Discorsi del Soffio Luminoso (sesto discorso)
Pubblicato il 20 Luglio 2020
Pubblicato il 20 Luglio 2020

A SEGUITO DI UN “INCONTRO PARTICOLARE”

Domanda:

“Voi (Extraterrestri) vi siete più e più volte rivolti ai governanti della Terra, ma avete ottenuto reazioni negative e rifiuto. Oggi vi rivolgete all’uomo della strada, al cittadino del popolo, scegliete le persone che secondo voi sono più idonee e le accompagnate in un percorso di crescita facendole vivere delle esperienze che sembrano incredibili, infatti sono pochissimi coloro che reputano credibili i racconti di queste esperienze, che i più considerano frutto della fantasia, sogni o, nel migliore dei casi, visioni spirituali.

Allora mi chiedo: come mai non aiutate i grandi scienziati a vivere queste stesse esperienze, di modo che possano poi raccontarle? Essi forse verrebbero creduti! Inoltre, le loro ricerche scientifiche trarrebbero grande beneficio da queste esperienze, e loro potrebbero compiere scoperte rivoluzionarie che aiuterebbero l’evoluzione dell’umanità!”.

Risposta:

“Non tutti sono capaci di guardare la realtà al di là delle apparenze. La mente degli scienziati è sviata da pregiudizi primitivi simili a dogmi religiosi.

Già la corona dell’apprendimento universitario è un alloro velenoso, bello sul capo e grave sul cuore, un premio che inaridisce l’avvenire dell’intelligenza. Nel vostro mondo le giovani menti induriscono all’ombra dei sudati lauri. L’anima non digerisce quel veleno, in pochi anni la personalità è intossicata, l’individuo si trasforma in un burattino di legno che risponde in modo automatico agli stimoli sociali pianificati dagli occulti burattinai, reagisce con disprezzo ai messaggeri di Verità e, benché sospetti che la cura sia nel calice che essi portano, risponde con ingenua arroganza ai loro richiami e rifiuta di bere alla coppa di salvezza.

Con l’anima addomesticata da insegnamenti bugiardi, i limiti della logica materialista sono le redini dei loro ragionamenti, ed essi difficilmente riescono a oltrepassare il recinto delle loro rudimentali competenze. Questo è il frutto amaro della programmazione psicologica inculcata dagli studi accademici, durante i quali, senza rendersene conto, pian piano l’anima perde familiarità con il Libero Pensiero, perciocché nel vostro mondo i più grandi scienziati, dal Nostro punto di vista sono dei poveri sprovveduti, ottusi, boriosi e superstiziosi, sono come cani in una sconcertante opera teatrale: mentre il meraviglioso spettacolo della vita li chiama ad alzarsi in piedi per diventare uomini veri, essi preferiscono vagare in tondo fiutando gli escrementi l’uno dell’altro, e l’atto più nobile di cui sono capaci è urinare e defecare sul palcoscenico, abbaiando in cerca del plauso del pubblico, e il pubblico li accontenta perché il pubblico è il popolo, una schiera di scimmie ammaestrate in catene.

E se i vostri scienziati sono come cani pazzi, le vostre alte scuole sono manicomi surreali che fabbricano branchi di cani impazziti. La loro mente è nemica del Libero Pensiero, non è abituata a trascendere il conformismo, raramente intravede un barlume dell’infinita vita che si cela oltre il buio dei calcoli utilitari, e anche allora, invece di contemplare lo splendore vivente della realtà, la loro mente vacilla e indietreggia impaurita di fronte a una Verità che la trova del tutto incapace.

Il prigioniero che ha imparato ad amare la catena, inorridisce di fronte alla bellezza della Libertà. Per capire questa bellezza serve la mente di un poeta!”
“Le vostre parole sono dure, signore. Voi dite che gli scienziati non possono capire la Verità!”

“Vi sono scienziati che hanno facoltà più sviluppate, simili a quelle degli artisti. Si tratta di individui che non hanno rinunciato al Libero Pensiero, essi impugnano la spada del coraggio per lottare contro il sistema dominante, e talvolta riescono a innalzare la bandiera della Verità in modo che altri coraggiosi ne vengano ispirati.

A questi eretici della scienza rivolgiamo le nostre più care attenzioni: anche se la maggior parte di loro ne è inconsapevole, Noi gli siamo vicini e silenziosamente illuminiamo il loro pensiero.”

Marco Marsili

14 Luglio 2020

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