DAL CIELO ALLA TERRA
DIO ESISTE GRAZIE AL CRISTO!
SONO IL GENIO SOLARE ADONAY, ASCOLTATEMI:
UN’ANCELLA DELL’AMORE, CHE IO AMO CHIAMARE NEL VOSTRO LINGUAGGIO LADY OSCAR, HA SCRITTO PAROLE DI VERITÀ.
I CONCETTI ESPRESSI DA UN MIO SERVO OPERANTE NEL VOSTRO MONDO RIVELANO L’IDENTITÀ DEL VERBO SOLARE CRISTO:
LUI IN ME ED IO IN LUI.
LEGGETE ED IMPARATE.
PACE!
AD
PIANETA TERRA
29 Novembre 2019 . Ore 16.00
G.B.
La Verità è il Cristo
“Dio, o Asclepio, ti ha condotto a noi, perché tu potessi partecipare a questo colloquio divino, un colloquio tale che ben a ragione mi sembra essere, in virtù della sua scrupolosa devozione, più divino di tutti quelli che abbiamo fatto precedentemente, più di quelli che la potenza di Dio ha ispirato in noi. Se sarà chiaro che tu lo comprendi, tutta la tua mente sarà ricolma di tutte le cose buone, ammesso che le cose buone siano molte, e non una sola, che le comprende’’.
Questo diceva Ermete Trismegisto al suo discepolo prediletto Asclepio prima di iniziare a parlare della sacra dottrina del sublime che svela la vera natura di Dio e delle cose create. Più volte anche noi abbiamo reso grazie al maestro per l’insegnamento che ci ha impartito e per l’iniziazione ricevuta all’interno di luoghi umili, lontano dai riflettori del destino comune.
Il tempio sacro che abbiamo attraversato per ricevere i sacri insegnamenti spesso è stato un autogrill, un marciapiede vicino alla strada, un bosco, un supermercato oppure una palestra. Questi luoghi, apparentemente poco ortodossi alla sacralità, rientrano anche essi nel simbolismo sottile della Verità che irrompe disadorna andando oltre ogni forma ed apparenza, rendendo così l’iniziazione essenziale, ancora più sacra e maestosa perché scevra di tutti gli antichi orpelli.
Oggi la scuola iniziatica è un luogo errante pronto ad accogliere l’insegnamento dei testimoni di Dio nel mondo per consentire al discepolo di realizzare in sé tutte le quattro parti del processo alchemico: combustione, dissoluzione, disseccamento ed infine sublimazione. Oggi il tempio che custodisce la scienza dello spirito è il cuore del discepolo che sa ascoltare e cogliere ciò che si nasconde nei gesti e nelle parole del maestro. Per realizzare i segreti della vita, il discepolo decide di varcare la soglia della sua nuova casa celeste, un luogo che è punto d’incontro tra il piccolo io umano contenente in sé la scintilla divina e l’intelligenza volumetrica che si esprime attraverso il linguaggio universale della creazione. In questo luogo si riceve la sacra iniziazione. Lì il discepolo compie un passo verso l’infinito e attraversa la soglia del bardo. Muore a sé stesso per poi rinascere a nuova vita.
Quel luogo è anche il regno delle prove e dell’esperienza. È la dimora celeste in cui i concetti dello spazio e del tempo perdono di significato. Si entra così nell’eternità manifesta. Lì l’iniziazione accoglie la vibrazione dell’informazione che è pronta a plasmare ogni parte della coscienza. Sofferenze, prove, gioie, dolori, abbracci, malinconie diventano le parti che compongono la formazione di chi supera la soglia per grazia divina. Tale luogo è croce e delizia, è l’inizio della realizzazione del nostro Sé eterno, è la consapevolezza del Tutto in cui la sinfonia di base è composta da un NOI cosmico ed universale.
Sottili linee, segreti e delicati equilibri sottendono l’iniziazione. Fare tesoro del dono ricevuto ed impartito nel tempio del cuore, sede dello spirito, è come inseguire il sole su una fune: verso l’orizzonte il premio, dietro le spalle le reti causali del karma, sotto i piedi il burrone dell’inconsapevolezza e dell’inconsistenza, sopra il discepolo le mani amiche che tessono la sottile protezione degli Dei, gli eterni mutanti che guidano le anime nel passaggio dal buio alla luce.
L’iniziazione è nascita sacra e continua resurrezione per lo spirito. Questo è uno dei segreti della vita dell’iniziato che per essere tale deve divenire filosofo, amico dell’antica Sofia, la sapienza, la Verità Una, ineffabile ed Assoluta che prende per mano il discepolo e diviene per lui il prelibato cibo degli Dei di cui non può più far a meno, pena la morte.
Così come è stata ricevuta, questa iniziazione oggi ci viene trasmessa dal discepolo divenuto poi maestro per consentirci di realizzare i valori dell’antica scuola spirituale.
Iniziazione è morire e rinascere a nuova vita.
Iniziazione è destrutturare la vecchia personalità, abbandonare i vecchi schemi di pensieri e i modi di essere che ci hanno condotto a sofferenza ed infelicità.
Iniziazione è essere educati alla realizzazione degli alti valori della scienza dello spirito che per essere compresa e non rimanere solo vana filosofia, scritta nei libri della vita, ha bisogno di essere realizzata con
l’esperienza. Un’esperienza fatta a volte di cadute, sofferenze, sacrifici, gioie, pianti, dolori, dubbi.
Iniziazione è comprendere che la verità è superiore alla propria vita. È superamento dell’io, delizia dell’anima, testimonianza di giustizia.
‘Il rapporto tra maestro e discepolo è ciò che oggi siete chiamati a realizzare.
La Verità è il valore supremo e la forza motrice che deve guidare i vostri passi.
Paradossalmente se Dio si anteponesse alla Verità, il vero discepolo dovrebbe comunque seguire quest’ultima anche a costo di anteporsi lui stesso a Dio. Ecco perché dobbiamo amare Cristo perché lui è la Verità. Bisogna seguire sempre la Verità, costi quel che costi, avendo il coraggio di andare contro anche il maestro che ti ha cresciuto. Ho dovuto vivere questo turbamento interiore che mi stava portando alla morte fisica ma è stato per me fondamentale per comprendere che nessuno può essere l’incarnazione della Verità Una.
Tutti siamo testimoni della Verità ma uno solo è la Verità e questo è il Cristo. Questo significa che solo Lui è l’incarnazione della Verità e solo a Lui possiamo affidare ciecamente le nostre vita. Ad oggi affido la mia vita solo alla Verità e a nessun altro.
Nessuno in questo tempo incarna la Verità tranne il Cristo. Per anni ho pensato che il mio maestro incarnava la Verità assoluta. A mie spese invece ho capito che lui è stato un testimone della grande Verità come lo sono io oggi e come lo è anche ognuno di voi nella misura della vostra evoluzione e missione. Quindi voi non dovete affidare la vostra vita nelle mani di nessuno, nemmeno delle mie a meno che non sia Cristo ad agire attraverso il suo messaggero e lui ve ne dia prova.
Se l’ordine del maestro coincide con la Verità allora seguitelo, altrimenti no. Ciò che Cristo vi dice coincide sempre con la Verità perché Lui ne è l’incarnazione. In quel caso sarà bene per voi non dubitarne mai e seguire sempre ciò che lui vi ordina e vi insegna.
La Verità viene espressa, non viene incarnata, ad eccezione di Cristo. Abbiate discernimento dunque perché un giorno qualcuno può presentarsi a voi e dirvi sono ritornato. E se qualcuno ve lo dice e viene da voi dandovene prova dovete fidarvi perché quella è la Verità altrimenti diffidate.
E se anche il vostro maestro vi rinnegherà voi non soffrite perché i suoi insegnamenti e la gioia del suo spirito vivranno per sempre nei vostri cuori.
La peculiarità del rapporto che c’è stato tra me e il mio maestro racchiude un insegnamento e un simbolismo tale che rappresenta per tutti voi un’importante lezione di vita. Ho imparato che il maestro terreno non è l’incarnazione di Dio sulla terra e che onnipresenza e onniscienza sono attributi di Dio e non dell’uomo, sia esso profeta.
Ciò che è accaduto con il mio maestro è stato un processo, una crocifissione e poi una resurrezione, simbolicamente parlando.
Ho scritto che un vero discepolo è tale quando onora il maestro anche quando il maestro stesso lo mette alla prova. La prima regola del discepolo è l’obbedienza soprattutto quando il maestro ti ammonisce. Nella mia storia il mio maestro non solo mi ha ammonito ma mi ha anche abbandonato e isolato. Questa è la peculiarità della mia storia. Posso dire con certezza che quella che ho vissuto è stata la sofferenza più grande della mia vita, una sofferenza che mi ha fatto quasi morire nel corpo e la mia famiglia di questo è testimone.
Nonostante il dolore non rinnego nulla di quello che è accaduto. Non mi sentirete mai accusare il mio maestro e padre spirituale perché ho imparato che un vero discepolo non deve mai allontanarsi dal maestro o parlare male di lui anche se il maestro lo allontana o lo rinnega. Non mi difendo nemmeno dalle accuse che mi sono state fatte. Per me il mio maestro rimarrà sempre la figura centrale dell’insegnamento spirituale.
Ho voluto ricordare la persecuzione che fu fatta contro di Eugenio perché ha rappresentato la persecuzione di un giusto ed io difendo la Verità sempre, anche quando fa male.
Io sono felice di quello che ho fatto. Avevo 14 anni e manifestavo insieme a mio fratello di sedici anni contro quell’ingiustizia.
Quando hanno arrestato Eugenio molti dei suoi eletti lo hanno tradito e sono scappati. I quattordicenni e sedicenni stavamo lì. Il carcere fu un modo per fare selezione dal fanatismo e da chi provocava o cercava altro nell’insegnamento che lui aveva divulgato nel mondo.
Il percorso con Eugenio è fondamentale che voi lo comprendiate non solo per capire cosa è accaduto ma anche per cogliere la verità iniziatica che si cela dietro questi eventi e dietro alle sofferenze che ho vissuto.
Dovete comprendere che il Cielo, come voi lo chiamate, sta sempre dalla parte del maestro. Non sta dalla parte del discepolo, anche se oggi sono qui in mezzo a voi ad annunciare la seconda venuta di Cristo.
Pensavate forse che Dio stava dalla mia parte? Dovete andare oltre le vostre opinioni e per farvi comprendere questo vi porto provocatoriamente l’esempio di Gesù nel Getsemani. Quando il figlio di Dio sapeva che l’indomani sarebbe stato crocifisso, rivolgendosi al cielo ha detto: ‘Padre allontana da me questo calice’. Nel corso della notte Cristo non voleva andare in croce. In quel momento da che parte stava Dio? Dalla parte di Cristo o contro di Lui? In quel momento il Padre non stava con Cristo ma nonostante questo Cristo ha fatto la storia e ha vinto la morte.
Quando il mio maestro mi ha abbandonato mi sono sentito abbandonato anche da Dio. Avevo questo pensiero ma nel mio cuore sapevo di stare dalla parte della Verità. Ora non dimenticate mai ciò che vi dico: se la Verità va contro Dio, io sono pronto ad andare contro Dio ma a favore della Verità. Ecco perché amo Cristo perché lui è la Verità. La verità è il bene supremo ed io non andrò mai contro di lei.
Eugenio ha probabilmente seguito un disegno del Padre ed io lo accetto. Sicuramente è stata per me una grande prova. Posso garantirvi che a me è successo come Gesù nel Getsemani. Lì non c’era il Padre che lo avallava ma il Padre stesso non ha tolto la missione al Cristo anzi.
Dovete avere discernimento e capire i misteri di Dio.
Dio senza Cristo non esiste. Non c’è Dio senza Cristo eppure, filosoficamente parlando, ci può essere Cristo anche senza Dio. La mia è una devozione assoluta al Cristo.
È lo stesso Padre che vuole che esaltiamo il Figlio. È lo stesso Padre che desidera essere conosciuto tramite il Cristo.
Possiamo dire che è Cristo che invia il Padre a noi ed è Lui che ce lo presenta. ‘Chi vede me vede il Padre’ risponde Gesù alla domanda dell’apostolo Filippo che diceva ‘Signore, mostraci il Padre e ci basta’. Quindi se Cristo rifiuta di presentare il Padre agli apostoli perché io dovrei credere a Dio senza il Cristo. Cristo è la Verità che si è fatta uomo. È in questo modo che tutti noi abbiamo potuto toccare il Padre e conoscerlo.
La sofferenza e Cristo
La Verità Cristica in questa dimensione materiale la puoi realizzare soprattutto attraverso la sofferenza del corpo, della mente e dello spirito perché è in quel momento che l’ego si dissolve e che riesci cosi a liberare la mente e il cuore da ogni condizionamento. Solo allora afferrerai la Verità e lei ti apparirà in tutta la sua grandezza. Se ci lasciamo annebbiare dalla materia, godremo solo di verità relative. Quando soffriamo in corpo, anima e spirito diamo modo alla Verità di apparirci nella sua totalità. In quel momento la Verità ci distruggerà o ci santificherà, ci renderà discepoli o ci farà divenire maestri.
Cristo ha dimostrato a tutti noi di essere la Verità quando ha scelto la croce che era una conseguenza di una grande idea. Un’idea rivoluzionaria che era quella di andare contro i potenti e di porsi sempre dalla parte degli ultimi.
Cristo ci ha offerto la Verità totale. La croce ci eleva e ci consente di alimentare nelle nostre sinapsi i valori dello spirito. È lì che la ghiandola pineale si riattiva ed avviene il risveglio. Per questo Cristo ci ha insegnato a benedire chi ci fa soffrire.
Penso che voi siate stati premiati perché io sono venuto tra voi per riunirvi e non vi farei mai vivere l’abbandono del maestro che ho vissuto. Non vi darò mai questa prova, un simile dolore, piuttosto sono pronto a farmi crocifiggere per voi perché l’abbandono del maestro è il dolore più grande che il discepolo possa provare. E solo chi l’ha provato come me non lo farà mai provare ai suoi discepoli. Anche in questo ringrazio il mio maestro perché il dolore che mi ha dato io non lo darò mai a voi piuttosto sono pronto a farmi uccidere di nuovo per voi se serve. Se avrete una prova sarà quella che vivrete quando il Padre mi chiamerà in cielo ma io ritornerò subito tra voi. Non avrete neppure il tempo di gettare una lacrima che io consolerò i vostri cuori facendomi riconoscere.
Cristo è all’alba di questo tempo. Per questo è necessario che voi realizziate tutto questo’
‘’Noi gioiamo perché ti sei degnato di consacrarci all’eternità, anche mentre eravamo collocati nel corpo. Ché questo è l’unico modo in cui l’umanità può renderti grazie: con la conoscenza della tua maestà. Noi abbiamo conosciuto te e la somma luce, percepibile solamente dalla ragione. Noi abbiamo compreso te, o della vita vera vita, grembo pregno di tutto quello che dovrà venire ad esistere. Noi ti abbiamo conosciuto, o tu che fai durare eternamente tutta la natura, infinitamente pregna del tuo seme. Adorando con tutta questa preghiera il bene della tua bontà, noi ti domandiamo una cosa sola, che tu voglia conservarci perseveranti nell’amore della tua conoscenza e che non ci separiamo mai da una vita come questa’’ Ermete
Grazie Giorgio
Con amore,
Francesca Panfili
26 Novembre 2019