Gli occhi si riempiono d’immensità.
Il cuore si riempie di calore e di un’energia rara, intensa, vibrante.
Tutto in questa terra parla di contatto primordiale con la Madre Terra. Un contatto vergine, puro, sincero, a me sconosciuto.
Il cielo notturno ci incanta e ci avvolge col suo sconfinato manto…un cielo che si tinge di luce…tante sono le stelle che si riescono a percepire. La via lattea sembra tracciare una via che conduce verso mondi lontani.
La casa di Ramon e Sandra parla d’amore…raramente ho incontrato occhi come quelli delle persone che la abitano e la riempiono continuamente di luce. Occhi dolci e accoglienti. Mani forti e un cuore di cui puoi percepire il calore. L’abbraccio. Per loro non esiste stanchezza.
Ci hanno accolti come fratelli, come figli. La maggior parte di noi non li aveva mai incontrati prima, eppure è stato da subito come essere parte della stessa famiglia.
Ci siamo tuffati nella vita di questa famiglia senza poter lontanamente immaginare quello che ci aspettava. Tutto ciò che stiamo vivendo è disarmante. Proprio come la purezza di questa terra.
Ramon, Sandra, Leandro, Analia e le persone che li aiutano quotidianamente ci stanno insegnando l’Amore. Credo di non aver mai compreso il senso profondo di questa parola. Fino ad ora.
Il profumo del pane fresco fatto in casa e cotto nel forno a legna quasi ogni giorno, l’amore che Sandra mette nella sua cucina, anche dopo una lunga giornata di attività e lavoro, gesti semplici che ci fanno sentire a casa. Parte di un progetto molto più grande di ciò che pensiamo.
Mani sapienti preparano il cibo, i giocattoli e i vestiti da donare alle famiglie che vivono tra le montagne. E noi umilmente siamo qui, a cercare di apprendere più possibile per aiutarli nel migliore dei modi. Ci mettiamo tutto il nostro entusiasmo, la voglia di fare, il desidero di renderci utili.
Le attività incalzano e il tempo del riposo scarseggia. Le ore di sonno diminuiscono ma le esperienze che viviamo sono così forti che ci tengono attivi e vigili in ogni momento.
La giornata di ieri ha completamente ribaltato quello che avevo nella mia mente. È stata la giornata di consegne alle popolazioni andine originarie. Persone umili, semplici. Non vivono certo aspettando l’aiuto di Ramon, lavorano la loro terra, costruiscono da soli le loro case, si prendono cura di se stessi e delle loro famiglie, ma quando Ramon arriva, per loro è ogni volta una festa e accettano con umiltà e gratitudine questo dono instancabile del Cielo.
Quando arriviamo a destinazione nelle varie tappe con il furgone pieno di ogni bene, i bambini arrivano da lontano correndoci incontro con le loro scarpette rotte, le gote rosse e i capelli scompigliati. Si mettono in fila per ricevere il loro regalino e i dolcetti. Poi arriva il momento dei vestiti e delle scarpe: tutti si avvicinano spiegando di quale indumento hanno bisogno, che numero di scarpe portano, e noi iniziamo a cercare la cosa giusta per ognuno di loro. L’emozione sui loro volti è tangibile.
Il sorriso che esplode sul volto di quei bambini illuminando i loro occhioni scuri, non lo dimenticherò mai. I miei occhi si sono spesso riempiti di lacrime…lacrime che ho cercato di nascondere il più possibile, per non rovinare quei momenti per loro così preziosi e speciali, cercando di dare loro sorrisi, abbracci, calore. I miei occhi non potranno mai cancellare quello che hanno visto in questa giornata.
Ho visto l’infinito negli occhi di persone che non hanno niente, eppure hanno tutto.
E per il resto, per tutto ciò che manca loro, hanno la fortuna di aver incontrato sul loro cammino un uomo straordinario, un uomo che dedica la sua intera vita a cercare di rendere migliore la loro vita. Ogni giorno un po’ di più. Ogni giorno col sorriso. Offrendo loro tutto ciò che ha. Tutto ciò che sa. Tutto ciò che è. Un uomo che ha bisogno dell’aiuto di tutti noi per continuare a svolgere la sua missione così speciale.
Preziosa. Unica.
Grazie Ramon, per insegnarci l’amore.
Claudia Marsili
8 novembre 2018
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