette le stimmate che da allora porta in modo permanente sul suo corpo. Il viaggio verso Fatima, che segnerà per sempre la vita di Giorgio Bongiovanni e dei suoi familiari, fu la tappa di un lungo processo di preparazione iniziatica alla scienza dello spirito portata nel mondo dagli angeli di ieri, extraterrestri di oggi, avvenuta tramite Eugenio Siragusa che instradò Giorgio e suo fratello alla comprensione dei misteri dell’esistenza.

‘Ė stato proprio Eugenio Siragusa ad avermi portato da un personaggio che si chiama Adoniesis, un essere che ha guidato per cinquant’anni l’opera di Eugenio’ racconta Giorgio. ‘Per noi Adoniesis è come un padre, un essere evolutissimo, un essere che adora il Cristo. Ė lui quello che incontrai nella villa comunale di Floridia. Mi si avvicinò nella villa quando io era un ragazzo. Era un uomo alto circa 2 metri, con un impermeabile con bavero e occhiali da sole. Quando si levò gli occhiali aveva gli occhi di Adoniesis, un essere che venne anche fotografato da Eugenio Siragusa in uno scatto che ritrae l’unica foto fatta a un’entità multidimensionale di altri mondi da Eugenio Siragusa’ precisa Giorgio. ‘Quegli occhi io non li potrò mai dimenticare perché furono quelli che vidi quando mi si avvicinò alla villa questa persona – continua Giorgio – ed io rimasi sorpreso anche perché nel nostro incontro lui mi disse quello che avrei fatto da grande. Mi parlò dei numerosi viaggi che avrei fatto e della missione che ora svolgo e mi disse che il personaggio di cui si serviva per parlare alle persone era Eugenio Siragusa… Adoniesis oggi mi parla attraverso la personificazione, un modo diretto e facile per evitare interferenze. Mi parla come se il suo spirito entrasse nel mio corpo. Si rivolge a me anche attraverso la comunicazione da spirito a spirito definita come percezione extrasensoriale…Molto raramente lui mi si manifesta anche fisicamente’ spiega Giorgio parlando del suo contatto con esseri di altri mondi come Adoniesis.

Sono state numerose e profonde le domande della giornalista Anna Tamburini Torre che con Paola Giovetti ha ripercorso le tappe salienti anche della stimmatizzazione a Fatima di Giorgio e i pareri medico-scientifici relativi alla sua esperienza mistica, inspiegabile rispetto ai parametri ordinari di una persona diabetica, quale è Giorgio. Un fatto, questo, che rende la sua esperienza ‘un segno nel segno’ come ha detto Paola Giovetti. Questi pareri e le ricerche mediche sull’esperienza dello stimmatizzato italiano sono state riportate nelle due biografie a lui dedicate, la prima uscita nel 1997 dal titolo ‘L’esperienza straordinaria di Giorgio Bongiovanni’ e la seconda nel 2010 con il titolo ‘Giorgio Bongiovanni stigmatizzato – l’avventura di una vita’. Entrambi i testi, scritti dalla Dott.ssa Giovetti, ripercorrono la vita del protagonista ma anche le vicende umane e familiari che lo hanno accompagnato nella sua missione pubblica di divulgazione spirituale ed attivismo sociale.

Rispetto al perché dell’esperienza di stimmatizzazione ricevuta dalla Vergine a Fatima, Giorgio ha spiegato che ‘questa esperienza è un’esperienza che vuole ricordare l’esistenza di Cristo, il suo messaggio, le sue profezie, il suo sacrificio, la sua morte resurrezione. È stato un uomo come noi ma è anche il Figlio di Dio. Questo è il motivo principale della mia vita. Il cuore di questa esperienza è Gesù Cristo Figlio di Dio e la sua seconda venuta nel mondo’ spiega Giorgio che cosi continua: ‘Gesù è esistito e la sua vita è stata un’esistenza di denuncia sociale, un atto di accusa ai potenti a favore dei deboli. Lui è stato lontano dal potere e quando gli si è avvicinato lo ha fatto con lo scopo di volerlo cambiare. Lui ama gli ultimi e sta con loro… La sua è una manifestazione di un Dio che sconvolge la storia dell’umanità. Non è la manifestazione di un Dio forte ma di un Dio degli ultimi che si fa ultimo perché Lui è l’amore infinito. L’essere più grande del mondo che si fa arrestare e uccidere per amore’ conclude Giorgio.

Nella parte finale dell’intervista è stato particolarmente toccante l’appello rivolto all’umanità: ‘Quello che sta accadendo sulla Terra possiamo definirlo con la parola apocalisse perché il quadro della situazione a livello mondiale è tragico. Viviamo una situazione sociale, politica ed economica devastante. Abbiamo miliardi di persone che non hanno da mangiare o non hanno lavoro. Quando una civiltà non riesce ad avere a cuore milioni di bambini e il futuro degli abitanti del pianeta significa che è arrivata al capolinea. Quando una civiltà come quella terrestre ha miliardi di abitanti che muoiono di fame o di malattie, significa che siamo in una situazione apocalittica. Gli extraterrestri sono una presenza pacifica che non ci colpirà in alcun modo. Dobbiamo capire che ora dobbiamo fronteggiare un nuovo scenario: la Terra, che ci ha amati da sempre, ora è diventata nostra nemica perché non riesce più a sopportare il danno che l’uomo le sta arrecando: inquinamento industriale, radioattivo, mentale, milioni di animali uccisi quotidianamente…Noi dovremmo essere umili e riunirci e cambiare…Gli extraterrestri mi hanno detto cosi: avete un nemico e non siamo noi ma è la terra che vi distruggerà se non vi ravvederete. Quindi dobbiamo cambiare e ravvederci. Se cambieremo dando anche dei piccoli segni, gli extraterrestri ci aiuteranno. Questi esseri meravigliosi sono pronti a salvare il salvabile. Sono pronti a salvare chi è idoneo. Io sono pronto a dare la mia vita se questo dovesse evitare la morte dell’umanità. Lo farei con tutto il cuore e tutta l’anima’ conclude Giorgio

Con questo accorato appello all’umanità si è conclusa la bellissima intervista che potrete rivedere qui: Nel Salotto di Anna ” ospite GIORGIO BONGIOVANNI E PAOLA GIOVETTI

Ancora una volta abbiamo avuto la possibilità di conoscere dettagli di una storia che segna la vita di migliaia di persone e il futuro della Terra. Una Terra che è Madre e che spera nel ravvedimento dei suoi figli che nutre ed ospita ogni giorno. Un Pianeta che attende la realizzazione umana di quell’atto d’amore che Cristo ci ha donato.

Come abbiamo potuto ascoltare al termine dell’intervista, l’atto d’amore più grande è dare la vita per i nostri amici, ma ci sono esseri che hanno realizzato la coscienza della fratellanza universale e cosmica, i quali sono disposti a ripercorrere il sacrificio d’amore più grande per consentire anche a chi è nemico della vita di ravvedersi, cambiare se stesso, abbattere il male e vincere il mondo.

Questo è uno degli insegnamenti più profondi del Segno che cammina tra noi, una delle grandi lezioni dello spirito che possiamo apprendere dall’esperienza dello stimmatizzato di Floridia.

Con amore e gratitudine,

Francesca Panfili

7 Maggio 2021

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